Spread e spumante
Spread,
questo sconosciuto. lo spread ci dice quale tasso di interesse aggiuntivo
dobbiamo pagare per far comperare i nostri titoli di stato agli investitori
rispetto a quanto costano gli stessi titoli ai tedeschi.
Quanto
valgono 100 punti di spread per le casse dello Stato? Calcolo semplice, cento
punti equivalgono all’1% in più dei titoli tedeschi. Allora, il nostro debito
pubblico è di duemilatrecento miliardi, l’un per cento di questa cifra è 23
miliardi l’anno di costo aggiuntivo per le casse dello Stato.
Facile.
Ma sbagliato.
Infatti
non tutti i titoli di stato scadono tutti i giorni.
Quelli
a cinque anni scadranno appunto tra diversi anni, nel frattempo il loro tasso
di interesse resta quello definito nel momento dell’acquisto. Mediamente il
nostro debito si rinnova in sei anni.Quindi ogni anno scadono, e devono essere
di nuovo comperati dagli investitori, meno di 400 miliardi, ovvero 2.300
miliardi del debito totale diviso sei anni di vita media dei titoli di Stato.
Per
essere più semplici possiamo dire che ogni giorno dell’anno, Natale Pasqua e
domeniche comprese, dobbiamo trovare gli acquirenti di un miliardo di euro di
titoli pubblici, cioè i circa 400 miliardi di titoli in scadenza in un anno
diviso i 365 giorni di un anno. Quindi possiamo dire che ogni giorno dell’anno
cento punti di spread ci costano 10 milioni di euro, cioè l’un per cento di un
miliardo di Euro.
Così
è più facile.
Anche
se a questo punto vi è tutto un poco più chiaro, immagino che vi state
domandando.... "Cosa centrano tutti questi calcoli con lo spumante messo
nel titolo???"
Recentemente
sono stati finalmente ridotti i famosi vitalizi degli ex parlamentari, oggi
pensionati.
Risparmio stimato, quaranta milioni di euro, l’anno.
Alè alè,
festeggiamenti. Coriandoli e bottiglie di spumante.
Il governo ha festeggiato
in Piazza di Montecitorio il raggiungimento di questo storico successo.
- Peccato che nel frattempo lo spread sia schizzato duecento punti sopra il livello raggiunto prima che questo governo si insediasse.
- Peccato che duecento punti in più di spread ci costino 20 milioni al giorno, ovvero in due giorni lo spread si è mangiato tutto il risparmio di un anno di vitalizi.
Tutto andrebbe bene se
il livello dello spread si abbassasse immediatamente, ma purtroppo quello stronzo
non accenna a ridursi, per cui un solo mese di spread a quota duecento punti
sopra il precedente governo ci costa 15 anni di risparmi di vitalizi.
E i
coglioni festeggiano a spumante.....
Ma
che rapporto c’è tra i vitalizi e lo spread? Assolutamente nessun rapporto.
Volevo solo far capire che la lotta agli sprechi non coincide con la lotta ai vitalizi
e che non occuparsi dello spread significa trasferire ingenti risorse dalle
casse dello Stato alle tasche dei ricchi che hanno denaro in eccesso e comprano
titoli di stato.
Il
rapporto tra spread e spumante invece lo ritroviamo in un altro avvenimento.
Lo
spread è schizzato in alto quando il governo ha annunciato di voler portare il
deficit annuo al 2,4% e ha annunciato questa decisione con i soliti festeggiamenti
dei coglioni e giù altro spumante stappato in un balcone del palazzo del
governo.
"Così
aboliremo la povertà! Festa e spumante per tutti."
Sta
minchia ....
Questo
favoloso successo del governo ha stabilmente portato lo spread a duecento punti
sopra il precedente governo. Duecento punti di spread significano oltre sette
miliardi di costo aggiuntivo del debito già nel primo anno solare.
Ovvero
175 anni di risparmi di vitalizi da sommare agli 80 anni di rateizzazione alla LEGA per i soldi rubatici ....
Se il
bilancio pubblico perde il suo equilibrio lo spread non scenderà, anzi potrebbe
crescere ulteriormente. È già così ci costa sette miliardi all'anno, che
diventano quattordici il secondo anno e alla via così sino al rinnovo in sei
anni di tutti i titoli di stato.
Ma al sesto anno la spesa per interessi ci
costerà 46 miliardi in più di quanto già spendiamo.
In
sei anni avremmo destinato circa 150 miliardi di euro al costo aggiuntivo del
debito. Alla faccia della lotta agli sprechi.
Ora
una domanda ingenua da uno che non ci capisce niente …..
Se
per aumentare il debito pubblico di un misero 0,8%, cioè dal più tranquillo
1,6% al 2,4%, che significa spendere 13 miliardi di euro in più, questo fatto
mette in moto un meccanismo che in prospettiva ci costerà diverse decine di
miliardi di interessi sul debito, allora abbiamo abolito la povertà, oppure
abbiamo più semplicemente ( o stronzamente) sottratto soldi alla spesa
sociale per destinarla alla ricca finanza internazionale?
Purtroppo
è vera la seconda .
…… E
i coglioni sul balcone stappano spumante
e se la ridono facendo il pugnetto !
Chissà perché mi viene voglia di rivedermi su Sky il film "il Titanic" .......