lunedì 27 giugno 2016




Perché gli inglesi credono
di poter fare tutto da soli



Da una settimana giro in ciabatte per casa con una domanda in testa: come possono pensare di fare da soli, gli inglesi? Siamo nel XXI secolo e mi sembrava ormai chiaro che , quando i problemi sono collettivi , richiedano risposte comuni.
Ma il Regno Unito ( Unito,  ma  fino a quando ??) non la pensa così . La nazione più aperta e internazionale d’Europa, votando Brexit, ha compiuto una scelta ultra difensiva della propria identità nazionale.

Già, ma perché? 

Il referendum — per quanto strumentalizzato e bastardo  , ha comunque obbligato la nazione Inglese a ri-considerare la questione europea.
 Ma, nel contempo, ha alimentato in se una pericolosa chimera : quella di poter fare a meno dell’Europa.

Da dove viene la pretesa inglese all’autosufficienza?
Da lontano, da molto lontano .

Non è una domanda nuova: me la pongo dal 1966 , quando studiavo inglese a scuola  per poter chiedere «Where do you come from?» alle ragazzine straniere che incontravo al Piper .

In queste giornate convulse  — Brexit potrebbe rivelarsi uno spettacolare errore di valutazione da parte degli inglesi , ma lo spettacolo è innegabile.
Al popolo inglese vorrei domandare la stessa, identica cosa: come può pensare la Gran Bretagna di affrontare da sola il XXI secolo, dopo aver già faticato a reggere il passo nella seconda metà del XX?

"God save the Queen" ; Nostalgie imperiali! , rispondono in coro .

Peccato che sia sfuggito loro  che la mappa del mondo è cambiata, e il “Commonwealth Britannico” altro non è che la classica cena ricordo della classe del liceo : Si convoca ancora ma solo per abitudine perché, ormai , siamo diventati tutti troppo diversi tra noi .

No, l’ipotesi imperiale non regge. Neppure i più anziani pensano che quel tempo possa tornare. La nostalgia di alcuni, semmai, è per una nazione gerarchicamente ordinata in cui le persone si riconoscevano dall'accento, le emozioni accuratamente nascoste e gli immigrati erano tutti servizievoli ed obbedienti .

Tipo : “ Yes Sir” o “Si Buana” !!!

Da dove viene, allora, l’illusione di poter fare a meno dell’Europa?

Per prima cosa, dal possedere la lingua del mondo. Chi è inglese non conosce l’ansia della comunicazione e la frustrazione dell’incomprensione. Deve solo aspettare che il mondo metta insieme le frasi per farsi capire da loro .
Loro aspettano pazienti e ….
E il mondo ubbidiente lo fa.

Una seconda spiegazione è la moralità della vita pubblica.

Oggi le cose sono forse cambiate: favoritismi e conflitti d’interesse sono all’ordine del giorno, anche in Gran Bretagna, ma non sono paragonabili a quanto accade altrove ( Italia docet …) .
Comportamenti amministrativi come quelli visti a Roma negli ultimi tempi,   qui porterebbero a un frettoloso richiamo in servizio del Boia della Torre di Londra .

Una terza spiegazione è la stessa storia militare della “ Grande Albione”. Nessun Paese del mondo — neppure gli Stati Uniti o la Russia ( e scusate se è poco …) , è orgoglioso quanto la Gran Bretagna delle proprie imprese belliche.
L’idea della solitudine gloriosa è radicata profondamente nella psiche nazionale.
Certo: ritrovarsi soli contro i nemici dell’Umanità negli anni 40 del XX secolo era eroico e leggendario, mentre ritrovarsi soli tra gli amici del XXI secolo sembra cosa alquanto differente e un tantino ridicola .
Ma gli Inglesi non hanno mai avuto il senso del ridicolo, cappellini delle donne della Royal Family a parte .


Cesare

giovedì 23 giugno 2016



Quando la morte colpisce un tuo caro è l'abisso,

tocchi il fondo, ma poi puoi tornare a gioire perché

tutto quello che ti ha insegnato non te lo potrà

portare via nessuno...

Addio caro Enrico ,

mio Maestro di Vita"



LUCA

mercoledì 22 giugno 2016




                                               


Spesso ho rivolto il pensiero alla Morte chiedendomi come l'avrei affrontata il giorno in cui mi avrebbe chiesto il conto e, ripercorrendo la mia esistenza, mi son sempre detto convinto di poterla accogliere con serenità.


Serenità che nei momenti più tristi, dalla perdita dei miei genitori a quella delle persone care, è drammaticamente ed improvvisamente venuta meno ponendomi di fronte ad un interrogativo: quanto siamo capaci di soffrire?

E questa sofferenza che oggi, caro Enrico, tu hai rinnovata: tanti, troppi, anni di conoscenza  e profonda amicizia ci hanno legati  al punto di considerarti parte della mia stessa esistenza.

Ora che hai deciso silenziosamente di lasciarci spero che, in questo nuovo meraviglioso viaggio, vorrai portare anche i nostri ricordi.


Paolo

lunedì 20 giugno 2016


















               











Riprendo a scrivere ……

Mi sento stanco e disorientato .


E’ una sensazione che, purtroppo, provo sempre più spesso quando mi trovo a dovermi confrontare con la perdita di un caro amico .

Perdere un’Amico …..

Potrebbe sembrare una cosa del tutto naturale considerando come, proseguendo nel lungo viaggio della vita,  alcuni dei tuoi più affettuosi compagni di viaggio, raggiungano   ”naturalmente”  la loro meta e scendano dal tuo treno , lasciandoti a proseguire da solo... 
ma non è così . 

Di naturale nella Morte c’è solo la Morte, in tutto il resto, dal dolore, alla solitudine, al rimpianto delle cose passate ed alla paura del futuro , non c’è nulla di naturale o scontato .

Ogni volta è una cosa diversa ed inattesa alla quale non riesco mai a farmi trovare pronto .

E sarà sicuramente così anche per me .

Sin da bambino ho sempre sentito ripetermi una frase propria del dialetto Romano :

“SE VIVE NA VORTA SOLA !!”

Ed io aggiungo 

" SBAJATO!!! ”

Si vive tutti i giorni !!

Na’ vorta sola .. Se More !!


Il fatto è che tutti noi siamo emotivamente molto simili a dei Computers e, sin dal momento della nostra nascita, cerchiamo di entrare  in connessione con tutti i “Computers” con i quali veniamo in contatto .

Con alcuni abbiamo il “Server” in comune e quelli li chiamiamo “Parenti” ma con altri c’è bisogno di trovare una affinità, un contatto , una password di accesso che ci consenta di connetterci a loro e questa password solitamente si chiama “Amicizia”, talvolta “Simpatia”, in fortunati casi anche “Amore” e quelli li chiamiamo , semplicemente, "Amici" .

Comunque sia, il miracolo avviene  e ci troviamo connessi , ed allora, da quel momento condividiamo con loro frammenti di ricordi, emozioni , sentimenti, dolori e felicità, tutte cose che si racchiudono in una parte del nostro “ Disco Locale “ in una speciale partizione della nostra memoria  con il loro nome .

L’Insieme di tutta queste condivisioni si chiama “Vita” .

Ogni tanto una di queste unità perde naturalmente la connessione ma in maniera dolce, non traumatica , per le tante scelte  della vita . ed allora ci troviamo pronti a riavviare il nostro “Computer – Emozionale” con un semplice riavvio del Sistema  , con un semplice “Punto di Ripristino” : Addio Amico o Amica  , buona fortuna a te  .... e ripartiamo  con un sano “Riavvio del Sistema” .

Ma non sempre è così .

Ci sono perdite improvvise, inattese, traumatiche, molto simili a veri e propri “Corti Circuiti” del nostro “Sistema Emozionale” che determinano  la perdita inattesa di tutti i dati, ricordi ed emozioni  che, reciprocamente, avevamo condiviso e immagazzinato con l’Amico     , noi in lui e lui in noi .

Un attimo, un soffio di vita che non c’è più e tutto è perso …

Ed allora ti fermi,  spento, disorientato, tutto “Scollegato”, tutti “Scollegati”, tutti chiusi in noi   stessi, arroccati in difesa di una Vita che ci sentiamo  sfuggire .

Poi, dopo un po’ provi a riaccendere il Tuo "Computer delle Emozioni",   perché sai che “Lo Devi Fare”, devi “Riavviare il Sistema”, e lo fai , ma ogni volta sempre più stancamente  perché , man mano che passano gli anni, diventano troppe le cartelle di Vita che perdi nel nulla, i Files di Ricordi buttati nel Cestino dell’ Infinito , e non c’è Antivirus contro la Morte .

E solo alla fine ti rendi conto che ad ogni Morte hai riavviato, si il tuo Sistema Operativo, ma perdendo sempre più Ram di memoria di Coloro che non ci sono più  ma anche  di Te che vivevi in Loro .

E vai avanti così , con un Disco vecchio e vuoto, fino a quando, con il passare degli anni, guardi ogni giorno il tuo Monitor in attesa della scritta ..... 

                          




Ma non vorrei concludere con tanto pessimismo ed allora mi trovo a sperare che, proprio un'attimo che tutto si spenga, il mio Monitor, i nostri Monitors si riaccendano e compaia la scritta in cui  credono tutti coloro che hanno  fede :







Cesare
                  

Ogni giorno  la Chiesa celebra la S. Eucaristia ; La  offre a  Dio  in sacrificio di lode, la dona in cibo ai  fedeli, la  conser...