martedì 24 giugno 2014

Competizioni

"Ciò che è spezzato diventerà intero.
Ciò che è curvo diventerà diritto.
Ciò che è vuoto diventerà pieno.
Ciò che è consumato diventerà nuovo.
Chi ha poco otterrà.
Chi ha molto verrà ingannato.

Perciò il saggio abbraccia l’unità e diventa modello dell’Impero.

Non si mette in mostra e perciò risplende.
Non si afferma e perciò si manifesta.
Non si vanta e perciò gli viene dato merito.
Non si gloria e perciò viene esaltato.
Infatti poiché non contende, nessuno al mondo può contendere con lui.

L’antico detto “ciò che è spezzato diventerà intero” è forse una formula vuota?
A ciò che è veramente intero, tutto ritorna.”


Lao-Tzu -  Il libro del Tao

La migliore competizione è non accettare la competizione?

Se si è nella propria verità, nella propria coerenza, riuscendo a guardare il mondo da un po’ più in alto, la distanza dalle conquiste forse è misurabile in fine... solo dal fattore tempo.

V.

venerdì 13 giugno 2014





IL D - DAY che non abbiamo visto 



L'Attore , ovvero 
"La Grandezza di portare una Maschera "


Ho tanti amici che recitano , sul palcoscenico della vita, un ruolo che non è il loro , ed uno che invece ha scelto di di fare l'esatto opposto :

Vive la vita al naturale
Recita sul Palcoscenico

Indossare una Maschera , assumere un'altra identità , ha in se qualcosa 
di divino .

Sin dalla più lontana antichità gli attori indossavano una Maschera e questo dava loro un senso di possessione, di comunione con gli antenati e gli Dei .
Penso che assumere un'altra identità, portare una Maschera, recitare, dia un senso di esaltazione passeggera dando al soggetto l'idea di subire una qualche "trasformazione" interiore.
Darà forse ebbrezza elementare diffondere il Riso, il Pianto, il Terrore o l'Angoscia ?

Certo è che, specialmente in Italia, la Maschera è Istituzionale .

Nella nostra Nazione è stata istituita la cultura della Maschera, cultura che ha permeato tutta la vita pubblica della nazione .

In Politica nessuno appare per quel che "E'" .

Tutto è finzione, gioco dei ruoli, mimica ed un continuo "apparire" e "sparire" dalla ribalta .

Spesso gli attori principali recitano da comparse e viceversa ....

Ed il Regista c'è sempre ... dietro le quinte .

Tantissimi pagano il biglietto, sempre i soliti entrano senza pagare .

Resta de decidere se Farsa o Tragedia sia ciò che vediamo .

Politica come specchio della Vita !!

CdG

mercoledì 11 giugno 2014

A proposito del "SATOR" ....


Parte 3

Le tre figure rappresentate nel SATOR

Il SEMINATORE  è colui che imprime l'ordine della Creazione , colui che nei testi gnostici coincide con l'Ordine dal Caos, Caos che comunque minaccia sempre l'Uomo .
Il DEMIURGO signoreggia le forze materiali dell'Universo, portatore di quella luce, divina anch'essa, che illumina l'anima dell'Uomo e la fa volare alta vicina al Creatore/Seminatore .
L'UOMO, soggetto attivo e passivo nello stesso tempo, si muove con coscienza e conoscenza tra queste due figure che compongono il suo Universo, la "Forza Creatrice dell'Ordine " e la "Forza Regolatrice dell'Ordine".

Questo intreccio geometrico delle cose create le fa apparire connesse in una interdipendenza fatta sempre di rapporti armonici .
Nel Quadrato Magico, seppur in una figura geometrica che non richiama la struttura circolare del mondo, viene comunque suggerita una raffigurazione stilizzata del Creato, con il suo Celo, la Terra e la Materia Umana, tutto raccolto in un Unicum ove il Macrocosmo e Microcosmo sono obbedienti alla Legge Divina .

Diogenepitagora 
A proposito del "SATOR" ....

parte 2

Tra i diversi tentativi di traduzione che hanno attirato la nostra attenzione ci era parso di indubbio interesse quello che collegava il SATOR alla "Pietas Cristiana" in quanto non trovava altro collegamento il termine AREPO se non alla definizione di "aratro" . Le altre traduzioni ci sono sempre sembrate errate in quanto ritenevamo, io e Gaetano, che il palindromo fosse composto non da parole ma da ben tre frasi distinte , tutte con propri verbi e specifici soggetti .
La parola AREPO ,alla base dell'intera teoria, la ritenemmo composta da :
Un verbo latino composto dal prefisso "AR" che significa "All'inizio" e dal verbo "EPO" che traducemmo in "faccio,imprimo l'ordine, creo" .
Sulla base di questa intuizione ( di cui debbo riconoscere il merito a Gaetano) tutta la successiva traduzione si veniva a determinare nel modo seguente :

SATOR AREPO (IO SEMINATORE CREO)
TENET OPERA (EGLI GOVERNA LA MATERIA)
ROTAS               (TU "Uomo" - RUOTI)

Il Creatore nella prima frase parla in prima persona come nella rivelazione biblica
(.... Io Sono il Signore Dio Tuo ...)

Nella Seconda frase si allude ad un "Signore della Materia",  «artefice e padre dell'universo», una forza ordinatrice, imitatrice, plasmatrice, che trasforma e forma, ma non crea. 

La terza frase si rivolge alla Creatura Umana che nella sua esistenza compie un iter rotatorio "da Dio alla vita - dalla vita alla Morte - dalla Morte ritorna a Dio".
Partenza - Arrivo !

IL SATOR si rileva così un perfetto Credo Gnostico perfettamente in armonia con le varie dottrine praticate dalle prime comunità cristiane .

Il SATOR sembra raccogliere perfettamente in se tutti quei contenuti che, con una successiva rielaborazione e armonizzazione, daranno successivamente vita al disegno teologico di Paolo .

Segue parte 3

Diogenepitagora


  


      A proposito del "SATOR" ..............


Il quadrato del Sator è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS. La loro giustapposizione, nell'ordine indicato, dà luogo a un palindromo, vale a dire una frase che rimane identica seletta da sinistra a destra o viceversa.
L'iscrizione è stata oggetto di frequenti ritrovamenti archeologici, sia in epigrafi lapidee che in graffiti, ma il senso e il significato simbolico rimangono ancora oscuri, nonostante le numerose ipotesi formulate.
 Questo  quadrato "magico"  è visibile su un numero sorprendentemente vasto di reperti archeologici, sparsi un po' ovunque in tutta Europa. Ne sono stati rinvenuti esempi in Roma, nei sotterranei della basilica di Santa Maria Maggiore, nelle rovine romane di Cirencester (l'antica Corinium) in Inghilterra, nel castello di Rochemaure (Rhône-Alpes), a Oppède in Vaucluse, a Siena, sulla parete del Duomo cittadino di fronte al Palazzo Arcivescovile, nella Certosa di Trisulti a Collepardo (FR), a Santiago di Compostela in Spagna, ad Altofen in Ungheria, a Riva San Vitale in Svizzera, solo per citarne alcuni.
A volte le cinque parole si trovano disposte in forma radiale, come nell'abbazia di Valvisciolo a Sermoneta(Latina), oppure in forma circolare, come nella Collegiata di Sant'Orso di Aosta.
Gli esemplari più antichi e più celebri sono quello incompleto rinvenuto nel 1925 durante gli scavi di Pompei [sepolta il 24 agosto del 79 d.C.], inciso su una colonna della casa di Publio Paquio Proculo, e quello trovato nel novembre del 1936 su una colonna della Palestra Grandesempre a Pompei. Quest'ultimo ha avuto grande importanza negli studi storici relativi alla frase palindroma  poiché esso è completo e arricchito da altri segni interessanti che non si sono trovati altrove  e fu certamente inciso prima dell'eruzione del 79 d.C.,

A partire da questi ritrovamenti, il quadrato del Sator viene anche detto "latercolo pompeiano".

Questa la storia ma cosa c'è oltre ???
Il SATOR ci sfida da secoli . Sarà stato per la sua natura di Quadrato Magico, palindromo ed acrostico, resta il fatto che esso è stato rispettato nel corso dei secoli e nessuno si è azzardato a cancellare un lemma che sembrava ( e sembra ...) una sorta di scongiuro, una formula di incerta comprensione ma che suggeriva valenze apotropaiche ( amuleto atto a scongiurare influssi maligni) .
E così attraverso il Millennio del Medioevo il SATOR è arrivato sano e salvo sino a noi .
Il suo significato misterioso non ha mai cessato di stimolare la fantasia di innumerevoli lettori e quindi, nel corso dei secoli, i molteplici tentativi di effettuarne una traduzione che quantomeno ne potesse sciogliere il significato, ne ha determinato la lettura, anagramma,interpretazione,trasformazione in tutti i possibili modi . Si è fatto di tutto per farlo  "Parlare" . Siamo in presenza della scritta criptica per eccellenza, una delle più antiche ed anche delle più note .
Potevano Diogenepitagora non avere idee al riguardo ?? 
Assolutamente No !!
Con Gaetano avevamo predisposto una serie di studi che, senza pretesa, alcuna, rispecchiavano le nostre comuni idee al riguardo, tutte poste su una solida lettura "Cristiana" del lemma, seppure connotata da una interpretazione "Gnostica" dello stesso . 

Segue parte 2

Diogenepitagora







sabato 7 giugno 2014

3. Difese



Figlia

che sei amica, che sei sorella, che sei madre

prendi questo unguento

è il più prezioso

che le mie tasche possano offrirti

l’ho pagato cento lacrime
 
il tuo cuore sarà imbombardabile.


V.



venerdì 6 giugno 2014




Sono molto preoccupato .

E' dal mese di Gennaio che non vedo più nessuna Tartaruga Marina nel mio quartiere .

Certo, se si considera che abito sulla Via Prenestina,  a oltre  25 Km dal mare ed a 5 Km dal Centro di Roma, il fatto sembrerebbe del tutto naturale .

Dal punto di vista statistico le possibilità che io ne incontri una, di Tartaruga Marina,  sono del 100% vicine allo ZERO !!

Giusto .

Ma è vero anche che è dal mese di Gennaio che non vedo più nessun addetto dell'AMA provvedere alla pulizia delle strade del mio quartiere che, come sapete, è sulla via Prenestina,  a oltre  25 Km dal mare ed a 5 Km dal Centro di Roma, 
..... e questo non mi sembra del tutto normale .

I Dipendenti dell'AMA sono 8.000 e, dal punto di vista statistico, le possibilità sembrerebbero un pò più di ZERO, ed invece lo ZERO è il risultato reale .

ZERO le Tartarughe Marine sulla via Prenestina ......
ZERO i Dipendenti dell'AMA sulla via Prenestina ....

Mi affaccio speranzoso alla finestra .
Passa il Tram 14 ; ha dipinta sulla fiancata la pubblicità di un Parco Marino ....
una Tartaruga Marina mi fa Ciao - Ciao dal manifesto prima di sparire in lontananza verso Porta Maggiore .

Del Dipendente AMA, invece, non c'è ancora traccia, sulla via Prenestina,  a oltre  25 Km dal mare ed a 5 Km dal Centro di Roma ......

Buona giornata !!

CdG




giovedì 5 giugno 2014


Gaetano 

Il Mito Templare (6) -  


La fine dell'Ordine 



Quando nel 1307 gli emissari di Filippo il Bello misero agli arresti domiciliari tutti i Templari di tutte le Commanderies di Francia.  compresa la Sede di Parigi, il celebre Tempio, che da quel momento divenne "La Prigione" per eccellenza, in realtà furono imprigionati i protagonisti di una storia che non aveva più spazio per loro .

La dignità del Gran Maestro era ormai scemata sino ad essere pari a quella di un altissimo Prelato, se il Re azzardò ad usare nei suoi confronti una violenza che il grado non avrebbe ne potuto ne dovuto consentire.

Qualcosa si era incrinato in quel potere  e tutta l'impalcatura dell'Ordine non aveva più la sua funzione sociale .

Certo, ci ripeteranno mille volte che le motivazioni della fine furono le immense ricchezze che avevano attirato le mire del Re, ma non riesco a non pensare che l'Ordine Templare fosse comunque destinato a spegnersi in quanto aveva ormai perso la sua spinta propulsiva . 

L'Istituzione viveva ormai per sopravvivere .

I centocinquanta anni di vita in Oriente avevano lasciato pesanti tracce nella sua struttura . La vita nelle Commanderies si svolgeva ancora secondo la Regola , ma la Regola era stata scritta per i combattenti nel deserto , disciplinava la vita secondo ritmi adatti a climi caldi ma che nell'Occidente non trovavano analoga rispondenza ne utilità .

Come poteva un gruppo siffatto non risentire in maniera drammatica nella sua credibilità di questa incongruenza ??


Del processo, delle accuse e delle condanne che ne seguirono sono convinto che non ne valga la pena di parlare perché parte di quell'infinito fiorire di episodi di  crudeltà  che hanno concluso tra le fiamme di un rogo l'eterna lotta tra l'ottusa ignoranza di chi teme di veder sfuggire il proprio potere e la "Piena Luce"  della Ragione .


CdG



Il Mito Templare (5) 




Le differenze tra confratelli all'interno dell'Ordine .


Altro elemento da puntualizzare è quello che all'interno dell'ordine non tutti erano veri Cavalieri del Tempio, perché i ruoli erano molteplici e non sempre di alto livello. 
Oltre a coloro i quali avevano il diritto di indossare i mantelli bianchi, cui si aggiunge la croce templare solo in tempi successivi all'istituzione, militavano oblati che non pronunciavano i voti ed il cui servizio aveva una durata a tempo determinato; vi erano inoltre i "Servientes" destinati ad assolvere i compiti umili o i "Turcopoli" che oggi potremmo definire "Truppe di Colore", elementi che ipotizzo siano stati preziosi nella guerra nel deserto .

Nelle "Commanderies" d'Occidente come nei Castelli in Terrasanta che vivevano di una economia chiusa di tipo prettamente feudale, vi erano poi tutta una serie di operai, artigiani e contadini i quali garantivano la piena autonomia dell'insediamento.
Certo è che tra tutti , in posizione di assoluto rilievo primeggiavano i veri cavalieri, coloro che avevano compiuto il pronunciamento dei voti .

La Regola stilata con l'intervento dell'Abate di Clairvaux costituiva la traccia netta  sulla quale le azioni della Gente Rossocrociata dovevano essere modellate .

Ma così come stabiliva diritti e doveri, colpe e pene, sanciva indirettamente una sconcertante selezione . Infatti l'ultimo articolo dei precetti della regola originaria recita :

"ORA  VI ABBIAMO DETTO LE COSE CHE DOVETE FARE E QUELLE DA CUI VI DOVETE GUARDARE E QUELLE CHE COMPORTANO L'ESPULSIONE  DALLA  CASA, E QUELLE CHE COMPORTANO LA PERDITA DELL'ABITO E LE ALTRE PUNIZIONI ; MA NON VI ABBIAMO DETTO TUTTO CIO'  CHE AVREMMO DOVUTO, PERCHÉ  
 DOVRETE ESSERE VOI A CHIEDERLO"

In tali parole appare chiaro come il Cavaliere non dovesse accontentarsi di quanto gli veniva richiesto in base alle norme scritte, ma che esistesse tutt'altra serie di pratiche ed informazioni che potevano essere fornite solo a coloro che se ne mostravano degni mediante "La Domanda" .

Il tema della "Domanda" ci mostra che veniva attuata una precisa scelta tra i Cavalieri; La domanda, la richiesta erano il vaglio che doveva dividere il grano dalla pula e distinguere, tra i "Molti" i "Veri" Cavalieri .

Erano solo questi ultimi che potevano chiedere ai superiori ciò che la Regola non portava scritto ed avevano, di conseguenza, diritto ad avere tutte le spiegazioni per la piena conoscenza della "Verità"  .


CdG


Il Mito Templare (4) 


L'Ordine del Tempio era stato appena sciolto e già, un quarto di secolo dopo, cominciarono ad apparire una miriade di ordini neo-Templari e questa proliferazione sarebbe continuata per secoli,
Così, ad esempio, nel 1348, Edoardo III d'Inghilterra creò l'Ordine della Giarrettiera, composto da ventisei cavalieri divisi in due gruppi di tredici ciascuno .
La Giarrettiera, naturalmente, esiste ancor oggi ed è l'ordine cavalleresco , io ritengo, più importante del mondo . In Francia, nel 1352, Giovanni II creò una istituzione del tutto simile, l'Ordine della Stella. Tuttavia esso ebbe vita assai più breve di quelle gemello poiche i suoi membri vennero tutti, indistintamente, annientati nella battaglia di Poitiers .

Nel 1340, Filippo , Duca di Borgogna, creò l'Ordine del Toson d'Oro. 

Nel 1469 Luigi IX di Francia  creò l'Ordine di San Michele, che annoverò tra i suoi membri elementi di spicco di quella istituzione che, successivamente, prenderà il nome di "Guardia Scozzese .

Tali Ordini non assunsero mai la stessa importanza dell'Ordine del Tempio, in quanto inferiori per numero, privi di assegnazione di terre, Priorati , Redditi o proprietà di alcun genere .

         Privi di Autonomia, essi non furono mai in grado di esercitare una seppur minima influenza ma restarono sempre legati alla persona di questo o quel potentato o sovrano .
Sebbene formati inizialmente da militari non assunsero mai una piena connotazione guerresca. 

         Ad esempio, non fornirono mai alcun tipo di addestramento militare; non erano gerarchicamente organizzati per potersi distinguere sul campo di battaglia .

   In buona sintesi l'appartenenza era una esclusiva funzione di prestigio più che di potere, un modo di porre in evidenza il patrocinio regale in un mondo governato da regole della "Cortigianeria" e non della "Cavalleria" .

      Se l'arte ci ha tramandato l'immagine di corredi militari essi sono da intendersi di esclusivo tipo metaforico, un pochino ( .... perdonatemi....) come quello dell'Esercito della Salvezza .

Certo è che nello spirito della loro fondazione, nei loro Riti e Rituali e nella mistica che cercavano di arrogarsi, guardavano certamente, come punto di riferimento, ai "Poveri Cavalieri del Tempio" . 

CdG


Ogni giorno  la Chiesa celebra la S. Eucaristia ; La  offre a  Dio  in sacrificio di lode, la dona in cibo ai  fedeli, la  conser...