Tantissimi
amici ed amiche che frequento hanno il “Pollice Verde” e coltivano con capacità
ed affetto le loro piantine, chi sul balcone di casa e chi nel proprio
giardino, se lo ha .
Conosco
persone che le chiamano anche per nome, le loro piante .
Tanti
curano le piante , io non so farlo ma mi occupo molto delle radici, le “mie”
radici .
Come
posso mi vado a rivedere le foto , ingiallite dal tempo, di quei nonni, bisnonni , trisnonni etc. che
non ho mai conosciuto ma che, a sentire la scienza, ci portiamo dentro .
Di
molti sopravvive solo il nome, di tanti neanche quello, perché la memoria delle
famiglie, in genere, non archivia che 2, massimo 3 generazioni .
Ed
è un peccato, un vero peccato perché se si è vivi nella memoria non si è mai
definitivamente morti nell’Universo .
O
almeno io lo spero .
Così,
appena mi è possibile, ai miei nipotini parlo di loro, di quelli che non ci
sono più e che loro hanno conosciuto (qualcuno) o che non conosceranno mai ( i
più) .
Se
ho foto le esibisco come preziosi reperti della nostra famiglia , e gli indico
i nomi, i volti, le loro storie se le so e , se non le so, me le invento dando
a questi cari “Nonni sconosciuti” un profilo che resti comunque impresso; dare forma e spessore alle
mie radici che poi saranno le radici dei miei nipoti è un gioco , ma non poi
tanto, perché …...
….
Perché se hai vive le radici della tua famiglia , poi non nascono solo i rami e le foglie per
vivere l’ oggi , ma spuntano anche le foglioline ai nostri “semi del ricordo” che si arrampicheranno e cresceranno oltre le mura del tempo e
dell’oblio .
Se
hai a cuore le tue radici sei vivo nel cuore di chi ti ha amato e non sarai mai una foto ingiallita senza un
nome e una storia.
Cesare
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