Momenti difficili. Momenti di profonda riflessione. Momenti
durante i quali bisogna avere pazienza.
Tanta pazienza.
Ma cos'è la pazienza? Una virtù? Un difetto? Un periodo di
riflessione?
Un momento di debolezza o di forza?
Giorni fa, durante uno scambio virtuale di idee tra cari
amici, ho fatto presente che la pazienza, secondo un ragionamento tutto
mio, è una caratteristica dell'uomo che viene posta in atto durante alcuni momenti
difficili della vita.
E la si manifesta in tre momenti distinti.
La non reazione immediata all'accadimento.
L'interiorizzare per esaminare il problema.
Risolvere con calma lo stesso nel modo migliore possibile. Talvolta,
lasciando al tempo e al fato la soluzione del problema stesso.
E, a conferma di quest'ultima mia
convinzione, avevo concluso con un proverbio molto popolare che secondo
me esprime bene, appunto, che la pazienza coniugata con il tempo
risolve in qualche modo tutti i problemi:
"Campa
cavallo che l'erba cresce."
L'importante é continuare a campare che, prima o poi, in
qualche maniera, l'erba crescerà.
Su questo pensiero, stimolato a sviluppare il concetto della pazienza, attraverso approfondimenti effettuati su alcuni testi e ricerche su internet, ho appurato che la pazienza non è una virtù! Infatti, le tre teologali e le quattro cardinali sono Fede, Speranza e Carità; Prudenza, Giustizia, Temperanza e Coraggio. Diciamo che la Pazienza può definirsi una virtù 'minore'. Anche perché la pazienza, al contrario delle suindicate sette virtù, può avere anche aspetti non sempre positivi.
Anzi, addirittura negativi!!! Ad
esempio, quando la si manifesta nel non prendere decisioni e lasciare
agli altri quelle azioni che non si ha il “coraggio” di manifestare, per
paura di sbagliare. Potremmo definire questa pazienza PASSIVA
(negativa).
Per contro, la pazienza ATTIVA è quella
positiva. Ed è quell'atteggiamento consapevole di attesa, di prendere
tempo, per poter sfruttare quelle opportunità positive che, col
trascorrere del tempo, potrebbero verificarsi.
Ricordiamo Quinto Fabio Massimo, Cunctator, che
applicando la pazienza ATTIVA sconfisse Annibale.
Concludo facendo presente che mi trova
d'accordo chi asserisce che la pazienza risulta essere positiva a
livello personale perché evita contrasti, arrabbiature, passi falsi. E
aiuta a risolvere, con il tempo, problemi e situazioni difficili.
Sempre che, naturalmente, la si applichi per il tempo che deve essere
proporzionato all'accadimento.
Non dimentichiamo che la regola principale che
distingue la pazienza è che:
“OGNI PAZIENZA HA IL SUO LIMITE"!
Sergio M.
Pensiero o lezione magistrale ? La Pazienza è un ingrediente che condisce la vita ma ha il grave difetto di non insaporirla . Tante volte ho sentito definire una persona ... " W' un bravuomo, tanto pasiente..." dove l'aggettivo paziente era quasi sinonimo di "Stupidotto" . Errore madornale. Il Paziente è solo un guerriero che affila le sue armi che , però, spera di non usare mai . Grazie Sergio della tua lezione .
RispondiEliminaCesare