venerdì 28 settembre 2018
Manovra Finanziaria del GOVERNO ....
Ma lo sappiamo vero che i tanti miliardi ( che non abbiamo), stanziati per
Reddito di Cittadinanza
Pensione di Cittadinanza
Condono Fiscale per gli evasori fino a 100.000 €
Flat Tax al 15% per gli evasori
Abolizione della Fornero
li dobbiamo cacciare di tasca nostra?
O pensiamo di andarli a
prendere
nella stanza blindata di zio
Paperone?
mercoledì 5 settembre 2018
La stupidità della sinistra
italiana ha catapultato ai vertici del
governo una comica ed assortita congrega tra chi asserisce che il Pil aumenti
con il caldo, chi ripete che l’allunaggio è un set di Hollywood, chi ha fatto
sparire 49 milioni di soldi pubblici e chi crede alle scie chimiche, ma esecra
i vaccini.
E così abbiamo un giurista
Presidente del Consiglio che dice di “non poter aspettare i tempi della
Giustizia per emettere sentenze” e ministri che dichiarano che “La scienza si
deve inchinare alla Politica”.
Quindi non dobbiamo certo stupirci che in materia fiscale costoro si
siano messi in testa (oltre al cappello di Napoleone e /o lo scolapasta) anche
la convinzione che si possano allegramente spendere somme astronomiche per
finanziare
1)
reddito di cittadinanza,
2)
flat tax,
3)
pensionamenti anticipati
4)
infrastrutture a go go.
Nella letteratura accademica più sofisticata cotali statisti
vengono definiti “Cazzari”
La tassazione del reddito in
quasi tutti i Paesi è progressiva e i beni di lusso sono spesso soggetti a
un’aliquota Iva più alta. Le preferenze collettive sono anche legate al
concetto di merito. Ad esempio se si ritiene che il ricco sia tale perché lo
abbia meritato (in virtù del suo lavoro, dei suoi studi, dei suoi sacrifici,
dei rischi che ha affrontato ecc.) allora la progressività è moralmente meno
giustificata e di conseguenza va attenuata. Ulteriore esempio: la priorità
politica ha stabilito che la prima casa è un patrimonio da tutelare, al contrario
degli altri immobili, e quindi l’ha esentata dall’Imu.
I risultati pratici ? Il governo nel definire il livello di
tassazione non ha completa discrezione, deve fare i conti con la reazione dei
tassati/elettori.
Ricorrendo a un esempio estremo, a un’aliquota del 100% la gente reagisce smettendo di lavorare. Altro esempio: quando Monti impose una tassa su yacht e barche di lusso distrusse il settore della nautica da diporto in Italia, riuscendo a riscuotere solo pochi spiccioli. E infatti tre anni dopo la tassa fu abolita.
In parole semplici, bisogna tener presente che la gente comune cerca di sottrarsi alle pretese dell'Esattore pubblico.
In particolare, le imposte sui redditi da capitale possono essere più facilmente evase, mentre quelle sugli immobili sono inesorabili.
Gli stessi elementi influenzano anche le decisioni di spesa. Sempre per rimanere all’Italia, il taglio dei vitalizi ai parlamentari è determinato dalla preferenza maggioritaria tra gli elettori del M5s che ritengono esorbitanti e moralmente riprovevoli gli emolumenti auto-assegnatisi dai parlamentari in passato.
Lo stesso elettorato peraltro invece ritiene che chi non lavora debba ricevere un aiuto dalla collettività sotto forma di reddito di cittadinanza, ritenendo che la disoccupazione derivi da sfortuna o da ingiustizie sociali a cui sia lo Stato stesso a dover porre rimedio. Alla luce di questi elementi dobbiamo però valutare bene se la flat tax non possa introdurre nella politica fiscale del governo attuale un evidente corto circuito con il Reddito di Cittadinanza. A mio parere , Infatti , la flat tax (che comunque mantiene elementi di progressività a favore dei redditi bassi se combinata con deduzioni ed esenzioni), si basa su tre argomenti:
1. Di fatto, sposa il criterio
meritocratico in quanto un euro addizionale del reddito di un ricco viene
trattato al pari degli altri, senza penalizzazioni “moralistiche”.
2. Enfatizza ( idealizza ?) un
aspetto pratico, cioè che se l’aliquota è bassa e le regole sono semplici, la
gente smette di dedicare tempo e risorse a evadere o eludere e quindi il
gettito aumenta.
3. Ritiene che la crescita
economica sia spinta dall’offerta, in quanto i ricchi che risparmiano sulle
tasse investono quei capitali in attività economiche sottraendoli alla
manomorta pubblica e creando occupazione.
Il possibile corto circuito è
innescato dal fatto che il reddito di cittadinanza propugnato dai pentastellati
si fonda su due convinzioni opposte:
1. La
meritocrazia non esiste, anzi il disoccupato è una vittima e il ricco deve
pagargli un reddito.
2. La
crescita è spinta dalla domanda, quindi dando soldi ai poveri che hanno
maggiore propensione al consumo (e togliendoli ai ricchi che sono dei parassiti e avari) si aumentano i consumi.
Ci sarà molto da divertirsi
quando queste due visioni configgenti si scontreranno durante la stesura della
Legge di stabilità. I “cazzari” si illudono di risolvere tutto battendo i pugni
sul tavolo a Bruxelles o altrove. Purtroppo però sarà lo spread a battere
davvero i pugni e di certo non sul tavolo ma (probabilmente) sulle teste degli
italiani .
martedì 4 settembre 2018
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