martedì 26 aprile 2016



Questo post lo dedico a tutte quelle care amiche la cui solitudine mi appare, man mano che le conosco meglio , un frutto scientemente colto dall'albero della vita ...

Penso sia sciocco legare la solitudine di una donna alla presenza fisica di un uomo vicino, perché una donna può essere sola anche se circondata e ambita da mille uomini .

La solitudine è nell'anima e non nel corpo .

Le mie amiche sole hanno gli occhi grandi , forse per questa riescono ancora a vedere il mondo con gli occhi sgranati di eterne bambine .

....

DONNA SOLA ..

È sola, legge molti libri e , qualche volta , ma svogliatamente, anche quelle strane riviste dove dicono che vip si sono lasciati ed altri vip si sono rimessi insieme .

Quando va sulla spiaggia rimane sdraiata per ore, gli occhi semichiusi a sentire se stessa , il suo cuore , ed il mormorio del mare .
Solitamente mangia frutta o yogurt ; chissà perché la donna sola mangia molta frutta ...
Queste sono le giornate della solitudine "buona", quando può tirare fino al tramonto in riva al mare e poi rimettere tutto in ordine e ritornare in città .

Ma sono giorni rari e preziosi, perché spesso ci sono loro, gli uomini soli, spaventati , spaventati come bambini nel buio , dalla loro solitudine .
Si siedono accanto a lei , sembrano intimiditi, scemi ma intimiditi .
La donna sola li guarda ; sono tutti uguali nella loro apparente diversità  .
Alcuni hanno il fisico tirato altri fanno finta di averlo .

E poi cominciano a sparare le solite cazzate che lei conosce da sempre .
"Oggi il mare è meraviglioso, è mosso, è pulito, è
inquinato...".

Oppure parlano del sole, della sabbia, dei gabbiani, dei scogli, parlano, parlano, parlano e lei li ascolta e risponde a monosillabi ... Uno alla volta si sono tutti seduti vicino a lei e , nel tempo , hanno sempre detto le stesse cose mentre ne pensavano altre .

Perché le donne sole parlano poco e rispondono a monosillabi ??
Penso che sia una loro naturale difesa ; se solamente una donna sola abbozzasse una minima frase di senso compiuto , gli uomini soli direbbero subito : " Quanto sei intelligente, sensibile, colta" e lo direbbero con la faccia di circostanza e sorpresi che lei sia rimasta sola essendo una "Donna" così .
E poi gli uomini soli diranno sempre la stessa cosa, che è venuto il momento di scegliere, che il tempo passa e lei, donna sola, deve fare la sua scelta .

Ma le mie care amiche spalancano i loro grandi occhi di bambine e scoppiano a ridere perché sanno già che proprio perché sono belle, colte e intelligenti gli uomini soli non sceglieranno mai loro.

Le donne sole sanno già tutto . 

Hanno cominciato storie e saputo quando finirle, anche quelle belle , perché finire è il destino delle cose belle .

Quando non ci hanno pensato loro, lo ha deciso il fato .


Amiche mie , 
in fondo la farfalla , che è veramente libera di volare , lo fa sempre lasciandosi dietro un fiore solitario .

Sola lei, ma libera di volare.

Solo lui , in eterna attesa di farfalle .



Cesare

domenica 24 aprile 2016

LA NOSTRA SAVANA

Ogni mattina a Roma, quando sorge il sole, un Romano si sveglia e sa che dovrà  cominciare a correre per mettersi in fila , sul GRA, sulla tangenziale, sulle banchine della Metro, alle fermate dei Tram .
Ogni mattina, nella periferia est di Roma, un abitante di Centocelle o del Tuscolano si alza e sa che dovrà iniziare a correre tra buche sull'asfalto, auto in doppia fila, voragini nelle strade o cortei di protesta .
Ogni mattina, nella periferia Nord di Roma, un abitante di Prima Porta o di Casal del Marmo si alza e sa che dovrà cominciare a correre più veloce delle file interminabili di auto, dei scioperi improvvisi dei mezzi pubblici, delle vetture guaste della Metro .
Ogni mattina a Roma, non importa chi e cosa tu sia, dove tu stia o dove tu debba andare, quello che devi fare è  metterti a correre , non per salvarti ma per arrivare presto al tuo posto e li stare fermo in fila ad aspettare  il tuo destino .
Perché  tu sei Romano e
Questa è Roma .

venerdì 15 aprile 2016







Gli alieni ....?????


Guardando bene come vanno le cose sul nostro mondo, mi sono fatto una idea precisa :
Noi non siamo soli nell'Universo ma, più semplicemente,

ci evitano ......



giovedì 14 aprile 2016

 “Ho fatto il il ’68”



Ma non me sono accorto …… pensavo fosse il 1969 !!

Dopo un titolo così, sembrerebbe del tutto naturale parlare del 1968, il mitico anno della rivoluzione culturale in Europa ed in Italia , ma non sarà così .
Il fatto è che il 1968 è stato si,  l’anno del “Grande Scoppio”  della gioventù italiana,  ma il crollo del vecchio sistema è avvenuto l’anno successivo, proprio in quell’anno 1969 nel quale le cose sono cominciate veramente a cambiare .
Preciso che , per cambiare sono cambiate, ma, a distanza di quasi 50 anni,  ancora non ho capito se in meglio od in peggio  .

Comunque le cose cambiarono ed anche in fretta .
Se l’anno 1968 era stato caratterizzato da una rivolta di piazza delle classi sociali medio-alte unite ai diversi movimenti studenteschi, il ’69 segnò l’inizio delle proteste della classe operaia e ciò avvenne , e lo percepii con chiarezza, come un processo inarrestabile ove i diversi temi e le differenti istanze sociali, si sovrapponevano tumultuosamente sotto la spinta delle diverse frange della società italiana, apparentemente in maniera caotica nelle rivendicazioni, ma ordinatamente nei metodi di lotta .
“Lotta dura, senza paura !!!”
Tutto ebbe origine dalle agitazioni per il rinnovo di molti contratti di lavoro e per la revisione dello Statuto dei Lavoratori e si trascinarono dietro, le Pensioni, gli Asili Nido,Casa, Salute ed i servizi in genere .
Tutto era in discussione, tutto stava crollando ma tutto stava , contemporaneamente , rinascendo dalle macerie della democrazia post-bellica .
La forza d’urto delle rivendicazioni, probabilmente perché soffocata per decenni dal torpore dell’ordine democratico imposto dal dualismo “USA – Chiesa Cattolica”, sfuggì da subito al controllo delle forze sindacali , rese impotenti dall’immediato proliferare di innumerevoli gruppi di “Autonomi” che iniziarono a contendersi e rivaleggiare, nell’applicazione costante delle violenze di piazza.
Non chiedetemi se fossero maoisti, leninisti o marxistsi ; erano violenti e basta .
Comunque conquistarono le piazze e facevano veramente paura .
La paura era , d’altronde, il loro vero obiettivo .
Ricordo ancora bene i loro motti :
“Cosa vogliamo ? Tutto, e subito ! ”
C’era un giornale, mi pare fosse “Potere Operaio”, che quotidianamente usciva con titoli cubitali del tipo : “Le Masse contro il Padrone, lo Stato ed il Riformismo Pseudo-Culturale” .  
Penso che in Italia ci sia stato un corto circuito, il Lampo  nel ’68, il Buio nel ’69 , la Luce la stiamo ancora aspettando .
In quel momento, nella vita della nosta nazione, le cose erano arrivate ad un punto di non-ritorno ove tutto sembrava arrestarsi e nulla andava avanti .
Purtroppo quel blocco ci fece dimenticare tutto, sia il male che anche quel poco di bene che avevamo costruito .
C’era la voglia di costruire ma non sapevamo da dove cominciare perché , e penso sia stato questo il nostro peccato originale, rifutavamo ogni eco del passato ; volevamo cambiare strada ma non sapevamo dove dirigerci ne con chi .
Ora lo so, non ci fermammo a riflettere e , purtroppo, le azioni senza riflessioni sono spesso inutili .
E facemmo anche di peggio , negammo le esperienze di chi ci aveva preceduto e ciò determinò esiti ancora più nefasti perché, nel delirio delle piazze stracolme e dei cortei vocianti, ci sentimmo onnipotenti, perdendo il senso della realtà .
Certo, non tutte le colpe furono le nostre, dei giovani del ’69 .
La situazione politica era molto precaria . Il Governo Rumor, varato verso la fine del
’68 venne tenuto in vita faticosamente; a metà anno era già dimissionario e venne sostituito da un monocolore di marca DC che durò all’incirca cinque mesi .
Dai vertici Democristiani venivano spinte per l’apertura di un “dialogo” con i Comunisti e, sotto sotto, pure le ACLI, struttura di base operativa interna alla Chiesa Cattolica, cominciavano a prendere le distanze dalla DC.
Erano gli anni del basso prelievo sul Lavoro Autonomo a danno dei Lavoratori dipendenti, ma il tutto creò quell’enorme liquidità monetaria che consentì a molti di acquistarsi casa, la bottega, il capannone. Il tutto con due soldi e molte, moltissime cambiali e un buon mutuo al 5% dal quale si potevano detrarre il 4% degli interventi regionali,  più assurdi e fantasiosi.
E, come se non bastasse quell’1% residuo , c’era poi la “Santa Inflazione” che galoppava e, nell’arco di 4/5 anni ti faceva diventare la rata del mutuo, niente più di meno che acqua fresca di sorgente .
Ma stava nascendo un dramma …
Se nel corso del 1968 erano stati quasi 5 milioni gli operai scioperanti e 74 milioni le ore di lavoro perse, nel 1969 furono quasi 8 milioni  gli scioperanti e ben 300 milioni le ore di lavoro perse .
La situazione politica era caotica .
La DC in un anno cambiò tre Segretari e tutto avvenne con trame e congiure da far impallidire la Firenze dei Borgia . Cito a caso dei Capi Corrente : Moro,Fanfani,Piccoli,Rumor,Taviani,Andreotti,Scalfaro,Leone   .
Gente da far tremare i polsi a Cesare Borgia .
Ma fu in una piccola città di provincia che venne  partorita  la sorpresa più grande ; A Macerata si allearono Forlani e De Mita che , coalizzandosi, fecero cadere il Segretario Piccoli e portarono Forlani alla Segreteria .
Mentre tutto questo avveniva nel “Palazzo”, fuori, nelle piazze, nelle fabbriche, nelle scuole, le tensioni aumentavano continuamente, in maniera incontrollata  .
Quale fu il dramma ??  Che i Politici dell’epoca videro tutti gli aspetti del sociale sempre nel particolare e mai in un ampio quadro generale .

Non fu Miopia, fu Cecità .
Quando esplose tutto i politici furono presi di sorpresa perchè non si erano mai affacciati a guardare il Paese dalle finestre del Palazzo .
A rivederla con il senno del poi , la cosa più triste fu che non si accorsero mai di un mutamento antropolgico che era avvenuto, a loro insaputa , nella Società Italiana :
I Sottoproletari si erano imborghesiti
I Borghesi si erano sottopoletarizzati .
Io stesso, nei mie 19 anni e figlio di una tranquilla famiglia borghese, ero quotidinamente in piazza a chiedere qualcosa che, io non lo sapevo ancora, era solo una Chimera : Una Società Italiana, Libera, Laica e Aperta al Nuovo che stava arrivando con gli anni ’70 .

Credetemi , era bello e vitale, Il Mondo del Lavoro edil Mondo Studentesco uniti in qualcosa che aveva il dolce sapore della Libera Rivoluzione .
Non lo sapevo io  e non lo immaginava nessuno di noi che quel dolce sapore nascondesse l’amaro sapore degli estremismi e del Terrorismo   .
Tutto crollava  rovinosamente in quel 1969 ; La FIAT, in reazione ad atti di sabotaggio industriale, sospese ben 25.000 Operai dal lavoro . Tre mesi senza stipendio 25.000 Operai (!) , 25.000 famiglie .
Torino, quel Natale del 1969, era una città in guerra .
Ma poi, il 12 Dicembre , un enorme boato svegliò le attonite coscenze degli italiani .
A Piazza Fontana una bomba esplosa dentro la Banca Nazionale dell’Agricoltura, uccise Italiani ma  resuscitò l’Unità degli Italiani .

Certo, Unità frutto della paura, ma sempre Unità fu .
La paura ci prese per mano allora e ci portò a spasso nell’Italia che seguì facendoci , via via visitare : La Strage alla Questura di Milano (1973), Piazza della Loggia a Brescia (1974), il Treno Italicus (1974), La Stazione di Bologna (1980) .
Non è stato certo un bel viaggiare .
Forse per questo non amo viaggiare .

Una settimana dopo la strage,  il Ministro del Lavoro Donat Cattin accolse quasi tutte le richieste sindacali e, sull’italia lacerata e ferita, calò un sudario di apparente calma .
Il ’68 ha generato il ’69, e il ’69 covava quegli anni ’70 poi percorsi e connotati dal terrorismo ,  ma una cosa vi dico con convinzione : La “Straregia della Tensione” non iniziò con Piazza Fontana …
L’8 di Agosto, con gli Italiani diretti in vacanza, erano scoppiate bombe sui treni a Caserta,Trento,Trieste e Gorizia .
E le bombe non sono mai teorie , ma fatti .
Il ’69 fu meraviglioso e tremendo ma una cosa rammento  bene : Tutto ciò che avvenne, di brutto e di bello, fece si che l’anno successivo entrasse in vigore “Lo Statuto dei Lavoratori” che fissava quei paletti imprescindibili di tutele sugli interventi sociali,scala mobile sulle pensioni,scuole statali e materne,abolizioni dei cottimi e affermazione dei  diritti sindacali, cose che oggi paiono bagaglio consolidato da gettare via dal treno del riformismo ma che allora, vi prego di credermi,  ci sembrarono la realizzazione di un meraviglioso sogno .

Un sogno per  noi, che abbiamo fatto il ’68 senza saperlo .

Cesare

Ogni giorno  la Chiesa celebra la S. Eucaristia ; La  offre a  Dio  in sacrificio di lode, la dona in cibo ai  fedeli, la  conser...