giovedì 5 ottobre 2017



                  A proposito dei "Video Motivazionali di Intesa SanPaolo"


Da alcuni giorni circola sul Web un video interno di alcuni dipendenti della banca IntesaSanPaolo che fa riferimento ad un contest interno di quell'Istituto di credito .

La performance offerta , effettivamente, non può dirsi al Top e ciò ha offerto gli ignari dipendenti, in primis la loro direttrice, tale Katia Gherardi, al pubblico ludibrio e delirio  della Rete .

Quando ero giovane e non capivo niente , ho lavorato in banca anche io e mi sono trovato spesso nella situazione della collega Gherardi ; vi posso garantire che rifiutarsi di partecipare a questi contest interni, spesso pensati dal primo "coglionazzo" di turno, era difficile, molto difficile e rischioso sotto il profilo della carriera .

Queste sono le miei osservazioni - in ordine sparso - sulla vicenda:

- Video motivazionali di questo tipo, nel caso fossi un dipendente della banca, mi motiverebbero a cercarmi immediatamente un altro lavoro.

- Questi video sono un monumento al detto latino "Sutor ne ultra crepidam", ovvero "Ciabattino non andare oltre alla scarpa". 
Se volete cercatevi la storia del pittore greco Apelle per sapere l'origine del detto, che in sostanza esorta ad esprimerci solo delle faccende di cui abbiamo competenza. 

Le persone che hanno prodotto i video sicuramente sono degli impiegati modello, competenti e bravi nel loro lavoro, ma come motivatori hanno delle evidentissime lacune: improvvisarsi esperti di comunicazione ha prodotto quello che abbiamo davanti agli occhi.

- Bisognerebbe dare una promozione al Fabio del primo video che, intuendo il "merdone" che stava per succedere, ha pensato bene di darsi malato il giorno della registrazione del video. Ecco, io ad uno così, in grado di prevedere un imminente tracollo, gli affiderei volentieri il mio portafoglio azionario, sicuro che saprebbe vendere al momento giusto.

- I video erano per una specie di content interno: spero che il consiglio di amministrazione abbia già   preteso la testa del suo promotore.

- Siamo quasi al motivo per cui non linko i video incriminati. 
Nel punto precedente vi dicevo che erano destinati ad un contest interno alla banca e che speravo che la testa di chi l'aveva promosso fosse già  sulla scrivania di qualcuno ai piani alti. 

A maggior ragione mi auguro che vicino si trovino anche le palle di chi l'ha diffuso sui social:  E' stato un vero e proprio atto di vigliaccheria ed anche una violazione della privacy dei dipendenti gravissima. E una banca dovrebbe essere estremamente sensibile alla questione privacy.

- Eccoci al punto fondamentale. I video mi hanno fatto ridere e ci ho appena scherzato sopra con voi. 

Vi ho strappato una risata?

Si ??

Ok, sappiate che abbiamo appena fatto del cyberbullismo.

Questa vicenda infatti non è cosa diversa da quella di Tiziana Cantone, suicida dopo che un suo video privato di un rapporto sessuale era stato messo in rete ed era diventato virale. Gli impiegati protagonisti di questi video sono oggetto di una berlina davvero poco invidiabile e particolarmente pesante nei toni.

E, vi ricordo, quello che avevano girato doveva essere visto solo da una cerchia ristretta e fidata di persone (sarebbero dovuti essere proiettati durante una convention o roba simile, pare), non doveva finire su internet. 

Fiducia tradita e presa per i fondelli da parte di milioni di estranei può portare - e l'ha già  fatto in molti casi - a tragici epiloghi.


Ecco perché quindi i video non li voglio condividere. 

Vi prego di rifletterci e fare altrettanto.

Cesare

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