sabato 8 marzo 2014


Grillo: "E se l'Italia si dividesse?"

"Siamo un'arlecchinata di popoli, di lingue, di tradizioni che non ha più alcuna ragione di stare insieme", scrive il leader 5 Stelle sul suo blog. 

8  Marzo 2014




Noi non parliamo di Politica, noi non facciamo Politica .
E' una delle fondamentali regole di questo Blog ma , grazie al cielo, possiamo commentare tranquillamente queste asserzioni sul Blog di Grillo, perché esse rappresentano dei contenuti che tutto sono, fuorché "Politica"  .
Era prevedibile che queste affermazioni del Leader dei 5Stelle trovassero sponda entusiasta  in quella brava gente della Lega ed allora mi è venuto in mente di raccogliere una breve serie di frasi espresse dal On. Bossi nel corso di una decina di anni di vita politica che il bravo comico ligure potrebbe ancora riutilizzare , chiaramente regolando i diritti SIAE con l'On. Bossi .....

E' un lavoro di ricerca che ho svolto a titolo assolutamente gratuito .

CdG



«Quando avremo perso tutto, quando ci avranno messo con le spalle al muro, resta il fatto che le pallottole costano 300 lire». (23 settembre 1993)

«[Silvio Berlusconi,] Dovrai scappare dal Nord di notte con tua moglie e i tuoi figli e le valigie. Hanno capito che tu sei mafioso». (15 settembre 1995)

«I ripetitori sono i nuovi carri armati del colonialismo romano, per quelli veri basterebbero le armi anticarro e con 100 mila lire gliene buchi uno, ma contro quelli non basta non pagare il canone, vanno buttati giù, perché non devono più trasmettere a spese nostre». (9 agosto 1996)

«Amici magistrati, il rischio è che ci sia una Pasquetta, ma più che una Pasquetta come quella del 1916 in Irlanda: non verrebbero 1.500 uomini a imbracciare il fucile; saranno 150.000 e il giorno dopo un milione». (18 aprile 1998)

«Se non passa il federalismo il nord torna alla secessione ma quella dura, senza mezze misure, senza alcuna mediazione con lo Stato italiano». (4 dicembre 2003)

«Finora gli è andata bene. Noi padani pagavamo e non abbiamo mai tirato fuori il fucile, ma c'è sempre una prima volta». (26 agosto 2007)

«Abbiamo il dovere morale di liberare il nostro popolo da questa Italia schiavista. Il potere colonialista imbecille non capisce che il popolo aspetta solo il momento per attaccare, e quel momento verrà». (8 dicembre 2007)

«Si va al voto, oppure facciamo la rivoluzione. Facciamo la lotta di liberazione. Ci mancano un po' di armi ma le troviamo». (23 gennaio 2008

«Se necessario, per fermare i romani che hanno stampato queste schede elettorali che sono una vera porcata, e non permettono di votare in semplicità e chiarezza, potremmo anche imbracciare i fucili». (6 aprile 2008)

«Ho fermato trecentomila bergamaschi pronti a imbracciare il fucile». (8 aprile 2008)

«Se Berlusconi mi telefona gli faccio sentire il rumore del mio revolver». (8 aprile 2008)

«Avremo tutti il mitragliatore in mano e sarà un piacere portarmene un po' all'altro mondo». (8 aprile 2008)

«Se la sinistra vuole scendere in piazza abbiamo trecentomila martiri pronti a battersi. E non scherziamo, mica siam quattro gatti, verrebbero giù anche dalle montagne con i fucili, che son sempre caldi». (29 aprile 2008)

«Non sarà bocciato [il lodo Alfano], speriamo bene. Non si può sfidare l'ira dei popoli». (7 ottobre 2009)

«Noi siamo destinati a veder nascere la Padania, non c'è santo che tenga.  La Padania sta a noi se farla in maniera pacifica o violenta: io preferisco la via pacifica, perché per l'altra via c'è sempre tempo a utilizzarla». (28 giugno 2010)

«Berlusconi porta in piazza la gente e sono tanti, di più. La Lega si unisce a quell'operazione con il Veneto, il Piemonte e la Lombardia. Sono un sacco di milioni persone e sono incazzate». (14 agosto 2010)

«Ai giornalisti bisognerebbe dare quattro legnate». (20 agosto 2011)

Perché questi [i giornalisti,] scrivono sulla mia famiglia e prima o poi vi spacchiamo la faccia o vi denunciamo». (31 ottobre 2011)

«Fate bene i conti. In Padania ci sono milioni di persone pronte a combattere». (18 settembre 2011)

«Monti rischia la vita, il nord lo farà fuori». (5 marzo 2012) 




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