martedì 3 marzo 2015






L' Alzheimer digitale



Ieri pomeriggio mi è capitato tra le mani Il CD del mio matrimonio (1974) che avevo riversato diversi anni fa da un ancor più vecchio “Super8” .
Ho provato a farlo girare sul mio PC ma non c’è stato verso di visualizzarlo .
Eppure il CD è vecchio di 15 anni , mica 50 o 100, quando il WEB  già parlava , anche se non velocemente come oggi .

E’ probabile, ma non certo,  che smanettando e ricaricando qualche versione obsoleta di Windows, alla fine riesca a visualizzare qualcosa, ma non è questo il punto su cui mi sono soffermato a riflettere .
Il punto è “L’obsolescenza Digitale” o, per dirla “All’Americana” : 

“Data Degradation” .

Sia “Obsolescenza Digitale” che “Data Degradation” sono delle definizioni cortesi del medesimo triste e pericoloso fenomeno che, sia esso fisico, tecnologico o temporale, porta comunque allo stesso inesorabile risultato : I supporti ed i software nei quali immagazziniamo i dati invecchiano precocemente e perdono la loro memoria, che poi sarebbe anche la nostra .

Una sorta di Alzheimer digitale .

Questo potrebbe portare ad una semplice conclusione, che la tanto decantata  Era Digitale potrebbe non lasciare nulla ai posteri e, tra qualche secolo, documenti , immagini e testimonianze del nostro tempo potrebbero essere del tutto illeggibili .
Pensate ; floppy disk ( … li ricordate ??) , CD, DVD, chiavette USB, Schede SD, Hard Disk ….
Chi ci dice che tra qualche decennio saremo ancora in grado di leggere gli eBook comprati oggi o vedere le Foto digitali o i Video di famiglia ??

La tecnologia che divora se stessa e la nostra memoria .

Ma la nostra memoria è anche il Sapere e se tutto va a finire nel nulla, ci va anche il Sapere dell’Umanità .

Non possiamo ignorare che nel 1986 la BBC catalogò tutta la Storia della Gran Bretagna in dei Videodischi da 12 Pollici che dopo solo 4 anni erano del tutto superati ed i cui contenuti furono recuperati solo grazie all'unico player sopravvissuto alla rottamazione .

E cosa dire dei tanti importantissimi carteggi oggi affidati esclusivamente a delle mail ??

Archiviamo tutto su supporti digitali certi di metterli al sicuro dal tempo ma chi ci dice che sarà davvero così ??

Ormai sappiamo che supporti ottici, magnetici, dischi fissi ed unità si degradano a causa di ossidazione, sbalzi termici, influenze magnetiche o scariche elettrostatiche .

A dirla in soldoni, il correre senza sosta a travasare i dati da un supporto all'altro con software di ultima generazione non è una attività molto dissimile da quella dei monaci amanuensi di secoli fa .


Io, le cose più importanti ho ripreso a stamparle perché proprio non riesco a vivere sotto questa Spada di Damocle dell’Alzheimer digitale !!





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