martedì 13 ottobre 2015




Cerco sempre di leggere i giornali andando oltre le notizie in prima pagina . Una attenzione particolare la dedico a Roma , la città nella quale sono nato e vivo .
Capire Roma è capire l'Italia perchè questa città è lo specchio distorto della nostra nazione .
Dopo la caduta ( temporanea?) dei quattro "Re di Roma":
Fasciani 
Carminati 
Senese 
Casamonica 
c'è una guerra , neanche tanto silente , in atto ; una guerra tra le varie organizzazioni criminali, che sono alla ricerca di un nuovo equilibrio di forze e gestione dei proventi degli "affari del malaffare" .

E' stata , sino ad oggi , una guerra tra le organizzazioni criminali e Ignazio Marino , che avrà pure avuto l'appeal e il carisma di un impiegato dell'Agenzia delle Entrate ma che ha mostrato di stare talmente tanto sulle "balle" a quelle organizzazioni più o meno mafiose, che è obbligatorio pensare sia stato , inevitabilmente, un uomo onesto e che , in quanto tale , se ne sia dovuto andare per fare posto a qualcuno di più "accomodante o gradito" .

Certo, è stata una guerra anomala che non ha fatto vittime , ma solo perché nessuno vuole i morti perchè i morti rendono solo per il funerale, i vivi li tosi tutti i giorni. 
A cose avvenute il funerale di Vittorio Casamonica è stata una dichiarazione di potere ("Siamo noi i Nuovi Re di Roma" ) per le altre organizzazioni, e una bordata feroce , e probabilmente letale, all'autorità già flebile di Ignazio Marino ; una mossa vincente agevolata da un predestinato perdente. 

Se qualcuno avesse trovato ignobile il funerale regale di Vittorio Casamonica, lo invito a riflettere su come non sia stato certamente più ignobile del fatto che nel 1990, Enrico De Pedis (Boss della Banda della Magliana) sia stato sepolto per anni nella cripta della cappella di Sant'Apollinare, un tipo di trattamento che, per la Chiesa, dovrebbe spettare solo ai Pontefici. 

Forse Enrico De Pedis, per i potenti di Roma, era considerato 
tale .

Come a Marino sia stato reso di fatto impossibile amministrare la Città è la realizzazione di un "magnifico" piano di strategia criminale .
Probabile che , tra qualche anno, lo si studi nelle Università di settore. 
L'ex Sindaco Marino si è impiccato da solo alla corda del 
Caos .

Un Caos generalizzato che ha colpito l'opinione pubblica colpendo le infrastrutture più essenziali, dai mezzi pubblici allo smaltimento dei rifiuti, dall'ordine pubblico agli incendi dolosi che hanno paralizzato gli aeroporti. 
E nel mentre, ma che strano..., sono spuntate come funghi pagine Facebook che non hanno fatto altro che dire che "Roma è allo sbando e che il degrado ci seppellirà" .
Proprio divertenti queste coincidenze che ora ci sembrano più una manovra a tenaglia ben riuscita ed in fondo non tanto dissimile da quella che la mafia mise in atto nel 1992-'93, con le bombe a Piazza San Giovanni e gli attentati a Falcone e Borsellino. 
Perché la mafia ( ma sì, usiamola questa parola, dai... ), a Roma ha forse perso il boss che gli dirigeva il traffico e , soprattutto, perso un Ex referente ad alto livello a Capo della giunta della capitale, qualcuno con cui trovare accordi e stringere affari ed intese .
Nessuna sorpresa .

Tutto quello che sta succedendo a Roma non è altro che l'unica maniera che la mafia da sempre conosce per chiedere di aprire una trattativa,

Ora Roma decidi :
" Che fai , trattiamo ??" 



  

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