martedì 3 gennaio 2017



Vivo in un tranquillo quartiere popolare di Roma ; in realtà il mio quartiere è solo popolare ma mica tanto tranquillo .
Ogni giorno, girando per le strade del mio quartiere sento sussurri di allarme che dopo pochi minuti diventano grida e poi catastrofi . Ma è tutta Roma ad essere così e Roma è la Capitale di quell'Italia che, quanto ad allarmismi, è anche peggio del mio quartiere .

L’Italia, con la Regione Toscana in particolare, è stata recentemente investita da diversi casi di Meningite di tipo batterico e, girando per le strade del mio quartiere, è un ritornello abituale sentir dare la colpa di questa “quasi-epidemia” al fenomeno immigratorio che tanti stranieri ha portato in Italia da tutti i paesi più poveri del mondo .

Il fenomeno dell’immigrazione caotica e priva di regole di problemi oggettivi ne crea e questi sono sotto gli occhi di tutti ma, è altrettanto certo che è stupido , idiota e vergognoso dare agli immigrati colpe assolutamente campate in aria quale quelle di essere una sorta di “Untori del Terzo Millennio” .

Non solo siti di estrema destra si prodigano nel diffondere questi falsi allarmismi ; anche politici accreditati di un grande seguito si prestano a questa farsa mascherata da tragedia .

In tempo di globalizzazione i germi si muovono con gli uomini e per questo la trasmissione dei batteri non avviene solo tramite i viaggi dei migranti ma potrebbe verificarsi durante qualsiasi trasferta all'estero dei cittadini italiani. 

Inoltre i casi di meningite avvenuti in Toscana sono dovuti al meningococco C che è da sempre presente in Italia e in Europa sin dai primi dell’800 .

Nell'ultimo anno i casi di meningite da meningococco sono stati circa 190 mentre l’anno precedente si sono registrati 196 casi, per cui si tratta di un andamento sostanzialmente stabile .

Il meningococco C in particolare è un batterio che non pare provenire né dall’Africa né dall’Asia. Per le informazioni a disposizione, il germe potrebbe essere stato importato dall’Europa o addirittura potrebbe circolare in Italia. Non è esclusa, comunque, una sua provenienza dalle Americhe. Quello che viene dato per certo è che non sia arrivato in Italia (e quindi in Toscana) con l’immigrazione di extracomunitari.

Piuttosto, non si esclude che la circolazione del batterio (come quello di altri virus e malattie) sia legato alle “migrazioni”, agli spostamenti di massa, alla globalizzazione. A volte basta che anche solo qualcuno si muova, si sposti da un continente all'altro, per importare un batterio.

Già ma perché proprio in Toscana ?? È perché soprattutto in una fascia che è stata individuata come “la valle dell’Arno” , fra le province di Prato, Pistoia e Firenze (includendo l’area dell’Empolese?). 

La risposta è semplice, perfino banale: «Perché questa è la zona a maggiore densità abitativa. Ma nessun caso è collegato all'altro. Sono tutti casi singoli, isolati, che non si sono sviluppati per contagio secondario.

Certamente il meningococco che circola in questi anni è particolarmente aggressivo e pertanto ogni caso colpito diventa manifesto. Negli anni passati circolavano anche meningococchi meno aggressivi e quindi alcuni casi non venivano diagnosticati perché confusi con patologie più lievi.

Con questo voglio dire che il meningococco c'è sempre stato.
In alcuni anni,  vedasi quello in corso,  è più cattivo.

Ma c’è anche un fatto da considerare con attenzione .

Molte Regioni Italiane in quest’ultimo anno hanno iniziato a diagnosticare i casi con un nuovo metodo molto più sensibile ed accurato (il metodo molecolare) dei vecchi metodi tradizionali (metodi culturali).
Il metodo molecolare ha una sensibilità tre volte superiore.

Questo significa che se i vecchi metodi culturali prima vedevano 10 casi i metodi molecolari ora ne vedono 30.

Quindi l'aumento del numero di casi in parte dipende , oserei dire anche grazie a Dio , dalla nostra migliorata capacità di diagnosi.
I casi c'erano anche gli anni scorsi ma, semplicemente,  non li vedevamo.

Per la buona pace degli abitanti del mio quartiere .



Cesare

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