giovedì 16 aprile 2020






Que te vaya bien Luis!


“«Voglio deporre un uovo. Con le ultime forze che mi restano voglio deporre un uovo. Amico gatto, ti chiedo di farmi tre promesse. Mi accontenterai?»

«Ti prometto tutto quello che vuoi» (miagolò impietosito)

«Promettimi che non ti mangerai l’uovo» (stridette aprendo gli occhi)

«Prometto che non mi mangerò l’uovo» (ripeté Zorba)

«Promettimi che ne avrai cura finché non sarà nato il piccolo» (stridette sollevando il capo)

«Prometto che avrò cura dell’uovo finché non sarà nato il piccolo».

«E promettimi che gli insegnerai a volare» (stridette guardando fisso negli occhi il gatto) Allora Zorba si rese conto che quella sfortunata gabbiana non solo delirava, ma era completamente pazza.

«Prometto che gli insegnerò a volare. E ora riposa, io vado in cerca di aiuto» (miagolò Zorba balzando direttamente sul tetto).”




Per quanti di noi abbiano letto i suoi libri, fatti di storie tanto delicate, quanto fonti di innumerevoli insegnamenti, oggi è un giorno un po’così!

Ma forse, proprio ora, dobbiamo chiederci le tre cose che possiamo promettere di fare e mantenere, prima di tutto a noi stessi!

Sorprende come la mamma gabbiana, Kengah, non sia intimorita da quella figura di cui, in altri contesti, probabilmente ne sarebbe stata preda. E invece, lo riconosce come amico, a cui affidare addirittura il suo “futuro”! Con le vesti di un mantello dal colore nero! Quale mai sorte potrà spettare al piccolo sfurtunato?

Il tempo è foriero di verità e, con il passar dei giorni, esattamente 20, il gatto, Zorba, finamente vede venir alla luce, dall’uovo che aveva custodito, tra le sue zampe, un piccolo pulcino: è nata Fortunata! 

Quale nome migliore mettere, se non un sigillo del suo destino?!

Infatti imparerà a volare! Zorba con la presenza dei suoi amici gatti, aiuta la piccola gabianella a crescere, nonostante ci siano degli ostacoli. Ma prendendosi cura di lei e, soprattutto, aiutandola a divenire, ad identificarsi con quello che lei è realmente - un gabbiano - le indicherà il modo migliore, per imparare a volare. 
Necessitava l’aiuto umano e allora viene in soccorso la sensibilità di un poeta. Quanto è importante saper scegliere la persona giusta, per chiedere?! E arriva il giorno in cui Fortunata, accompagnata dai suoi amici, dal campanile della chiesa di San Michele, spiccherà il volo, ormai pronta per planare verso la consapevolezza del destino che le appartiene!

Varie riflessioni emergono. 

Ma oggi, quella che più accerezza il mio sguardo è il sentimento che ha legato due esseri viventi, che sin dal principio si sono riconosciuti l’uno parte dell’altra, andando oltre i confini delle loro fattezze, per nutrirsi di un semplice, autenco, incondizionato AMORE…verso la vita!



Vi sono sempre altri mari, sui quali navigare. Vi sono sempre altre storie. E nei mari della Patagonia, fra i fiordi del Cile, vi sono ancora marinai che cercano navi fantasma e sirene da amare”. L Sepulveda


P.S.: la prima cosa che prometto a me stessa da oggi è imparare, ogni giorno, una parola nuova, in un’altra lingua!


Angela M.

1 commento:

  1. granzie angy . Tutti dobbiamo gratitudine a Sepulveda, maestro di dolcezza ed amore verso l'umanità . Da oggi siamo tutti più soli
    nell'universo . CESARE

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