E' facile, troppo facile, lasciarsi prendere dalla provocazione, o meglio dalla tentazione che, quasi come una provocazione, ti stinge a "rispondere" ai post di Cesare. Lui stesso ha notato che era da tempo che non intervenivo e gli ho risposto che il mio silenzio era voluto.
Gli rispondo anche ora inserendo una riflessione di tutt'altro genere, perchè, se è vero che in questa piazza prendiamo spunti da ciò che vi troviamo e confrontiamoci elaboriamo pensieri nuovi, è altrettanto vero che questa piazza è anche e soprattutto una tribuna libera nella quale chiunque può portare riflessioni e spunti nuovi discostandosi da quelli già inseriti.
A tal proposito eccovi la "prima parte" di una mia riflessione. IL FIORE D'ORO
Sebbene sia alquanto lunghetto, lo interrompo quasi sul nascere aspettando qualche vostro riscontro attraverso i commenti. Se risulterà di vostro interesse, vado avanti ancora per un po' ..altrimenti cambio argomento.
IL FIORE ROSSO
Ricordate
la sensazione dolcissima che abbiamo provato quando, davanti al mare, abbiamo
chiuso gli occhi per assaporare il piacere della brezza che ci accarezzava il
viso e ci scombinava i capelli? O quando sdraiati e rilassati, abbiamo finto di
dormire per meglio assaporare il piacere provocato dalla persona amata che ci
accarezzava con tocco leggero per non svegliarci, lieve come un soffio,
facendoci vibrare la pelle?
Ripetiamolo
ancora, chiudiamo gli occhi e lasciamoci accarezzare da queste parole, mentre
le pronunciamo sottovoce e lentamente, parola dopo parola, per meglio
assaporare il piacere della loro profondità.
Perché
sono parole che se lette normalmente volerebbero via, senza neppure sfiorarci,
alte sulle nostre teste, perché son parole molto lontane da noi e che vengono
da molto lontano.
Senza
principio, né fine,
Senza
passato, senza futuro,
Un
alone di luce circonda il mondo dello spirito.
Ci
si dimentica a vicenda, calmi e puri pieni della potenza e del vuoto.
Sono
versi di Lu Tzu, tratti da “Il segreto del Fiore d’Oro”
Il
Segreto del Fiore d’Oro, detto anche del Grande Uno, trattato attribuito al
maestro Lu-Tzu, vissuto fra la fine dell’VIII e il principio del IX secolo
d.C., che ha per oggetto procedimenti di alchimia interiore, spirituale, la
quale, con particolari tecniche di meditazione e di direzione delle “correnti
sottili” dell’organismo, mira alla trasmutazione ed alla integrazione
dell’essere umano, alla dischiusura della coscienza sulla trascendenza e sull'originario.
Dischiusura simboleggiata appunto dal fiore d’oro. Questi insegnamenti si
rifanno non solo al taoismo ma anche alla forma Zen del buddismo. E’ un testo
che si propone di insegnare al praticante la via della immortalità dell’anima e
del corpo.
La
singolarità del pensiero taoista è che l’anima non esiste di per sé. Essa non
ci viene data alla nascita, così com'è nel credo ebraico-cristiano, bensì ci
viene data come una potenzialità, come la gemma di un fiore, che noi stessi
costruiamo dandole forma di bocciolo e infine lasciandola esplodere in un
fiore, il Fiore d’Oro, reso possibile attraverso la meditazione, sfruttando
come base imprescindibile il corpo materiale. Per giungere a tale risultato,
secondo la tradizione taoista, è necessario un lungo lavoro alchemico durante
il quale l’anima ed il corpo immortale si elevano misteriosamente all’interno
del corpo materiale, attraverso una complessa pratica meditativa.
(continuerà .. se lo volete)

chiedo scusa per i TROPPI ERRORI commessi nello scrivere
RispondiEliminagc