martedì 2 ottobre 2018

Quando il Movimento 5 stelle

diceva di avere i soldi 

certificati uno ad uno". 


Ma allora, perché oggi gran 


parte della spesa verrà fatta 

in deficit ?



Un articolo di fine aprile 2015 elencava, con l'imprimatur di Beppe Grillo,  tutte le risorse che sarebbero state dirottate per finanziare la madre di tutte le proposte stellate : "Il Reddito di Cittadinanza". Peccato che le coperture,  che dall'opposizione M5s definiva "certificate una ad una", al contrario "dei numeri di aria fritta sulla crescita del Pil o della disoccupazione forniti a giorni alterni dal governo" (all'epoca a Palazzo Chigi sedeva Matteo Renzi) ora che i demementi sono al governo non ci siano più. 
E che gran parte del reddito verrà finanziato in deficit, cioè dai soldi che noi italiani non abbiamo .
Parole paradossali da leggere oggi. 
Sia per le critiche rivolte all'esecutivo di allora ( ed allora il PD?) , sia per il braccio di ferro condotto all'interno dell'attuale governo sulla necessità di finanziare le spese in deficit, fino a forzare il 2,4% di rapporto deficit/Pil oggi sostanzialmente bocciato dall'Europa. 

Quei 17 miliardi messi nero su bianco quando il Movimento era all'opposizione, ora che il Movimento è al governo si sono dissolti come neve al sole.
Ecco il dettaglio delle spese a questo punto soltanto immaginate a cazzo di cane dai 5 stelle quando pensarsi al governo non era niente di più che un gioco di ruolo. 

Si trovano : 
5 miliardi di tagli di spese della Pubblica amministrazione, 
2,5 miliardi di spese militari, 
2,5 miliardi dall'aumento dei canoni per attività di ricerca sugli idrocarburi, 
900 milioni dall'aumento di entrate a carico dei bilanci di banche e assicurazioni, 
800 milioni dal taglio di auto blu delle aziende ospedaliere, 
700 milioni dalle pensioni d'oro, 
600 milioni dalla tassazione del gioco d'azzardo, 
600 milioni dall'8 per mille dell'Irpef non destinato, 
400 milioni dalla soppressione di enti inutili, 
300 milioni dal taglio delle consulenze della PA, 
299 milioni dall'abolizione dei fondi della social card, 
140 milioni dall'aumento del canone per i concessionari autostradali, 
100 milioni dal taglio delle auto blu, 
100 milioni dalla riduzione degli affitti della Pa, 
100 milioni dall'Imu alla Chiesa, 
62 milioni dai tagli di dotazione degli organi costituzionali, 
60 milioni dalla riduzione delle indennità parlamentari, 51 milioni dal taglio dei fondi per l'editoria, 
45 milioni dal taglio del finanziamento ai partiti, 
40 milioni dal divieto di cumulo delle pensioni, 
5 milioni dall'eliminazione del contributo statale per le intercettazioni, 
1 miliardo fra tagli delle spese militari, movimenti politici e Banca d'Italia.

solo cazzate da sparare sul web ad uso e consumo di poveri idioti di elettori .
La realtà ?
Deficit, solo deficit e soltanto deficit che "Loro" chiamano INVESTIMENTI !!

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