giovedì 31 marzo 2016









Ho fatto il ‘68 ……, ma non solo

I Giorni della P2
I Giorni della P38


Essere in pensione è un’ottimo motivo per riaprire, ogni tanto,  la finestra sul proprio passato e cercare di rivedere se il panorama della vita vissuta non sia , casualmente, diventato più chiaro con il passare del tempo .
Non tutti i giorni accade,  ma qualche volta si .

Oggi è uno di quei giorni dove il panorama mi appare ( forse ?) più limpido .

Leggendo le odierne notizie provenienti dall'Italia e dal Mondo, tutto potrebbe sembrare andare a rotoli ma , se torno indietro nel tempo, le cose tornano ad assumere, se correlate al mio vissuto, una dimensione più contenuta, almeno nell’ ambito della mia amata Italia .

Ciò avviene perché nella mia prima maturità e alcuni anni prima che arrivassero i “giorni della P2”, ho vissuto i “giorni della P38” .

Correva l’anno 1977 ….  

Era , secondo gli storici, un anno di pace in Italia .
Quelli che riporto di seguito sono i numeri ( fonte documentata del Ministero dell’Interno)  di quell'anno di “pace” in Italia  :

Nel 1977 furono compiuti 2.128 attentati terroristici ( nel ’76 erano stati “solo” 1.198 !)
Nel 1977 furono gambizzate 32 persone
Nel 1977 furono uccisi  27 Poliziotti, 19 Carabinieri , 24 militanti politici di Destra e di Sinistra, 8 giornalisti, 14 avvocati .
Lo schieramento delle Forze dello Stato ammontava a
83.000 Carabinieri
75.000 Poliziotti
45.000 Guardie di Finanza
13.000 Agenti di Custodia

A fronte di questo imponente apparato a fine 1977 , le persone denunciate perché coinvolte negli attentati terroristici furono 113 (!) .


Non male per poter definire il 1977 un’anno di Pace in Italia .



giovedì 24 marzo 2016









APRILE, dolce dormire !!!!


Sarà la primavera ma provo una insoddisfazione crescente verso tutto .

È un sentimento di insoddisfazione generale e verso nulla in particolare .

Certo, mi piace ancora leggere, scrivere, passeggiare in montagna.

Tuttavia avverto una mancanza di stimoli, come se tutta la realtà non mi stimolasse più.

È difficile da spiegare, perché a dire la verità neanche io so bene che cosa sia quest’insoddisfazione. So solo che c’è.
Potrebbe essere una semplice crisi del passaggio nella terza età o una delle tante crisi che ho affrontato nella mia vita .

Ma questa potrebe essere anche una crisi semplicemente “Tecnologica” .
Stanchezza del web in generale

Nonostante continui a pensare che internet sia l’invenzione più geniale del XX secolo, rimpiango  il mondo prima del web.
La rete mi ha stancato.
I social mi hanno stancato.
Scrivere email, leggere online, creare contenuti per il web mi ha stancato.

In tutto questo non ci vedo più nulla di bello, di appagante, di interessante. Magari è solo un sentimento passeggero o  magari no; chissà ???

Però penso che tutta questa smania per la connessione, per il contatto virtuale sia tremendamente sbagliata.
Noi non  abbiamo usato il web, ne abbiamo abusato.
La gente cammina per strada senza guardare dove mette i piedi, ti viene addosso, perché sta digitando sullo smartphone. Al volante almeno 2 persone su 3 non guardano la strada, ma lo smartphone in cui stanno scrivendo.
E quello che non guarda lo smartphone fissa il Navigatore Satellitare .

Tutto questo non è normale.

Desidero staccare l’interruttore dalla tecnologia

Non ritengo necessario essere sempre connessi e raggiungibili.
La mia vita privata che fine ha fatto?
Non mi ricordo neanche più la voce dei miei amici ed amiche .

Meno internet  significa anche meno tempo davanti al computer.
Non mi fa certamente bene passare troppe ore davanti allo schermo, né agli occhi né al fisico in generale.
Probabilmente il sovraccarico di informazioni mi manda in Tilt anche il cervello e determina la mancanza di idee valide per i post .
Mi metto a pensare agli argomenti sui quali scrivere, tiro fuori decine di idee, le segno, sperando poi di trasformarne in post almeno  2 o 3 e poi il “nulla” …..  ripensandoci , ogni argomento non mi pare   valido, non genera alcun pensiero.

Dopo 2 anni e mezzo di blog e quasi 1500 post credo sia normale non avere più così tanto da dire. O forse è l’autocritica  che, con l’età, si fa sentire sempre più.
Forse mi manca Gaetano , forse mi pesa la solitudine .

Nelle ultime settimane il blog è andato avanti quasi per inerzia .
Mancanza di tempo per fare altro
Non esiste soltanto il blog, perché il web e la tecnologia ti fagocitano le energie mentali.
Potrebbe anche succedere che fra qualche tempo tornerò ad aumentare i post, ma per ora è prematuro parlarne.

Questo è quanto.


L’importante è essere soddisfatti di ciò che si fa.

Buona Pasqua a tutti !!!!


Cesare

lunedì 21 marzo 2016




Che bel Paese è la mia Italia !!!


Leggevo oggi questa bella notizia : Evadere l’IVA per importi fino al limite di € 250.000 , per ciascun periodo di imposta, non è più reato penale .
Per ciacun periodo di imposta …. Che se il versamento è trimestrale, su base annua evadi 1milione di € e non sei penalmente perseguibile .

E sono tornato indietro a circa tre anni fa ….

Mia figlia mi telefonò un mattino e mi disse che era arrivata una pattuglia di Finanzieri a casa sua e le avevano lasciato una convocazione urgente per il giorno successivo presso il locale Comando della Guardia di Finanza .

Tremori, paura, ansia ….

“Papà mi accompagni …??”
“Certamente”

L’appuntamento era per le 10 del Mattino ma alle 9 eravamo già fuori del Comando .

Pochi minuti prima delle 10 citofonammo al piantone ; ci rispose chiedendoci se eravamo i sigg. “………”
Rispondemmo esitanti di “Si, eravamo noi” .
All’apice della tensione entrammo e, declinate al Finanziere allo sportello le nostre generalità, fummo accompagnati per un lungo corridoio , un lunghissimo percorso verso l’espiazione delle nostre colpe .
Entrati in una stanza con molte scrivanie, venimmo fatti sedere davanti ad un cortese Maresciallo in divisa .
Cortese , ma severo .
Con un sospiro aprì un fascicolo di non meno di venti pagine,  a nome di mia figlia, iniziando a richiamarla  sul rischio penale che aveva corso per aver fatto una autocertificazione ISE mostratasi falsa ad un controllo del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza .
Ci prospettò un rischio di detenzione che poteva arrivare fino a 6 mesi di carcere ma, per fortuna, era stato di recente emesso un decreto di depenalizzazione per le autocertificazioni false il cui danno erariale era inferiore ai 200 euro .
Grazie al cielo era il nostro caso in quanto mia figlia, in sede di autocertificazione dei redditi aveva denunciato un importo inferiore al percepito di (Sic) 900 euro su base annuale , per cui, sul canone mensile della mensa della mia nipotina    e relativamente ai soli mesi di Ottobre – Novembre – Dicembre , avrebbe dovuto versare 3 € al mese in più , per un ammontare complessivo di 9 € !!!!

A parte che i 9 € erano diventati 121€ per sanzioni tributarie varie, ricordo bene il momento della firma delle 20 pagine di Verbale di Accertamernto Tributario .

Per 9 € euro di mensa per una bambina di 6 anni avevamo rischiato il carcere di 6 mesi …..
Con tanto di Pattuglia a casa e convocazione al Comando …

Ed oggi …
Per 250.000 di evasione dell’IVA ai danni dello Stato Italiano che, se incassasse il dovuto non avrebbe bisogno di far pagare la mensa scolastica ai bambini di 6 anni, nessuno rischia , non dico il carcere, ma neanche di essere disturbato  .

La Guardia di Finanza fa molto bene il suo lavoro e tutela i cittadini onesti .
Chi fa le norme tributarie non mostra le stesse capacità .

Che bel Paese è la mia Italia !!!

domenica 20 marzo 2016


Riflettevo ……

Come spiegheremo alle future generazioni che
Chiamavamo

Dante per nome

Petrarca per cognome

E …


Maria De Filippi per nome e cognome ???

giovedì 17 marzo 2016


Ok ... ho capito , mi arrendo !!!


Lo confesso con piena consapevolezza : "Sono un perfetto imbecille" .
Ormai da anni, controllo giornalmente il calendario e , quando trovo che il Santo del giorno, ha il nome di qualcuno che conosco,,, di corsa a fare gli auguri di buon onomastico .
Perché ?? 
Perché sono un perfetto imbecille .
Ma da quest'anno non farò più questo errore e mi farò assolutissimamente i fatti miei .
Tutto è avvenuto il 24 Gennaio , quando in occasione della festa di San Francesco di Sales, ho avuto la brillante idea di fare gli auguri di Buon Onomastico ad una nutrita schiera di Franceschi & Francesche di mia conoscenza .
Pensate che ce ne sia stato uno che è uno ad avermi detto grazie ???
Illusione ....
Tutti , e quando dico tutti intendo "TUTTI" , a dirmi ...

Ma io non lo festeggio oggi .... io festeggio il (....) 

indicandomi nell'ordine :

24 gennaioSan Francesco di Sales - Vescovo e Dottore della Chiesa
2 aprileSan Francesco da Paola - Eremita e Fondatore
4 ottobreSan Francesco d'Assisi - Patrono d'Italia

2 aprileSanto Francesco Coll Guitart - Domenicano
11 maggioSan Francesco De Geronimo - Sacerdote
4 giugnoSan Francesco Caracciolo - Sacerdote
20 giugnoSan Francesco Pacheco e Compagni - Gesuita, Martire in Giappone
9 luglioSan Francesco Diaz del Rincòn - Domenicano, Martire
9 luglioSan Francesco Fernandez De Capillas - Domenicano, Martire
9 luglioSan Francesco Fogolla - Martire in Cina
9 luglioSan Francesco Serrano - Vescovo e Martire
14 luglioSan Francesco Solano
17 settembreSan Francesco d'Assisi, Impressione delle Stimmate
17 settembreSan Francesco Maria da Camporosso (Giovanni Croese) - Laico Cappuccino
10 ottobreSan Francesco Borgia - Sacerdote
24 novembreSan Francesco Do Van Chieu - Catechista Laico
29 novembreSan Francesco Antonio Fasani
12 gennaioBeato Pier Francesco Jamet - Fondatore Francese
6 febbraioBeato Francesco Spinelli - Sacerdote
15 marzoBeato Francesco da Petriolo - Martire
20 marzoBeato Francesco di Gesù Maria Giuseppe (Francisco Palau y Quer)
27 marzoBeato Francesco Faà  di Bruno
4 aprileBeato Francesco Marto di Fatima
20 aprileBeato Francesco Page - Gesuita, Martire
22 aprileBeato Francesco da Fabriano
6 maggioBeato Francesco De Montmorency-laval - Vescovo di Québec
12 maggioBeato Francesco di Siena - Servita
31 luglioBeato Francesco da Milano - Eremita
5 agostoBeato Francesco (Cecco) da Pesaro
10 agostoBeato Francesco (Franciszek) Drzewiecki - Sacerdote e Martire
24 agostoBeato Francesco Kesi (Franciszek Kesy) - Martire
9 settembreBeato Francesco Garate - Professo Gesuita
22 settembreBeato Francesco De Posadas - Domenicano
28 settembreBeato Francesco (Piani) da Caldarola
2 ottobreBeato Francesco Carceller - Scolopio, Martire
6 novembreBeato Francesco De Morales - Martire
21 febbraioVenerabile Francesco Olimpio - Teatino
7 maggioVenerabile Francesco Paleari - Sacerdote Cottolenghino
14 giugnoVenerabile Francesco Chiesa - Canonico
18 settembreVenerabile Francesco Maria Castelli - Chierico Barnabita
25 ottobreVenerabile Francesco di S. Antonio (Giovanni Toietti) - Terziario Alcantarino
4 giugnoServo di Dio Francesco Pianzola
29 giugnoServo di Dio Francesco Mottola - Sacerdote e Fondatore
21 novembreServo di Dio Francesco Majone - Laico

In conclusione , i Santi Franceschi sono troppi per le mie modeste capacità e quindi alzo bandiera bianca , Festeggiate con chi volete e quando volete ma non fate più affidamento sui miei auguri .

Viva la faccia del mio Santo,  unico e solo,  a prova di errore .......


10 dicembreSan Cesare - Vescovo



Cesare




lunedì 14 marzo 2016



La nostra è diventata veramente la "Civiltà delle Immagini" ???


Se dovessimo riflettere sul continuo bombardamento di immagini dal quale siamo quotidianamente fatti oggetto, la risposta immediata sarebbe un netto "SI".

La Televisione, Internet, gli Organi di Stampa , tutti lasciano alla forza delle immagini l'onere di lanciare il messaggio .

L'Immagine spesso evita le parole e ci narra l'intera storia .

Spesso, ma non sempre .

Alcune volte l'immagine non dice la verità, l'immagine tradisce e nasconde la realtà che, non sempre ma alcune volte è così, è molto più bella e dolce della semplice immagine .

Un esempio ?? La foto che segue .


La semplice lettura dell'immagine lascerebbe pensare ad una normale visita medica ove un cardiologo donna sta ascoltando e verificando , in presenza di altre persone, la regolarità del  battito cardiaco di una paziente .

Questo ci dice quanto vediamo .

Ma invece c'è molto di più da sapere, vedere e riflettere .

La signora  seduta è la mamma di una ragazza di 14 anni deceduta in seguito ad un tragico incidente stradale . Dopo la morte della figlia lei, insieme al marito ( il signore con la camicia scura che le è vicino),  ha concesso la donazione del cuore della figlia per salvare un'altra vita .
Il trapianto è stato effettuato ed il cuore della quattordicenne è stato trapiantato nel petto della signora bionda in piedi vicino alla mamma,
L'immagine ferma il momento in cui la madre ascolta, per la prima volta dopo la morte, il battito del cuore della figliola .
Malgrado le leggi federali degli Stati Uniti lo vietino, le persone si sono incontrate per un segno di reciproco affetto e gratitudine verso chi, con un gesto di amore,  ha provato a sconfiggere 
la morte .

Questa storia narrano le parole rendendo l'immagine più vera e struggente .




domenica 13 marzo 2016



V come "Vendetta" .....



Stamane, nel mio quartiere, a causa di un tizio che aveva parcheggiato proprio davanti i cassonetti dell'AMA, il Camion della Spazzatura non ha potuto effettuare lo svuotamento dei contenitori della spazzatura che, già stracolmi, hanno letteralmente travasato immondizia sulla strada .
Essendo poi Domenica, niente Vigili ne mezzi di rimozione forzata ......
Ma i bravi Romani hanno comunque trovato un modo educato e gentile per richiamare il "Parcheggiatore Imbecille" ad un più attento rispetto delle regole .

Come ...????



Così :  
 

martedì 8 marzo 2016





Schiacciare una cacca di cane non è piacevole e non porta nemmeno fortuna, come vuole il proverbio.
Infatti, se così fosse, oggi a Roma  saremmo tutti costantemente baciati dalla dea Bendata… e non mi pare proprio che sia così, anzi …..

Quello delle feci dei cani sui marciapiedi delle strade, ma anche nei parchi pubblici, nei giardini privati e in quelli condominiali, è un fenomeno di malcostume molto diffuso, purtroppo.

Da oltra 2.000 mila anni a Roma le cattive abitudini sono dure a morire, figurarsi la maleducazione.


Ma non c’è da prendersela con gli amici a 4 zampe, perché i veri maleducati non sono loro, ma i proprietari, con senso civico pari a 0 e che se ne infischiano altamente delle leggi e dei regolamenti di polizia, che obbligano a raccogliere negli appositi sacchettini le deiezioni dei propri pelosi.

Ma, poiché nella mia Eterna Città, ogni giorno ne scopro una, ecco la grande scoperta di giornata, fresca, fresca.

Molti cittadini romani sono  ossequiosi dei regolamenti comunali e,  con senso civico, raccolgono diligentemente le “Pupù” dei loro amici a 4 Zampe che provvedono ad immettere nell’apposito sacchettino di plastica trasparente e solitamente di color azzurro ; dopo di che sigillano la chiusura e fanno un delizioso nodino al prezioso pacchetto che …….

… buttano con eleganza, non nei secchioni della spazzatura o nei possibili contenitori dei rifiuti , ma  lungo il marciapiede ove, cittadini ignari del fatto, calpestano la “Pupù sotto vuoto” , scivolano sulla plastica sdrucciolevole , conservano memoria indelebile del prezioso manufatto che, se in “Plain Air”, sarebbe stato comunque destinato (prima o poi) ad essere degradato dagli elementi atmosferici ma che, sotto vuoto, si conserva ad imperitura e sgradevole memoria , forse per l’Eternità .
Sarà per questo che Roma è chiamata la “Città Eterna” ???  .


Grandezza dei Romani !!!





domenica 6 marzo 2016

La stagista




C’era una volta un direttore di una importante azienda che produceva lavatrici.

Negli ultimi tempi il direttore, che chiameremo Sig. X., era sopraffatto dalla mole di lavoro e di responsabilità, che aumentavano a dismisura sotto il suo naso.

Dove sono finiti i bei tempi in cui arrivavo in ufficio in orari decenti, non prima delle undici?” si chiedeva lo sventurato.  

Erano mesi, ormai, che era costretto a puntare quattro sveglie per cercare di essere puntuale; erano settimane che doveva accontentarsi di un caffè ingurgitato velocemente e in ascensore; delle chiacchierate con la bella barista sotto l’ufficio, davanti a cappuccino e cornetto, neanche l’ombra, per non parlare delle ore passate a chattare con le sue amiche tra una pratica e un’altra, ore che a questo punto era costretto a impegnare nella lettura, redazione e revisione di noiose relazioni e di scartoffie varie pur di onorare gli impegni.

Quella non era più vita. Tutte quelle responsabilità, tutte quelle decisioni da prendere velocemente… e tutti quegli esperimenti! Il nostro direttore si dedicava infatti da tempo allo studio e alla realizzazione del prototipo di un marchingegno rivoluzionario: un lava – asciuga – stira e riponi biancheria che in un unico, pratico, dal design elegante e a basso consumo elettrodomestico avrebbe aperto nuove frontiere nella vita delle casalinghe di tutto il mondo, guidandole verso la loro emancipazione.

Così, una mattina il Sig. X. pensò bene che l’unica soluzione a tutti i suoi problemi fosse quella di richiedere ufficialmente un aiuto. Ma non una segretaria: qualcuno di molto più importante, tale da poter essere delegato di più di una rogna.
Ah… al solo pensiero della geniale idea avuta, al nostro direttore parve di sentire cinguettare gli uccellini,  parve di cogliere il  profumo di fiori nell’aria e si sentì decisamente meglio.

Nei giorni successivi, il Sig. X. arrivò sempre puntualissimo in ufficio, aveva un sorriso per tutti e zelante accarezzava il suo prototipo come fosse una creatura animata. Gli sembrava di vedere il mondo rosa.
E così… toc toc…  il nostro bussò alla porta del Direttore Generale per giocare la sua partita.

Carissimo… disturbo?” chiese il Sig. X. facendo capolino alla porta del Grande Capo.
Niente affatto Direttore… si accomodi.” rispose quello serafico.
Tra un sospiro, un lamento e un palpitare, il Sig. X. espose il suo caso.
Siamo in ritardo con lo studio del prototipo… - ripeteva agitato – lei deve capire che io mi trovo a gestire da solo una quantità di lavoro spaventosa…. Neanche una segretaria su cui contare…

Il Grande Capo ascoltò fino all’ultimo gemito. Poi si alzò, prese dal cassetto della scrivania una chiave enorme e semi arrugginita e con fare solenne, guadandosi prima alle spalle, aprì un armadio.
Venga caro Direttore… la prego! Prenda pure l’unica cosa che si trova dentro questo grande armadio. Non potrà sbagliarsi!”  Il nostro Sig. X.. ne tirò fuori un enorme porcello di terracotta. Sì, uno di quei porcelli che fungono da salvadanaio e che nella migliore delle ipotesi hanno il foro per far scendere i soldini sotto la pancia; nei casi meno fortunati, il foro è così mal disposto che si preferisce generalmente procedere con un martello.

Grazie all’ausilio del martello, fu  possibile appurare che il porcello conteneva centoquindici euro e due zanzare. Ma il Grande Capo pur di andare incontro agli evidenti gravi disagi del nostro Direttore propose l’ausilio di una stagista, allo stato dei fatti l’unica risorsa cui l’azienda avesse accesso. Un paio di buoni pasto e un caffè ogni tanto sarebbero stati più che sufficienti a far contenti tutti.

Ma la mente del povero Sig. X. fu presa come da un rapimento e in un nanosecondo ebbe tutta la panoramica della vicenda: non solo non avrebbe avuto nessuno cui sfibbiare almeno tre quarti del suo lavoro per potersi dedicare alle sue ben più importanti faccende, ma al contrario avrebbe avuto tra i piedi qualche maldestra giovincella cui insegnare a fare le fotocopie, i suoi metodi di archiviazione… qualcuno che avrebbe spostato l’ordine meticoloso delle sue matite sulla scrivania. Insomma, qualcuno che sarebbe stata l’ombra della sua ombra.

Un brivido gli percorse la schiena.

Il cuore del povero direttore prese traiettorie tutte sue, ora iperboliche ora piatte.
UNA STAGISTA??????” il Sig. X era oltremodo offeso. “Ma signor Direttore Generale… un fior fiore di professionista della mia levatura, affiancato da una semplice stagista… ne va del buon nome dell’azienda, mi creda! per far funzionare la cosa e raggiungere i nostri comuni obiettivi, qui occorre una figura di simile spessore, di comprovata esperienza nel settore, qualcuno con grandi doti di affidabilità  …. E astenersi  perditempo!”
 
“Lei tenga a mente solo una parola direttore… CASSÉ!” fu la risposta del Grande Capo.
Da quando era avvenuto l’incontro, il direttore viveva in apnea. Ormai era diventata una questione di dignità personale. Il nostro Sig. X non riusciva a dormire che poche ore per notte e di un sonno popolato da feroci mostri. E neppure mangiava, così che in breve tempo divenne smunto ed emaciato.

Passò ancora qualche giorno e una mattina il Sig. X si vide piazzare dai fattorini, nella sua stanza, una seconda scrivania. Quando si allontanò per prendere una boccata d’aria alla finestra del corridoio, si imbatté in una figura nuova in quel panorama. Una magnifica creatura, che non avrà avuto più di venticinque anni, era ferma davanti alla porta del Grande Capo.

Era alta, indossava con un cappotto redingote scuro, portava un lezioso cappellino dal quale scappavano riccioli ribelli e calzava deliziose francesine demi-tac. Nell’insieme, sembrava una collegiale cresciutella.

Signorina, cerca qualcuno?” chiese il direttore.
Sono la nuova stagiaire… e aspetto il direttore generale.” - rispose la signorina guardandolo dapprima diretta negli occhi, poi abbassando lo sguardo con pudore.
La nuova stagiaire… certo, stagiaire aveva tutto un altro suono rispetto a stagista. E la mente del povero Sig. X imboccò con una rapidità impressionante l’autostrada della fantasia.

Che meravigliosa fanciulla… certamente perfetta unione tra una mente per gli affari e un corpo per il peccato… e poco importava ora se avesse tutto da imparare!
Anzi, lui sarebbe stato costretto, per correttezza professionale, a insegnarle tutto, proprio tutto… e lei sarebbe stata costretta e seguire fedelmente le sue indicazioni, a fare ciò che veniva richiesto.
Già si vedeva costretto a guidare la sua inesperta mano, prendendola tra le sue,  nella stesura dei progetti… già si vedeva costretto a ore e ore di straordinario, con tutto quel lavoro accumulato da smaltire… già si vedeva obbligato a richiederle di spogliarsi per sperimentare con i suoi vestiti il nuovo sistema lava-asciuga-stira e riponi… e certamente la fanciulla avrebbe sentito freddo, così con le sole culottes … e lui sarebbe stato costretto ad accarezzarla e a praticarle un massaggio, per non rischiare di farle buscare un raffreddore. E se l’ordine perfetto delle sue matite sopra la scrivania si fosse qualche volta scomposto nella foga di condividere nuove idee… non sarebbe stato poi così grave!

E poi, il rito del caffè mattutino prima di iniziare la giornata lavorativa… certamente i croissant e le café au lait che lei gli avrebbe fatto trovare sulla scrivania avrebbero avuto ben più gustoso sapore rispetto al cappuccino e cornetto della barista sotto l’ufficio…
Doveva scoprire a tutti i costi come si chiamava.

Anita.

La “sua” stagiaire si chiamava Anita. Qual intrigante nome! Un nome elegante, aristocratico, quasi demodé che lasciava intuire la raffinata presenza di lingerie sotto quella camicetta bianca dal colletto leggermente rigido, che faceva intuire calze di seta e reggicalze sotto la gonna longuette…      
    
Il direttore pensò che neppure nel migliore dei suoi sogni avrebbe potuto capitargli di meglio. Finalmente avrebbe potuto provare al restante top managing dell’azienda che un’assistente può essere tanto bella quanto in gamba… avrebbe potuto sfatare il mito della segretaria efficiente solo se racchia… e sarebbe stato invidiato da tutti. Quale fortuna!
Quella notte il direttore non chiuse occhio, ma non per gli incubi popolati da mostri, ma perché non riusciva a togliersi dalla testa la “sua” stagiaire Anita. Non riusciva a stare nella pelle pensando all’indomani mattina, quando l’avrebbe accolta nella sua stanza.

L’indomani giunse.    

Nel suo ufficio, tutti i sensi all’erta, il direttore spiava con le orecchie i passi sul corridoio,  con gli occhi la porta che si sarebbe aperta da un momento all’altro, con la mente si figurava l’ingresso trionfale della magnifica figura di Anita, al cui passaggio petali di rosa sarebbero piovuti dal soffitto.

Direttore… è permesso?” - la porta si socchiuse ed apparve il faccione del Grande Capo – “Mi permetta di introdurre la sua nuova collaboratrice, Anita!” disse trionfante.  
    
Il povero Sig. X., sopraffatto dall’emozione, chiuse per un attimo gli occhi.

Quando li aprì, un donnone due metri per due ingombrava la stanza. Bardata di una parannanza  di grezzo cotone bianco, con i capelli raccolti in una crocchia a mezza nuca, con ai piedi improbabili zoccolacci consunti, la donna lo osservava gongolante con le mani poggiate sui larghi fianchi e a gambe larghe.

Chi è costei?” chiese con un filo di voce, alquanto confuso, il Sig. X..
La persona di comprovata esperienza sul campo che tanto desiderava, direttore… la persona che gentilmente, e gratuitamente, in nome della grande invenzione cui sta lavorando da mesi, ci offrirà la sua consulenza, dall’alto della sua competenza… è Anita, la lavandaia!” rispose il Grande Capo.

Ma… e l’altra ragazza, la stagista?” chiese devastato il Sig. X.
Il curriculum non mi sembrava adeguato al suo profilo, direttore… insomma, è alle prime armi… non mi sembrava abbastanza, per lei. Dunque lavorerà per me!” concluse il Capo.   

Con grande sconforto del direttore, quel demonio della lavandaia Anita se ne intendeva anche di meccanica.
Passava le giornate con la cassetta degli attrezzi a prendersi cura del prototipo lava-asciuga-stira e riponi.

Dottò, ‘sta vite è lenta! Dottò, tocca allentà le cinghie! Dottò, ‘sto motore nun tira!” ripeteva in continuazione la donna. E giù di pinze, avvitatori e martello.


Il povero Sig. X., accasciato sulla poltrona, ogni tanto sollevava desolato e scoraggiato lo sguardo dalle sue scartoffie, per posarlo suo malgrado sul panettone di Anita la quale, infaticabile e carponi, lasciava intravedere sulle gambe simil salsiccia due gambaletti, al ginocchio, color carne. 

Valentina


(ps: piccola burla, con affetto e molta comprensione, dedicata ai  maschietti lavoratori!)

Ogni giorno  la Chiesa celebra la S. Eucaristia ; La  offre a  Dio  in sacrificio di lode, la dona in cibo ai  fedeli, la  conser...