Antico Folklore Romano
Sono nato a Roma negli anni 50', anni che mi appaiono molto più lontani nell'anima che nel tempo effettivamente trascorso .
Era una Roma diversa da quella di oggi, forse più che diversa era, o meglio dire "eravamo", tutt'altra città .
Della mia infanzia mi porto nella memoria vecchi aspetti folkloristici di quella Roma , ricordi che feci miei dai racconti dei miei Nonni e Bis-Nonni (ne ho conosciuti ben 3) .
Li condivido con voi, cari amici e amiche ogni tanto capitate su questo blogghetto .
Il Pianto della Civetta ( .. Ciovetta ...)
Nonno diceva che la Ciovetta ha 2 modi di cantare, uno per ridere e uno per piangere .
Fino a che ride, niente di male, ma i guai cominciano quando piange perché porta tremende disgrazie .
Allora, asseriva Nonno, "Appena la senti cantare devi cacciarla gridando a squarciagola"
"Sora Checca portateme la paletta pe' scottà er culo alla ciovetta",
Non appena sentita questa antifona, secondo nonno, l'uccellaccio del malaugurio sarebbe scappato a tutta velocità .
La paletta è sempre là, di disgrazie a Roma ne sono successe a volontà , ma la Civetta non l'ho mai sentita piangere .....
Le Corna delle Lumache
Le corna delle Lumache sono simbolo di discordia in famiglia . Per riportare tra amici e parenti la pace ed eliminare i rancori niente di meglio che mangiare un bel piatto di Lumache con un sughetto piccante, innaffiato da un buon Vino dei Castelli .
Lo si fa tradizionalmente il 23 Giugno di ogni anno, vigilia di S.Giovanni .
Fino a tarda notte le Osterie del mio quartiere (Esquilino) distribuivano Lumache ( spurgate ?
Bohhh...) cotte in enormi calderoni agli abitanti del quartiere che usavano mangiarle in rumorosa compagnia in lunghissime tavolate approntate sui marciapiedi di una Roma che non esiste più .
Attenzione alla Preghiera del "Credo"
Mentre si Battezza un Neonato, il Padrino e la Madrina devono stare molto attenti a non sbagliare nel recitare il "Credo" : basta un errore perché la povera creatura sia tormentata dalle Streghe per tutta la vita .
Le STREGHE
I Romani hanno sempre creduto e temuto le Streghe .
Per vedere le Streghe , nella notte che precede la festa di S.Giovanni le Streghe vanno in giro a compiere sortilegi . Per poterlo vedere bisogna mettersi ad un incrocio appoggiando il mento al manico di un forcone per la paglia .
Può succedere poi che qualcuno non possa fare a meno di nomiare le Streghe, e così facendo corre il rischio che , mel sentirsi nominare, quelle compaiano davvero .
Nonno mi diceva sempre di "Non nominarle mai, nimmanco per ischerzo ..."
Al limite però c'erano due rimedi :
Tenere le gambe incrociate (perché le Streghe hanno paura della Croce) , oppure dire Tre volte
"Oggi è Sabato a Casa mia" .....
Perché ??
Perché, opinione di nonno, il Sabato le Streghe avevano la riunione settimanale sotto il Noce di Benevento e non potevano andarsene in giro per il Mondo .....
Poi ottennero il Sabato libero , come i dipendenti Bancari .
Strana somiglianza, non ci avevo mai pensato .....
certo che tra i bancari di strege e maghi che ne sono tanti.
RispondiEliminaDM
Concordo , specialmente i "Maghi della Finanza" .. quelli destinati a far carriera fregando la povera gente ,,,,,
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