L'affare CONSIP , il depistaggio e la Commissione Bindi sulla Massoneria deviata ...
Signora Bindi e signori onorevoli della Commissione Antimafia, adesso tocca a Voi fare una attenta riflessione .
Ormai è chiaro a tutti che avete sequestrato i nomi , non dei Massoni di Calabria e Sicilia dal 1990 ad oggi, ma i nomi di tutti i Massoni Italiani dal 1990 ad oggi .
Ormai è noto a tutti che avete fatto esaminare i collegamenti e i dati di 30.000 cittadini colpevoli di nessun reato se non di essere Massoni , esaminare i nomi di 30.000 cittadini italiani non soggetti a nessuna indagine , privandoli di diritto alla difesa e di una minima tutela giuridica .
Una commissione che approva all'unanimità questo aborto della Giustizia sarà colpevole agli occhi della Storia .
Ma è altre sì chiaro che la Massoneria Deviata e la Criminalità sono stati un mezzo per arrivare a trovare nomi politicamente esposti da poter utilizzare nel corso della prossima campagna elettorale.
Era il processo mediatico, prima di quello giudiziario, che si sarebbe potuto da subito utilizzare .
Un processo anticipato da fare sui
Giornali in TV e sul Web, prima che un qualunque organo giudiziario ne valuti l’opportunità
.
C’era il ruolo delle persone che si speravano coinvolte
che si poteva utilizzare .
Ed invece di palese c’è solo l’abuso del suo carattere “preliminare”; è noto che, in un’indagine
che il codice qualifica a partire da questo aggettivo, si fanno scoperte
precarie per definizione e che pertanto dovrebbero far pensare al giudizio con umiltà.
In Italia accade tutto il contrario: Al posto di un silenzioso procedere, ulula il dileggio autorizzato, la
lapidazione paralegale.
Si sbrana l’avversario ancora vivo .
Ora, per trasformare una serie di
scoperte precarie in una conoscenza inamovibile, per mutare, sotto i vostri
occhi, il “preliminare” in “definitivo”, occorre un congegno che semplifichi e,
al contempo, munisca questa semplificazione di una insidiosa plausibilità.
Questo congegno è "Il Processo Mediatico" .
Si tratta di un congegno illegale perché
si fonda su quello che possiamo chiamare “il grado zero della prova”, ma ciò
non conta perché rende superfluo il processo, a neutralizzarlo.
Il “Processo Mediatico” è veloce, reale
ed efficace . Esso agisce come un’ostensione: svela nascondendo, nasconde
svelando. L’altare è il Web ; l’assemblea “la pubblica opinione”; Un Blog diventa la Giuria; i "Like" il verdetto.
Questa indagine sulla CONSIP, pertanto,
è simile a quella sulla Massoneria: offrono entrambe un esempio particolarmente vistoso del
congegno in corso d’opera.
Appunti ritrovati a pezzi nella
pattumiera, e poi ricomposti, nomi sequestrati e che vengono diluiti poco a
poco : subito se ne ricavano segni, illazioni, allusioni.
Ma questa non è Verità, questa non è Giustizia .
Ciò che doveva suggerire almeno cautela,
grazie al congegno, assume un magnetismo aberrante e attrae, lega, cattura.
E si
va oltre; non solo è un appunto fatto a pezzi, sparso fra altri pezzi e altri
olezzi di immondizia , ma è un “pizzino” oppure un elenco sottratto con la forza, a diventare perversa forma di un potere illegale .
Aprite un giornale a caso, in queste
ore: leggerete, ma non leggerete; vedrete, ma non vedrete; intenderete, ma non
intenderete.
Sul piano degli effetti il risultato è
presto detto: si consolida in questo modo la suggestione che essa conduca, una
volta per tutte, all'intera conoscenza: il giudizio processuale non serve.
No Signori !!!!
L’indagine, così riconfigurata, è
Tirannia; il processo, è Democrazia.
In questa modo una sentenza di assoluzione o di condanna,
è quasi sempre resa superflua dagli effetti “anticipati”
dell’indagine/ostensione sui Media .
Democrazia e Processo non ci sono più;
giacciono tuttavia esanimi i loro cadaveri putrefatti .
Ma tanto basta a una liquidazione
globale di istituti e di istituzioni democratiche , fatta in una maniera assai più efficace
di ogni radicale abrogazione in Parlamento .
Stante così le cose, la liquidazione delle Libertà Democratiche agisce ed agirà indisturbata su
ciascuno:
uno per volta, casa per casa, vita per vita.
Oggi a noi, domani a tutti .
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