SONO
NATO NEL 1950 a
Roma
La
mia culla era biancazzurra (segno del
destino ?) dipinta certamente con
vernice a base di piombo a forte tossicità .
Il
Mare ?
Da
bambino andavo ad Ostia nell’”850” di papà senza cinture di sicurezza né
airbag...sulla Colombo abbassavo il finestrino e mi piaceva sentire sul volto il
vento , già odoroso di mare dall’ EUR .
Allo
stabilimento , se c’era bandiera bianca, si faceva il bagno , ma massimo alle
corde , pali infissi nella sabbia racchiusi da cordoni di canapa .
La
Ciambella era un pesante copertone di auto, nero pece, con la valvola per
gonfiarlo che, se non stavi attento, ti crocifiggeva il costato …..
Bandiera
Rossa ? Niente bagno ma solo buche sulla sabbia .
A
pranzo sempre fettine panate ed insalata di pomodori ….
La
Campagna ?
Quando
andavo in vacanza a Pofi (massimo 7 giorni ospite di parenti in Ciociaria) viaggiavo nella parte posteriore di un furgone
verde e nero affittato a piazza Vittorio ed aperto sul retro ; era una passeggiata speciale di 100 Km (l’Autostrada del Sole
non c’era) e ancora ne serbo il ricordo.
Era
un viaggio che durava una eternità e c’era pure il tempo per la sosta
(solitamente tra Valmontone e Ferentino) con un panino all’olio con un
formaggino “Mio” spalmato e bello caldo naturale .
Da
Bere ?
L’acqua
del rubinetto che ci portavamo da Roma era trattata con la “Polvere Idrolitina”
del Cav. Gazzoni.
Nelle
macchine c’era “La Sicura” , ma non ricordo
altre chiusure di sicurezza per i bambini .
Quando
andavo in bicicletta non portavo il casco ; in compenso però cascavo e mi
rialzavo ..
A
Palestrina , a casa dei nonni, bevevo
l'acqua fredda direttamente dal tubo verde del giardino , invece che dalla bottiglia
dell'acqua minerale...e se ero accaldato e sudato per due ore di pallonate
sotto il sole, la lasciavo correre e, bella gelata, ne bevevo semplicemente di più.
Con
mio fratello uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima di
pranzo e prima di cena . Non avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva
rintracciarci.
Forse
qualche volta ci saremo pure persi, ma sempre consapevolmente e, se sono ancora
qua dopo 64 anni , forse non ci siamo mai
persi molto bene .
Ci
tagliavamo, ci rompevamo, perdevamo un dente ma nessuno faceva una denuncia per
questi incidenti.
La
colpa non era di nessuno, se non di noi stessi , e così le prendevamo pure .
A
merenda mangiavamo , pane olio e sale, pane e burro, pane zucchero e vino rosso
; bevevamo bibite zuccherate e non avevamo (allora) mai problemi di sovrappeso, perché stavamo
sempre in giro a giocare...
Se
non c’erano i soldi per un bicchiere di Spuma condividevamo un chinotto “Neri” in
quattro... bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
Il
Gelato ?
Un
cono da 15 lire era sufficiente
Uno
da 25 lire era un sogno
Uno
da 50 era da indigestione
Quelli
da 100 lire vennero con il Boom economico del '60 ma non li ho mai comprati ; al
Tuscolano, dove abitavo, Il Boom non arrivava ……dicono si fermasse a Piazza Re
di Roma .
E poi venne il mitico “Jollino” un
cremino industriale (mi pare della Toseroni) che , se alla fine del gelato
trovavi sullo stecco di legno stampata la testa del Jolly , il barista ti
regalava un pallone Super – Tele in plastica tutto bianco . Una volta ne ho
vinto uno , meno male che non si è più ripetuta la fortuna ; non so se il cuore
mi avrebbe retto ancora !
In
quegli anni ……
Facevamo
giochi con bastoni , chiodi e fionde e pure con le stecche di ferro di ombrelli
rotti ( che archi e frecce che ci ricavavamo) .
Se
qualcuno rimediava un pallone si formavano delle squadre per giocare una
partita; non tutti venivano scelti per giocare ma “ gli scartati “ dopo non
andavano dallo psicologo per il trauma ed ancor meno tentavano il suicidio .
Al
più meditavano vendetta , tipo :”Aspetta che me faccio er Pallone io….”
Come
studente non ero certo brillante ma ero consapevole della mia pochezza e quando
perdevo un anno , semplicemente , lo ripetevo.
Niente
psicologo, niente psicopedagogo, men che meno dislessia o problemi di
attenzione ed iperattività; semplicemente prendevo qualche scapaccione , un
calcio nel sedere e ripetevo l’anno.
Son
partito da quel 1950 .
Ho
avuto poi fallimenti e sconfitte ma anche successi e responsabilità...
Ho
avuto la Libertà ..
SONO NATO NEL 1950 a Roma
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| 1950 - Piazza Venezia |

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