giovedì 21 maggio 2015








Chiedi chi erano i Beatles …..


Gli storici hanno la triste tendenza a separare il XX° Secolo utilizzando come spartiacque La prima e seconda guerra mondiale .
Sinceramente non mi soddisfa .
Anche se so per certo che a molti non piacerà, io utilizzo da sempre  i miei “paletti storici” personali :

Il Mondo prima e dopo “I Beatles”

Se vuoi toccare sulla fronte il tempo
che passa volando
in un marzo di polvere e di fuoco
e come il nonno di oggi sia stato
il ragazzo di ieri,
se vuoi ascoltare
non solo, per gioco
il passo di mille pensieri
chiedi chi erano i Beatles ….


Il nonno di oggi ( che sarei io) ha visto sorgere un fenomeno musicale la cui portata è andata ben oltre la musica .
La storia dei Beatles come cronologia è simile a quella di tanti gruppi musicali dell’epoca .
Giovani di talento che si conoscono, si incontrano, si uniscono sotto un comune stile musicale e da lì tutto ha inizio .
Ma i Beatles furono di più, furono un fenomeno epocale di moda e costume, non solo musicale .
Portare i capelli come loro, aveva un significato di rottura con il passato ; via il perbenismo del cravattino, via l’aria pulitina dei bravi ragazzi tutti “casa & chiesa & scuola ” , via dalla strada del posto fisso e tutti noi giovani, ragazzi e ragazze , a correre per altre nuove strade del mondo, strade che noi italiani, come molti altri europei,  ignoravamo e che grazie al fenomeno dei Beatles abbiamo scoperto o almeno così credevamo .
Essere un “Capellone” era un Marchio: Di infamia per i perbenisti, di qualità per i “riformisti” .
Non ebbi mai la forza di essere un vero “Capellone” ( a 17 anni avrei avuto ancora la materia prima…), ma ci provai e ci andai  il più possibile vicino , io come tanti ragazzi di quella Roma post-boom economico che  avrebbe aperto le porte al mitico ’69 .
Perché dico mitico ??
Perché chi lo ha vissuto nelle strade e nelle aule studentesche non aveva la piena coscienza di quella trasformazione sociale che ne sarebbe seguita ; noi ci sentivamo ancora la “Beat Generation” una generazione che ci piaceva immaginare proiettata verso un idealizzato futuro di pace mondiale .
Avevamo ancora negli orecchi i pezzi classici quali
·       Let It Be   
·       Hey Jude  
·       Yesterday 
·       Come Together 
·       Here Comes the Sun  
·       Twist And Shout       
·       Don't Let Me Down
E non ci rendevamo conto che anche i Beatles stavano cambiando e si stavano evolvendo verso il movimento pacifista degli Hippyes  con lo stile floreale del loro abbigliamento ed utilizzando i suoni acustici della musica indiana caratterizzati dal Sitar .
Il classico taglio dei capelli a caschetto, quello per intenderci “prima maniera”, era nel tempo stato trasformato in un capigliatura libera e meno studiata .
Il concetto di rivoluzione sociale si era trasformato in una idealizzata pacifica rivoluzione  universale .
E poi scoprimmo che il tempo passa, l’oggi lo vivi ed è già storia, la tua vita passa, ed un triste mattino passarono anche i Beatles , così , all’improvviso .
E ci trovammo d’improvviso non più giovani, non più “capelloni”, senza più ideali .
Ma i Beatles ci lasciarono un testamento per le future generazioni, scritto da uno di loro dopo lo scioglimento del gruppo,   John Lennon, ma che io ho sempre ascritto all'eredità morale non del gruppo musicale, ma della nostra generazione : IMAGINE .

Immagina

Immagina non ci sia il Paradiso
prova, è facile
Nessun inferno sotto i piedi
Sopra di noi solo il Cielo
Immagina che la gente
viva al presente…

Immagina non ci siano paesi
non è difficile
Niente per cui uccidere e morire
e nessuna religione
Immagina che tutti
vivano la loro vita in pace…

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo diventi uno

Immagina un mondo senza possessi
mi chiedo se ci riesci
senza necessità di avidità o fame
La fratellanza tra gli uomini
Immagina tutta le gente
condividere il mondo intero…

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno

e che il mondo diventi uno


Nonno Cesare


                                        

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