Antiche usanze romane
Sono nato a San Lorenzo, antico e popolare quartiere romano, ed ho vissuto buona parte della mia vita nel quartiere Esquilino, ai piedi del colle Oppio . La mia vita è stata intrisa da elementi del folclore romano che mi piace condividere con i miei amici , alcuni certamente li conoscerete già ma altri (spero) vi giungeranno nuovi .
Dimenticavo le fonti ; i miei nonni, i miei bisnonni e care vecchie zie con alcune commari che, ai tempi della mia infanzia, valevano tanto oro quanto pesavano.
La numero 1 :
"Se piagne la civetta"
La civetta ha due modi di cantare, uno per ridere ed uno per piangere (secondo i Romani,logicamente) . Finché ride,niente male; ma quando piange porta disgrazia . Bisogna cacciarla appena la si vede, ma per cacciarla si deve gridare più o meno così :
"Sora Checca, portate la paletta pe' scottà er culo alla ciovetta"
Non appena sente questa antifona. l'uccello del malaugurio scappa a tutta velocità .
Unico problema : Il detto lo ricordo ma a Roma non ho mai visto ne sentito "na'Ciovetta" , di disgrazie invece sì e pure tante !!
CdG
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