lunedì 31 marzo 2014





LA DITTATURA DELLE IMMAGINI

Circa 20 anni fa fui invitato ad una cena cui era presente il presidente della Associazione
Psichiatri di allora, non ricordo il nome , ma   mi rimase impresso in modo indelebile quello che disse , o meglio quello che anticipò su quanto sarebbe accaduto e sta accadendo in questo momento storico .

Disse :
“le nostre generazioni hanno appreso con il metodo della lettura e della scrittura ,le presenti generazioni e le future hanno appreso e apprenderanno per immagini.
Questo le renderà estremamente vulnerabili e manipolabili.”

Oggi stiamo vivendo un periodo storico in cui la “dittatura” delle immagini sta uccidendo
democrazia e cultura.   La televisione è la catena cui l’uomo contemporaneo è legato mani e piedi e chi possiede la chiave di questa catena  può schiavizzare le masse .
E’ pur vero che attraverso i mezzi di comunicazione c’è la possibilità di attingere informazioni in tempo reale da tutto il mondo , apparentemente una forma di allargamento anche della libertà di apprendere e comunicare . Ma il pluralismo delle immagini,  se controllato da Elite o gruppi di potere porterà , come sta effettivamente portando,  ad una omogeneizzazione sociale e culturale che sta “addormentando le menti”  .

Innumerevoli esempi abbiamo avuto su come la comunicazione dei vari media di fatto non fa altro che indirizzare e condizionare i cittadini nella direzione voluta .

       Il segreto di coloro che esercitano potere è quello di avere la capacità di nascondere
lo strumento di dominio.
      
        I nostri giovani trovano estremamente meno complicato apprendere tramite immagini piuttosto che attraverso il faticoso cammino dello studio attraverso la lettura e passivamente subendo l’ omologazione dei mezzi di comunicazione attraverso vengono loro stessi omologati.

Un mondo virtuale che bada all’apparire viene propinato giornalmente da un piatto materialismo che impone i suoi modelli. L’appiattimento e la burocratizzazione della vita sociale porterà inevitabilmente da una parte alla formazione di una oligarchia di potere e dall’altra al sorgere , spontaneo per reazione ,di una oligarchia di pensiero .

Di fronte alle masse appiattite soltanto una minoranza di liberi pensatori avrà gli strumenti
intellettivi  per reagire e cercare di comunicare a quali rischi va incontro la società del futuro.

     A queste minoranze rimane il compito attraverso un recupero dei messaggi che vengono dalla tradizione e con lo strumento del linguaggio di evidenziare come l’unico mezzo di non rimanere paralizzati ed imbambolati davanti ad un fascinoso televisore transita inevitabilmente nel recupero culturale e nello stimolare la capacità di riacquistare facoltà di analisi , di pensiero ed  esercizio del dubbio .



GLP



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