LA DITTATURA
DELLE IMMAGINI
Circa
20 anni fa fui invitato ad una cena cui era presente il presidente della Associazione
Psichiatri
di allora, non ricordo il nome , ma mi
rimase impresso in modo indelebile quello che disse , o meglio quello che
anticipò su quanto sarebbe accaduto e sta accadendo in questo momento storico .
Disse
:
“le nostre generazioni hanno appreso
con il metodo della lettura e della scrittura ,le presenti generazioni e le
future hanno appreso e apprenderanno per immagini.
Questo le renderà estremamente
vulnerabili e manipolabili.”
Oggi
stiamo vivendo un periodo storico in cui la “dittatura” delle immagini sta
uccidendo
democrazia
e cultura. La televisione è la catena
cui l’uomo contemporaneo è legato mani e piedi e chi possiede la chiave di
questa catena può schiavizzare le masse
.
E’
pur vero che attraverso i mezzi di comunicazione c’è la possibilità di
attingere informazioni in tempo reale da tutto il mondo , apparentemente una
forma di allargamento anche della libertà di apprendere e comunicare . Ma il
pluralismo delle immagini, se
controllato da Elite o gruppi di potere porterà , come sta effettivamente portando,
ad una omogeneizzazione sociale e
culturale che sta “addormentando le menti” .
Innumerevoli
esempi abbiamo avuto su come la comunicazione dei vari media di fatto non fa
altro che indirizzare e condizionare i cittadini nella direzione voluta .
Il
segreto di coloro che esercitano potere è quello di avere la capacità di
nascondere
lo
strumento di dominio.
I nostri giovani trovano estremamente
meno complicato apprendere tramite immagini piuttosto che attraverso il
faticoso cammino dello studio attraverso la lettura e passivamente subendo l’
omologazione dei mezzi di comunicazione attraverso vengono loro stessi omologati.
Un
mondo virtuale che bada all’apparire viene propinato giornalmente da un piatto
materialismo che impone i suoi modelli. L’appiattimento e la burocratizzazione
della vita sociale porterà inevitabilmente da una parte alla formazione di una
oligarchia di potere e dall’altra al sorgere , spontaneo per reazione ,di una
oligarchia di pensiero .
Di
fronte alle masse appiattite soltanto una minoranza di liberi pensatori avrà
gli strumenti
intellettivi
per reagire e cercare di comunicare a
quali rischi va incontro la società del futuro.
A queste minoranze rimane il compito
attraverso un recupero dei messaggi che vengono dalla tradizione e con lo
strumento del linguaggio di evidenziare come l’unico mezzo di non rimanere
paralizzati ed imbambolati davanti ad un fascinoso televisore transita
inevitabilmente nel recupero culturale e nello stimolare la capacità di
riacquistare facoltà di analisi , di pensiero ed esercizio del dubbio .