venerdì 21 aprile 2017


Dice Paolo : Non ti occupare di Politica .....

Già, vorrei, ma come faccio ??

Prendiamo per esempio la trasmissione di RAI TRE - "Report" che ci ha propinato una tiritera di oltre mezzora contra la vaccinazione contro il Papilloma Virus .
Il Responsabile della Trasmissione ha precisato che non voleva dissuadere nessuno dalla vaccinazione ma solo fare corretta informazione sanitaria sulle possibili controindicazioni del vaccino . 
Nessuna giustificazione .
Oggi parlare di vaccini a un’opinione pubblica intossicata da messaggi virali sui social che tambureggiano inesistenti vantaggi nel non vaccinare bambini e adulti, anche con le migliori intenzioni, è un rischio forte, se non si affronta la questione generale prima di entrare nello specifico vaccino, quello del papilloma, che comunque ha salvato migliaia di vite umane.
Purtroppo, invecchiando mi sono reso conto, empiricamente, che le trasmissioni di inchiesta televisiva mi fanno impressione soltanto quando affrontavano un tema che non conosco per nulla, mentre ogni volta che toccano un tema che studio mi risultano intollerabili per quanto sono banali oppure, peggio, deformanti. 
Questo modo di fare inchiesta mi sembra manchi sempre di leale sincerità ; a volte persino si vende come inchiesta ma è solo una collazione di lavori altrui più una singola intervista che contribuisce al nulla o, al più, ad una performance emozionale montata sempre nella stessa maniera:

  • introduzione contestuale con musichetta allegra;


  • montaggio dichiarazioni personaggi influenti;


  • scesa in campo del dubbio, la musica cambia, montaggio articoli di giornale che raccontano episodi variamente contestabili;


  • modalità "mhhh, ho una brutta sensazione"; 


  • elencazione di varie documentazioni (molto spesso incomplete oppure omissive) che attesterebbero un certo tipo di "interesse";



  • intervista al soggetto accusato di avere un interesse;



  • insinuazione del dubbio tramite testimonianza di qualcuno che nella metà dei casi non è riconoscibile oppure ha plateali ragioni per vendicarsi;



  • conclusione "aperta" del servizio.



In questo modo hai sempre la sensazione che ci sia del marcio, per forza.
Ma l'inchiesta è un'altra cosa.
L'inchiesta porta documentazione che altri non hanno, non mette assieme figurine di personaggi che hanno "interessi". Dimostrare che qualcuno guadagna da qualcosa che ci dice di questa cosa? Nulla. È una specie di moralismo calvinista applicato al giornalismo.
Il moralismo che i 5Stelle hanno mutuato dal PD modificandolo alle proprie teorie oscurantiste -

Quel servizio sul vaccino era al massimo una bozza, magari anche promettente, ma senza nulla di concreto da portare al pubblico.
L'unica notizia possibile è dire se un vaccino fa male, in caso contrario un vago richiamo alla trasparenza, peraltro pure lacunoso e scentrato, va catalogato in altro modo : Stronzata !!
Non certo nella gloriosa definizione di inchiesta giornalistica.

Oggi, che la Trasmissione Report è oggetto di critiche da tutta la comunità Scientifica, chi è che la difende ?
Il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, il Deputato del 5Stelle Fico, che arriva a dichiarare : 

                Italiani, se  sospendono Report non pagate il canone"....

Niente di sorprendente se andiamo a ricordarci del Manifesto 2015 del Blog di Grillo contro i vaccini : 


    Devo vaccinare mio figlio?
Tanti genitori si  interrogano sull'efficacia dei vaccini e sui loro effetti collaterali.
Pochi sanno che tra il vaccinare e il non vaccinare c'è una via di mezzo
scientificamente affidabile che va approfondita e spiegata.

I vaccini hanno svolto un ruolo fondamentale per debellare malattie terribili come la poliomielite, la difterite o l'epatite. Tuttavia, essi portano con sé un rischio legato agli effetti collaterali che generalmente sono momentanei o superabili (vomito e diarrea nel caso delle allergie) ma che, in casi molto rari, possono essere anche gravi come l'induzione della stessa malattia di cui si vuole rendere immuni.



LA MANCANZA DI FIDUCIA

L'interrogativo "Devo vaccinare mio figlio?" nasce da un problema di fiducia, anzi di mancanza di fiducia:

- verso le case farmaceutiche che trasformano la salute in profitto. Troppo spesso esse sono interessate a ottenere utili a ogni costo. Lo dimostrano i tanti scandali su scala globale nati dall'obiettivo di vendere sempre più farmaci, talvolta inutili, e quasi sempre dannosi.
- verso i medici e i pediatri che, in alcuni casi, si sono piegati ai favori delle stesse case farmaceutiche dimenticando gli interessi del malato.
- verso la politica che sempre più si è allontanata dal difendere gli interessi dei cittadini per rappresentare quelli dei grandi gruppi di potere.
- verso il mondo scientifico che ha abbandonato l'approccio della medicina basata sull'evidenza e si è lasciato contaminare da pubblicazioni con risultati discordanti, lasciando così il campo a pseudo ricercatori che hanno cavalcato il sentimento di paura della gente per farsi pubblicità, magari aiutati anche da internet.
In mancanza di fiducia è molto difficile prendere la decisione giusta. Come fa un genitore a essere davvero consapevole di ciò che decide in un momento così importante per la vita dei propri figli? Per fare chiarezza in questo mare di inconsapevolezza, bisogna tener presente due livelli di decisione:
un livello di decisione collettiva, che attiene al mondo politico.
un livello di decisione personale, relativa alle famiglie.
In Europa si confrontano due modelli per raggiungere un livello di copertura vaccinale adeguato: quella obbligatoria per tutta la popolazione e quella raccomandata dagli esperti.

I VACCINI NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI


L'Italia è l'unico Paese europeo che ha deciso di adottare una politica di vaccinazione molto stringente: obbligatoria per 4 malattie (la difterite, l'epatite B, la poliomielite e il tetano), e raccomandata per pertosse, varicella, influenza o tubercolosi. Se si confronta questa scelta di politica sanitaria con quelle prese in alcuni Stati europei (come la Germania, l'Inghilterra, la Spagna o la Svezia) si scopre che esiste un approccio totalmente differente basato sulla raccomandazione per tutta la popolazione. Con quali risultati?

La difterite


Se si considera la terribile difterite, una malattia con altissima percentuale di mortalità nei bambini (dal 5 al 10% dei casi) l'Organizzazione mondiale della Sanità pone l'obiettivo di una copertura del 90% della popolazione. Nel 2012 in Germania sono stati registrati 9 casi, in Svezia 2 e in Italia nessuno. Nel 2011 in Germania 4, in Svezia 2 e in Italia nessuno. Quindi, in questo caso, il vaccino obbligatorio contro la difterite è stata una misura efficace, perché ha salvato vite umane e debellato questa malattia.

Il tetano


Tuttavia, se si considera il tetano, che non è una malattia contagiosa e non può generare una epidemia, i dati dicono che l'obbligatorietà in Italia non ha portato risultati apprezzabili rispetto agli altri Paesi europei. Nel 2000, per esempio, sono stati 8 i casi di tetano in Germania, 27 in Spagna, nessun caso in Svezia, ben 98 in Italia. Differenze simili sono state riscontrate anche negli altri anni.

A questi dati che riguardano l'efficacia bisogna poi aggiungere la valutazione dei rischi d'insorgenza di effetti collaterali più o meno gravi e più o meno diffusi.



VACCINARE MENO, VACCINARE MEGLIO 

Sulla base di queste informazioni scientifiche si deduce che bisogna ridurre al minimo l'obbligatorietà e, al limite, sostituirla con la raccomandazione di un esperto. I genitori saranno così chiamati a scegliere singolarmente per il rischio minore per i propri figli. Su quali basi potranno fare questa scelta? Quale approccio bisogna adottare per accompagnare i genitori verso una scelta consapevole? Bisogna ripristinare quel rapporto di fiducia con il proprio medico e con il proprio pediatra. Solo un esperto può valutare l'efficacia e l'utilità della vaccinazione. A un sistema di vaccinazione di massa che poteva andare bene nei primi del '900, va sostituito un sistema di vaccinazione specifico basato su una valutazione del rapporto rischio/beneficio da parte del medico.

Il medico deve tener conto:
dello stato di salute del bambino


di un'attenta anamnesi familiare

si dovrebbe evitare di vaccinare nei primi 10-11 mesi con vaccini rivolti a malattie poco o per nulla presenti nella fascia di età pediatrica

si dovrebbe evitare una vaccinazione multipla ma propendere per uno schema di vaccinazione personalizzato. Ad esempio perché mai in Italia invece dei soli quattro vaccini obbligatori, i nuovi nati ne ricevono di fatto sei? Perché il Sistema Sanitario Nazionale fornisce una formulazione contenente sei vaccini?




LA RIFORMA SANITARIA DA FARE

Il medico deve ritornare al centro del sistema sanitario. Oggi è invece relegato al ruolo di passacarte schiacciato tra le paure dei pazienti e le pressioni delle case farmaceutiche. Si devono stabilire delle linee guida internazionali basate sul rispetto dell'evidenza scientifica così da dare al medico pediatra la possibilità di valutare le differenze caso per caso. Le vaccinazioni superflue devono essere evitate.

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, invece, sta varando un nuovo Piano di Vaccinazione Nazionale che sembra non tener assolutamente conto di tutte queste valutazioni perché, ad esempio, non rimuove l'obbligatorietà e mira a incrementare la copertura vaccinale anche dove non è assolutamente giustificata.
Una vaccinazione di massa obbligatoria è un regalo alle multinazionali farmaceutiche ed è quanto di più lontano ci possa essere da un approccio appropriato. L'appropriatezza in medicina vuol dire "fare esattamente ciò che serve", evitando di fare ciò che è superfluo.

Tra vaccinare tutti e non vaccinare nessuno, c'è una via di mezzo molto più appropriata, e cioè vaccinare di meno e vaccinare meglio!    Frase che , aggiungo io, sembra dica tutto,  mentre non dice assolutamente   niente !!!!



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