martedì 26 luglio 2016





Caro musulmano "moderato" ,
 i tuoi fratelli siamo noi ......


Caro musulmano non integralista che vivi in Occidente, esci fuori, perché se non lo fai oggi, adesso, subito, non lo farai mai più . 

Io so che esisti, ti ho conosciuto. 

In privato , nel tuo negozio o mentre attendevamo i bambini fuori dalla scuola , mi hai confidato tante volte il tuo sgomento per l’eresia Wahabita che ha deformato il Corano, trasformando il suicidio in un atto eroico, e mi hai espresso la tua rabbia verso la corte saudita che si atteggia a nostra alleata e invece finanzia quell’eresia dai tempi di Bin Laden. 

Mi hai spiegato che Il piano degli aspiranti califfi è piuttosto chiaro: utilizzano ragazzotti viziati come gli stragisti del Bataclan e relitti umani come il camionista che ha seminato la morte sulla promenade di Nizza per alimentare la paura e l’odio verso l’Islam, così da portare i razzisti al potere in Occidente e creare le condizioni per innescare una guerra di civiltà. 

Sei stato molto chiaro .

È la trama dei fanatici di ogni epoca, e noi Italiani la conosciamo bene. 

Negli Anni Settanta del secolo scorso ( avevo 20 anni...) il terrorismo di sinistra e di destra  insanguinò le nostre strade con altri metodi (bersagli simbolici e non indiscriminati) ma identici obiettivi: scatenare la rivoluzione. 

Fallì quando i lavoratori ,  che credeva suoi  alleati,  gli fecero  il vuoto intorno. 

E l’operaio gli si rivoltò contro perché aveva qualcosa da perdere: una casa, uno stipendio, un pallido benessere.

Il futuro migliore per i suoi figli . 


Nessuno, credimi, fa la rivoluzione se ha qualcosa da perdere. Il simbolo di quel cambio di stagione fu il sindacalista Guido Rossa, che pagò con la vita la rottura dell’omertà in fabbrica.  

Oggi Guido Rossa potresti essere  tu. 

Ti auguro lunga vita, ma è da te che ci aspettiamo il gesto che può cambiare la trama di questa storia. 

I farabutti che sgozzano in nome dell’Islam non vengono dal deserto: sono cresciuti in Occidente e quasi sempre ci sono anche nati. 

Frequentano i tuoi negozi e le tue moschee, parlano la tua lingua, credono (a modo loro) nella tua religione. Hanno figli che vanno a scuola con i tuoi, mogli che chiacchierano con la tua. 

Per troppo tempo li hai guardati come dei fratelli che sbagliavano, ma che non andavano traditi. Non condividevi i loro comportamenti, ma non te la sentivi di denunciarli: in qualche caso per paura, ma più spesso per una forma perversa e stupida di solidarietà religiosa e razziale. 

Adesso però il gioco si è fatto troppo duro e non puoi più restare sull’uscio a osservarlo. 

Adesso anche tu, come l’operaio comunista di quarant’anni fa, hai qualcosa da perdere. Bene o male l’Occidente ti ha accolto, offrendoti la possibilità di una vita più dignitosa di quella che ti era consentita nella terra da cui sei scappato. 

Ora sei uno di noi; ora sei me .

Tuo fratello non è più il camionista di Nizza, ma è tuo figlio il bambino che le sue ruote hanno stritolato sul selciato. 

Non puoi continuare a negare l’evidenza o a girarti dall’altra parte. 

Hai oltrepassato quel confine sottile che separa il menefreghismo dalla complicità.

Dimmi, fratello moderato : "Da che parte stai ??"

  

Facciamo un patto. 

Noi cercheremo di tenere i nostri razzisti lontani dal governo e di migliorare il livello della sicurezza, anche se è impossibile proteggere ermeticamente ogni assembramento umano. 

Tu però devi passare all’azione. 

Devi prendere le distanze dagli invasati che si sentono invasori e dagli imam che li fomentano. 

Denunciarli, sbugiardarli, controbattere punto su punto le loro idee distorte. 

Pretendendo, tanto per cominciare, che nella tua moschea si parli la lingua che a scuola parlano i tuoi figli: 

francese in Francia, italiano in Italia. 

Senza di te perderemmo la partita. 

Ma vorrei ti fosse chiaro che fra gli sconfitti 
ci saresti anche tu.

E tu hai molto da perdere, forse più di me ... 

il futuro dei tuoi figli .

  

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni giorno  la Chiesa celebra la S. Eucaristia ; La  offre a  Dio  in sacrificio di lode, la dona in cibo ai  fedeli, la  conser...