Da quasi novanta giorni ci
scassano le palle .
Da quasi novanta giorni una fetta
consistente di popolazione Italiana assiste sgomenta e smarrita al pessimo spettacolo offerto dagli attori ( guitti
?) di questo ennesimo teatrino della crisi politica all'italiana.
Sono le persone comuni, milioni
di persone, che in ogni tempo restano al loro posto.
Ci restano malgrado gli scossoni
irrazionali e irresponsabili di chi dice di parlare anche a nome loro.
Con educazione e rispetto questi
italiani “comuni” osservano e vanno avanti.
Devono occuparsi della vita, la
loro, ma anche di quella degli altri e certo non si sentono rappresentati da
nessuno, anche se, lo vorrebbero con tutte le loro forze .
E grazie a loro, in questi mesi
con un governo in uscita e nessuno in entrata, il Paese è andato avanti lo stesso .
Perché chi
ha cura e si prende cura del suo Paese non può permettersi di incrociare le braccia e
mettersi a guardare lo spettacolo.
Gente comune e silenziosa a cui
nessuno risponde, che nessuno rappresenta, ma che fa stare in piedi lo
Stato.
Gente che ogni mattina fa il suo dovere : nei
ministeri, negli ospedali, nelle scuole, nelle case di chi ha bisogno di
assistenza, nei centri di accoglienza in cui serve umanità a prescindere, in
una volante della polizia, in fila alla Posta a pagare le bollette.
Starci, sempre e comunque, anche
nelle condizioni di difficoltà, magari incazzarsi con questo Stato ma non voltandosi mai dall'altra parte.
Persone comuni , che non possono
permettersi i ghirigori cerebrali degli
intellettuali.
Facce anonime che pagano le tasse
con ordine quando devono e non pensano che milioni altri non lo fanno, ogni
anno da anni, e che forse un giorno sarebbe il caso di seguire quell'esempio:
famiglie, imprese, partite IVA, liberi professionisti.
Persone che si applicano,
studiano, giovani che seguono un loro cammino e coltivano un sogno, si danno un
obiettivo nonostante il deserto intorno.
Risorse umane, capitale umano,
deontologia, etica, rispetto, educazione, formazione, senso dello Stato.
E'
l'Italia che tutti i politici evocano in esercizi di retorica ormai diventati
stucchevoli e maleodoranti, sia da posizione di governo sia dall'opposizione.
Parlarne senza conoscerle, senza
essersi mai sporcati le mani dando una mano a loro .
Questa è l'Italia che c'è e che
ci sarà malgrado tutto, nonostante tutto, a cui nessuno dice mai grazie.
Che
invoca da troppo tempo un paese normale, rettitudine, interesse vero per le
cose di cui si parla, competenza della politica, che cerca una guida senza
abbandonare il proprio senso di responsabilità.
E' l'Italia che il populismo di
Di Maio e Salvini offende ma che di offese, anche ai tempi del governo
Renzi, ne ha subite davvero troppe.
Gente che resiste, nonostante
tutto, e che dopo le macerie di questi mesi sarà l'unico ancoraggio stabile,
vero, autentico da cui qualsiasi logica politica
potrà e dovrà ripartire.