Ennesima bufala criminale .....
Che in Italia l'unico animale non in pericolo di estinzione sia lo sciacallo è , purtroppo, fatto notorio .
Ma non il povero sciacallo della praterie del selvaggio West, ma lo sciacallo nostrano, molto più feroce e subdolo, che si aggira tra le paure e le fobie della Società Italiana, cibandosi di tutte le bugie che trova nel Web e vomitandole ogni giorno come notizie fresche di giornata .
Esaminiamo, ma solo a titolo di esempio e non certo esaustivo del fenomeno , il titolone lanciato oggi da un noto sito " bufalaro " :
Immigrato appicca fuoco su un Bus ....
data di lancio 17 Gennaio 2016 .
L'articolo sfrutta, a mio parere in maniera indecente, un video del 24 Luglio 2015, pubblicato su un Canale di You Tube nel quale, ad onor del vero, nessuno faceva riferimento ad un immigrato .
Ma non solo.
La ATM di Milano, città nella quale era avvenuto l'evento, aveva immediatamente detto che :
"A bordo dell'autobus - ha spiegato Atm in una nota - si è verificato un cortocircuito all’alternatore, che si trova nella parte posteriore del mezzo. I passeggeri sono stati fatti scendere dal conducente e messi in sicurezza. Lo stesso conducente ha immediatamente allertato la Sala Operativa Atm e i Vigili del Fuoco, ed è intervenuto per un primo intervento con estintore, di cui tutti i mezzi sono dotati, in attesa dell’intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno concluso l’operazione di spegnimento delle fiamme. Nessun passeggero, nessun cittadino e nessun altro mezzo è stato coinvolto nell’episodio. Il bus è già stato rimosso".
Mi chiedo quale sia il confine tra diritto di Cronaca e il Reato di diffusione di Notizie false tendenti all'istigazione all'Odio Sociale e , soprattutto, a chi porta voti l'Odio Sociale ???
Ma forse, per trovare le origini di tali nefasti comportamenti dovremmo ricorrere ad una attente revisione degli anni '70 ed 80, gli anni delle violenze politiche, del terrorismo e dei depistaggi .
Ancora oggi in occasione di particolari anniversari leggo su facebook o in qualche manifesto per strada , il ricordo di ragazzi, spesso adolescenti, morti ammazzati da una parte e dall'altra. Ammazzati su istigazione di chi aveva interesse , oggi come allora, a mantenere in vita contrapposizioni di odio gratuito.
Ma forse, per trovare le origini di tali nefasti comportamenti dovremmo ricorrere ad una attente revisione degli anni '70 ed 80, gli anni delle violenze politiche, del terrorismo e dei depistaggi .
Ancora oggi in occasione di particolari anniversari leggo su facebook o in qualche manifesto per strada , il ricordo di ragazzi, spesso adolescenti, morti ammazzati da una parte e dall'altra. Ammazzati su istigazione di chi aveva interesse , oggi come allora, a mantenere in vita contrapposizioni di odio gratuito.
Giusto, doveroso, il ricordo, esemplare il tenerli sempre presenti questi ragazzi, ma il tutto dovrebbe oggi essere sfrondato da quella patina di odio, di gratuita contrapposizione politica che già al tempo ne causò la morte dietro un odio ceco e selvaggio .
Io c'ero e ho nutrito per anni la speranza che la mia generazione avesse qualcosa di positivo da dire ed insegnare ai giovani , ed invece, spesso, leggo ancora frasi di odio, becere, da stadio, chiamandoli "zecche" se questi ragazzi ammazzati erano di sinistra, oppure "topi di fogna" se erano destra.
Ma vi rendete conto che spesso si trattava di poco più che ragazzini, che se oggi fossero vivi chissà cosa starebbero facendo e come la potevano pensare ??
Vi rendete conto che quell'odio, ingigantito dall'antifascismo viscerale, dall'anticomunismo viscerale, dagli opposti estremismi erano il gioco al massacro di chi voleva la fine della nostra democrazia ??
Nella storia dell'Italia del dopoguerra non c'è ne un "filo nero" ne un "filo rosso", come tanti storici o ritenuti tali si sono prodigati ad affermare, ma solo il colore del sangue degli italiani che sono stati uccisi perché fascisti, comunisti, cittadini innocenti , lavoratori, magistrati, sindacalisti e tanti, tantissimi rappresentanti delle forze di polizia impegnate sul terreno dell'ordine pubblico.
Tutti siamo morti con loro .

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