Gli Uomini comuni del Battaglione 101
Non mi piacciono le parole scioà oppure olocausto. non mi piacciono le rievocazioni a date fisse. la lagrima a comando: "ora, piangere!" per questo motivo non ho voluto scrivere il 27 gennaio, quando le rievocazioni del dolore su richiesta sono nel pieno dell'attualità.
Il giorno degli stermini non è solamente il 27 gennaio. tutti i giorni, è il giorno per ricordare l'orrore della strage.
1942, un ipotetico giorno di settantacinque anni fa
un convoglio di autocarri si ferma poco lontano dal paese, ne scendono 500 uomini: soldati tedeschi, battaglione 101, polizia ordinaria dello stato; tra loro molti bravi padri di famiglia. Messi in semicerchio intorno al loro comandante, ascoltano il suo discorso e le direttive per il lavoro di oggi .
"E' molto difficile", esordisce il Comandante . il paese che devono circondare è pieno di ebrei, 1.800 circa. tra loro, ci sono circa 300 maschi in grado di lavorare. devono essere rastrellati e portati a un campo di lavoro sotto scorta armata. Tutti gli altri, bisogna ammazzarli. Donne, bambini, vecchi, neonati, tutti.
Tutti si muovono verso il paese. Una compagnia circonda il villaggio – con l’ordine di sparare a vista su chi cerca di scappare.
Le altre due compagnie entrano dentro e cominciano a sfondare le porte: gli uomini sono separati dalle donne, le donne assieme ai vecchi e ai bambini sono radunati nella piazza centrale del paese. si cominciano a sentire i primi spari. in molte case ci sono vecchi incapaci di muoversi come vorrebbero i tedeschi, gli ordini sono di ammazzarli sul posto. si dovrebbe sparare anche ai neonati, ma i soldati non ci riescono – ancora, forse più tardi ......
un poliziotto ha scritto:
anche sotto minaccia di morte le madri non si separavano dai bambini. così tollerammo che portassero i loro piccoli nella piazza del mercato.
un'altro poliziotto ha scritto:
per tutta la mattinata [durante il rastrellamento] mi accorsi che molte donne portavano dei neonati in braccio e tenevano per mano bambini piccoli
un sergente ne sgriderà alcuni, proprio perché poco decisi.
In breve tempo i tedeschi riescono a districare le famiglie. immagino come, immagino i pensieri degli ebrei. Nessuno sa che cosa stia succedendo realmente. gli ebrei pensano di dover obbedire per evitare scoppi di violenza da parte tedesca. non pensano, gli uomini, che le loro mogli e figli saranno tutti morti prima di domani. e così si fanno portar via senza ribellarsi, tra urla e pianti e promesse di rivedersi presto.
Sono andati via .
Adesso può cominciare l’eccidio.
Il primo gruppetto di ebree e loro figli viene scortato a un boschetto. là vengono fatte sdraiare e i soldati sparano loro addosso, a bruciapelo.
Ma ecco che cominciano i problemi, perché le vittime in buona parte sono donne, madri, bambini, neonati. Bisogna capire ; è difficile sparare a un neonato; è impossibile che una madre non reagisca. molti uomini sparano alto. alcuni (pochi in verità) gettano il fucile e chiedono o pretendono di essere dispensati. altri perdono il controllo, imbruttiti, sparano troppo vicino e si ritrovano l’uniforme lorda di pezzi di cervello, sangue, ossa.
A dire il vero il medico del battaglione aveva mostrato, tracciando un disegno per terra, il punto giusto dove mirare. al collo, usando la baionetta innestata per mirare meglio. ma è un disegno che molti non vedono – bisogna capire gli uomini: è un compito difficile.
Quando sentono la prima salva, gli ebrei ammassati in piazza esplodono in un urlo spontaneo, collettivo. ma poi sembrano accettare la morte, nessuno piange a parte i neonati – e quelli , come tutti i neonati del mondo, piangerebbero comunque. I soldati tedeschi resteranno molto innervositi da ciò; come non capirli ?
Per tutto il giorno il massacro prosegue. Nel primo pomeriggio ci si rende conto che a questo ritmo ci saranno ebrei ancora vivi in nottata. Le compagnie accelerano i ritmi, per quanto è possibile. nel bosco comincia a essere difficile trovare terreno libero in cui far adagiare le vittime.
Comincia anche a circolare la vodka. Ecco, questo aiuta di più.
E' ormai notte quando il battaglione finisce il duro lavoro. Il villaggio è del tutto deserto. in compenso il bosco è pieno di cadaveri, che nei giorni successivi i contadini polacchi raccoglieranno e seppelliranno. converrà loro; potranno saccheggiare liberamente le case dei morti.
Esausto il battaglione 101 torna in caserma. si mangia poco, in compenso si beve molto. ma per quello che hanno fatto non basterebbe tutto l'alcol del mondo.
Questa è solo una giornata di lavoro nella vita del battaglione 101, per il quale una giornata così si ripete decine e decine di volte .
Mica vi credevate che era facile la vita di un "soldato tedesco normale" nel 1942 ??

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