giovedì 6 ottobre 2016




                La dignità di Morire ... e di vivere No ???



Stamane tutti i principali quotidiani rilanciano questa lettera , scritta da un figlio in memoria del padre morto di cancro dopo 56 ore in un Pronto (?) Soccorso di Roma .

La Morte sarebbe stata ineludibile ma, e questo lamenta il giovane, al suo genitore sarebbe stata, prima che la Morte gli togliesse la Vita, tolta anche la dignità di morire .

Ora, non posso correttamente affermare che l'asserzione sia giusta o sbagliata perchè il dolore merita sempre silenzio e rispetto , ma una mia personale riflessione mi affiora alla mente :

Perchè reclamiamo per la mancanza di dignità offerta dal Pronto Soccorso ad un Uomo in procinto di Morire e non ci indignamo invece per l'assenza di Dignità totalmente offerta da tutti i Pronto Soccorso Italiani a chi, pur vivendo e cercando di non morire, si rivolge al loro supporto ??

E' sciocco dire che quell'Uomo è stato abbandonato tra Drogati, Barboni, Ubriachi e Senzatetto ... non possiamo giudicare le persone per il loro status o per ciò che noi pensiamo loro siano .

Quelle indicate dal ragazzo sono fasce disagiate più esposte , per una debolezza socialmente intrinseca, a necessità di ricovero e non possiamo certamente noi sostituirci al personale medico nel giudicarne lo stato di salute ne rifiutarne l'accoglienza e la tutela .

Sarebbe offendere la dignità della Vita Umana .

Dobbiamo però gridare forte la nostra rabbiosa indignazione per lo stato di totale abbandono nel quale sono state poste le Unità di Pronto Soccorso della nostra struttura sanitaria nazionale .

Sono certamente addolorato per la situazione degli Ospedali di Aleppo , indignato per quelli delle tante cittadine Somale o delle Yemen , etc. etc.,  ma resto ogni volta incredulo quando entro in un Pronto Soccorso Italiano e trovo le stesse , se non peggio, situazioni di drammatico abbandono, sia del personale medico che dei pazienti , tali da farmi riuscire per verificare se io sia effettivamente in Italia o non, piuttosto, entrato in un Girone dell'Inferno Dantesco .

La dignità è un diritto di tutti , a prescindere se di vivere o morire, e lo Stato ( cioè NOI ) ha il dovere di garantirla e noi di pretenderla .

Vivi, morti, morituri e nascituri .



Cesare  



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