giovedì 20 febbraio 2014

SONO NATO NEL 1950 a Roma

La mia culla era biancazzurra  (segno del destino ?) dipinta certamente con  vernice  a base di piombo  a forte tossicità .

Il Mare ?
Da bambino  andavo ad Ostia nell’”850”  di papà senza cinture di sicurezza né airbag...sulla Colombo abbassavo il finestrino e mi piaceva sentire sul volto il vento , già  odoroso di mare dall’ EUR .
Allo stabilimento , se c’era bandiera bianca, si faceva il bagno , ma massimo alle corde , pali infissi nella sabbia racchiusi da cordoni di canapa .
La Ciambella era un pesante copertone di auto, nero pece, con la valvola per gonfiarlo che, se non stavi attento, ti crocifiggeva il costato …..
Bandiera Rossa ? Niente bagno ma solo buche sulla sabbia .

A pranzo sempre fettine panate ed insalata di pomodori ….

La Campagna ?
Quando andavo in vacanza a Pofi (massimo 7 giorni ospite di parenti in Ciociaria)  viaggiavo nella parte posteriore di un furgone verde e nero affittato a piazza Vittorio ed aperto sul retro ;  era una passeggiata speciale di 100 Km (l’Autostrada del Sole non c’era) e ancora ne serbo il ricordo.
Era un viaggio che durava una eternità e c’era pure il tempo per la sosta (solitamente tra Valmontone e Ferentino) con un panino all’olio con un formaggino “Mio” spalmato e bello caldo naturale .  
Da Bere ?
L’acqua del rubinetto che ci portavamo da Roma era trattata con la “Polvere Idrolitina” del Cav. Gazzoni.   

Nelle macchine c’era “La Sicura”  , ma non ricordo altre chiusure di sicurezza per i bambini .

Quando andavo in bicicletta non portavo il casco ; in compenso però cascavo e mi rialzavo ..

A Palestrina , a casa dei nonni,  bevevo l'acqua fredda direttamente dal tubo verde del giardino , invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale...e se ero accaldato e sudato per due ore di pallonate sotto il sole, la lasciavo correre e, bella gelata,  ne bevevo semplicemente di più.

Con mio fratello uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima di pranzo e prima di cena . Non avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva rintracciarci.
Forse qualche volta ci saremo pure persi, ma sempre consapevolmente e, se sono ancora qua dopo 64 anni  , forse non ci siamo mai persi molto bene  .

Ci tagliavamo, ci rompevamo, perdevamo un dente ma nessuno faceva una denuncia per questi incidenti.
La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi , e così le prendevamo pure .

A merenda mangiavamo , pane olio e sale, pane e burro, pane zucchero e vino rosso ; bevevamo bibite zuccherate e non avevamo (allora)  mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare...

Se non c’erano i soldi per un bicchiere di Spuma condividevamo un chinotto “Neri” in quattro... bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.

Il Gelato ?
Un cono da 15 lire era sufficiente
Uno da 25 lire era un sogno
Uno da 50 era da indigestione

Quelli da 100 lire vennero con il Boom economico del '60 ma non li ho mai comprati ; al Tuscolano, dove abitavo, Il Boom non arrivava ……dicono si fermasse a Piazza Re di Roma .
       

E poi venne il mitico “Jollino” un cremino industriale (mi pare della Toseroni) che , se alla fine del gelato trovavi sullo stecco di legno stampata la testa del Jolly , il barista ti regalava un pallone Super – Tele in plastica tutto bianco . Una volta ne ho vinto uno , meno male che non si è più ripetuta la fortuna ; non so se il cuore mi avrebbe retto ancora !

In quegli anni ……

Facevamo giochi con bastoni , chiodi e fionde e pure con le stecche di ferro di ombrelli rotti ( che archi e frecce che ci ricavavamo) .

Se qualcuno rimediava un pallone si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare ma “ gli scartati “ dopo non andavano dallo psicologo per il trauma ed ancor meno tentavano il suicidio .
Al più meditavano vendetta , tipo :”Aspetta che me faccio er Pallone io….”

Come studente non ero certo brillante ma ero consapevole della mia pochezza e quando perdevo un anno , semplicemente , lo ripetevo.
Niente psicologo, niente psicopedagogo, men che meno dislessia o problemi di attenzione ed iperattività; semplicemente prendevo qualche scapaccione , un calcio nel sedere e ripetevo l’anno.

Son partito da quel  1950 .

Ho avuto poi fallimenti e sconfitte ma anche successi e responsabilità...

Ho avuto la Libertà ..


SONO NATO NEL 1950 a Roma


1950 - Piazza Venezia

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