Italia 2018 – buone vacanze a tutti da Diogenepitagora
mercoledì 25 luglio 2018
sabato 14 luglio 2018
giovedì 5 luglio 2018
4 luglio 2018
E’ passato un mese dalla nascita
del governo Conte: il Parlamento, in queste settimane di ansia dichiaratoria,
proclami e dirette facebook anche a torso nudo , infradito e relativo bagno in piscina ,
è rimasto fermo come uno stagno senza onde.
Da martedì 5 giugno, giorno
dell'insediamento del governo Conte ad oggi non c'è un solo atto o iniziativa
legislativa – del governo o dei partiti che lo sostengono – portato in Aula.
Anzi no, a dire il vero Il 14 e
il 18 giungo alla Camera si è concluso l'iter di due decreti in scadenza del
precedente governo, ammortizzatori sociali e Alitalia, mentre al Senato (il
21, il 26, 28) si è discusso il decreto terremoto, anch'esso ereditato dal
governo Gentiloni.
Stessa "pacchia" nei
sette consigli dei ministri, prima dell'approvazione del decreto
"Dignità", all'ottavo consiglio dei ministri dell'era Conte.
A proposito: ma perché un
decreto?
Perché il punto politico di
questa storia è proprio questo : abbiano un esercito di parlamentari lautamente
pagati per non fare nulla, senza che nessuno dei professionisti dell'anti-Casta
( Lega – 5Stelle) lasci trapelare dalle silenziose stanze un flebile vagito di sdegno.
Considerato poi che,
nei due mesi precedenti fecero ancora meno (dieci sedute in tutto per ogni ramo
del Parlamento) a causa della faticosa gestazione del governo, ci starebbe il
titolo, molto alla moda, sugli
stipendi rubati senza lavorare.
Troppo facile, scontato, in favor
di vento. Dicevamo: perché il decreto, provvedimento del governo dettato dalla
necessità e urgenza e non una normale iniziativa legislativa in Parlamento?
Si dirà che, in fondo, “ E allora
il PD ?”.
Il fatto è che, al momento, non c’è
esigenza di governabilità. , almeno considerati i numeri della maggioranza
gialloverde e, almeno così pare in questa perdurante di luna di miele, la
grande coesione tra i soci di governo e con l'inossidabile loro elettorato.
È, semplicemente, il risultato di
una operazione di deligittimazione della politica rappresentativa :il
populismo, nato con il mito del Parlamento "Sovrano" e “del Popolo” e
"Trasparente" ha creato un "non Parlamento" di fatto, che
non lavora e, quando è chiamato a lavorare, è un impiccio da sbrigare
rapidamente, nel rapporto diretto tra i due leader e il “Loro” popolo.
Un Prlamento che è quasi un fastidio
nel grande luna park del Tweet "fuori" dal circuito istituzionale,
secondo lo schema di una campagna elettorale diventata permanente che mai si
confronta con i risultati concretamente conseguiti, ma che solo serve a drogare
il consenso.
Siamo un popolo drogato di
Salvinismo .
E se sui porti quel che conta è
"farsi sentire in Europa", a prescindere dal fatto che i risultati
conseguiti all'ultimo Consiglio europeo sono stati pari a zero, sul lavoro
conta il titolo "DIGNITA’", come se fosse un prodotto da vendere nel
supermarket delle illusioni, e poco importa che il cuore del jobs act – il
licenziamento senza giusta causa, a proposito di dignità – non sia stato toccato.
Conta l'annuncio, in una
narrazione incatenata al presente, per cui la polemica sui Rom o la Crociata contro le Ong sono già affogate nel trista bagnetto
del ministro dell'Interno in una piscina confiscata dai suoi predecessori nell’ormai
lontano 2008 (La tenuta di Suvignano - poco più di settecento ettari,
diciassette coloniche e 21 mila metri quadri tra immobili e magazzini, sequestrata una
prima volta dal giudice Falcone nel 1983 e definitivamente nel
2007 con la condanna in giudicato dell'imprenditore Piazza - è un po' il
simbolo dei beni confiscati in Toscana alla mafia, che assommano a circa
quattrocentocinquanta particelle e quarantasei di aziende diffusi in una
cinquantina di comuni) e la sbandierata Dignità si infrange già nel ritorno dei
voucher, sui quali, un anno fa, i Cinque Stelle stavano a fianco dalla Cgil.
Tutto questo accade senza che
nessuna di queste contraddizioni si sedimenti in un'opinione pubblica che
rifiuta la politica, in un'epoca in cui tutto si consuma in 24 ore, e le nuove
leadership cavalcano lo spirito dei tempi, alimentando l'illusione che la
velocità delle tecnologie si possa applicare alle democrazie. Ma non è così, perché
la democrazia è lenta per natura e maturazione .
Di questo primo mese di governo
resta una assordante e confusa pletora di annunci, di "percepito" più che di
“reale”, di rottura dei coglioni e delle regole .
Ma la sapevamo già , la
differenza tra il populismo e la politica reale .
martedì 3 luglio 2018
lunedì 2 luglio 2018
Dopo Scamarcio e la Pavone anche ValeriaMarini
sta con Salvini.
Praticamente il TOP della
Cultura Italiana .
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