Forse ma, per Tsipras o per l'Europa
??
Nelle operazioni
bancarie che si ponevano in essere nel medioevo il rischio maggiore che si
veniva a determinare quando si finanziava un regnante ( cosa molto frequente)
era che , al momento di una successione dinastica , il nuovo monarca non
riconoscesse in alcun modo gli impegni finanziari del suo precedessore
cavalcando l'impropria ragione del .. :
" I soldi li
ha presi lui , lui è morto, andate a chiederli a lui" .
Ciò avveniva nel
medioevo per l'assenza , nel periodo storico, di un senso di continuità nel
governo di uno stato o , per dirla in soldoni, l'assenza vera e propria del
concetto di Stato .
Nel suo gioco
politico Tsipras ha , più o meno, inteso fare lo stesso .
Con una campagna
elettorale muscolare e dai toni nazionalistici orgogliosi eppur teneri, ha
vinto le sue elezioni ed ha voluto proseguire, per mesi, la stessa strategia
con i partners europei. Come un ragno ha tessuto la sua tela , ora allentandola
ed ora stringendola ; ha giocato con apparente sicurezza il suo ruolo di ragno
al centro della tela e poi, quando ha pensato che tutti i patners fossero ormai
invischiati , ha tirato la tela ...
"Il
referendum" ....
E la vittoria del
"NO" gli ha dato forza per rimettersi sicuro al centro della tela ma
...
Ci è rimasto
invischiato ...
Ora è l'Europa
che non è più sicura di voler accogliere una nazione che tesse tele vischiose,
una nazione che , da culla della cultura
occidentale, non ha saputo ne voluto mantenersi con i piedi saldamente
nell'economia di mercato ma ha "zompettato" allegramente nel tempo e
nello spazio (ricordate i films della coppia Boldi/De Sica?), ora nel più
marcato nepotismo di matrice orientale ed ora nel liberismo occidentale , del
quale peró, ha saputo solo estrarre i più velenosi dei suoi frutti :
Un debito
pubblico abnorme ed una corruzione intessuta nella società ellenica che lo è,
forse, ancor di più.
Ora tutto puó
essere , sia che il ragno resti solo nella sua tela a brandelli, sia che egli
abbandoni la sua tela e sia che la Grecia e l'Europa rinascano come un nuovo
soggetto che , se una similitudine dal
mondo degli insetti dobbiamo cogliere, sia quella dell'alveare comune.
Non sarà facile
spazzare dalle menti l'immagine di una Europa come oscura cantina con tele di
ragno in ogni angolo.
Ho già espresso
il mio pensiero e lo ribadisco :
Comunque vada, il
nuovo accordo , se mai ci sarà, si rivelerà
sempre più punitivo verso la Grecia di quello bocciato con il
"No" referendario .
Senza l'accordo
avrà prevalso l'Europa senz'anima , tutta "chiacchiere, conti e
distintivo" pervicacemente voluta dai virtuosi popoli nord / europei.
Non ricordo chi ,
ma certamente un saggio, affermava che " la virtù estrema e il peggiore
dei vizi" .
L'Europa con i
conti in regola voluta ad ogni costo ed a tutti costi dalla Germania è
un'utopia , una ragnatela non meno subdola ed asfissiante della tela di Tsipras
.
Guardate l'Europa
di stamane , i suoi odi immutati nel tempo, i suoi egoismi, le sue rivalità.
Guardate le
rovine fumanti dei suoi sogni infranti : non ricorda forse lo stesso panorama
europeo della fine di entrambe le guerre mondiali ??
Ed allora , non è
forse dalle rovine, che si può provare a ricostruire qualcosa di nuovo ??
Vale la pena di
provarci, soprattutto se, come accade
oggi, non abbiamo più alternative.
La Grecia ha
probabilmente perso la sua partita ma l'Europa non ha certamente vinto perché
non ci può essere vittoria nell'umiliare un popolo, rubargli la sua autonomia,
sequestrargli il futuro , scippargli l'anima.
Chiediamoci dopo
quanto successo se , pur restando all'interno dell'Unione Monetaria
Europea, il popolo Greco si sentirà mai
più appartenente alla "Gente Europea ?
Europa dei
"Grandi , Belli e Bravi", se perdi un popolo non hai perso miliardi ,
Hai perso tutto.
Cesare

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