Antiche usanze romane
Sono nato a San Lorenzo, antico e popolare quartiere romano, ed ho vissuto buona parte della mia vita nel quartiere Esquilino, ai piedi del colle Oppio . La mia vita è stata intrisa da elementi del folclore romano che mi piace condividere con i miei amici , alcuni certamente li conoscerete già ma altri (spero) vi giungeranno nuovi .
Dimenticavo le fonti ; i miei nonni, i miei bisnonni e care vecchie zie con alcune commari che, ai tempi della mia infanzia, valevano tanto oro quanto pesavano.
La numero 3 :
La storica sigla è sparsa un po' dappertutto nella nostra città eterna . Nel corso dei secoli i Romani hanno sovente proposto delle personali interpretazioni di queste leggendarie quattro lettere . Io personalmente rammento queste strane interpretazioni :
S.P.Q.R.
Sempre Papi Qui Regnarono
Sono Preti Questi Romani
"Sorcio Perché Qui Rosichi ? Rosico Questi Pochi Resti"
Il Belli, al riguardo, aveva una sua personale idea :
Quell'esse, pe, cu, erre , inarberate
sur portone de guasi ogni palazzo ,
quelle sò quattro lettere der c..zo,
che nun vonno di gnente, compitate.
M'aricordo però che da regazzo,
quanno leggevo a forza de frustate,
me le trovavo sempre appiccicate
dentr'in dell'abbeccè tutte in un mazzo .
Un giorno arfine, me ne venne l'estro
de dimannamme un po' la spiegazione
a Don Furgenzio ch'era er mi maestro.
Ecco che m'arispose Don Furgenzio :
"Ste lettre vonno dì, sor somarone,
Soli Preti Qui Regneno: e fa silenzio"
CdG
S.P.Q.R.
La storica sigla è sparsa un po' dappertutto nella nostra città eterna . Nel corso dei secoli i Romani hanno sovente proposto delle personali interpretazioni di queste leggendarie quattro lettere . Io personalmente rammento queste strane interpretazioni :
S.P.Q.R.
Sempre Papi Qui Regnarono
Sono Preti Questi Romani
"Sorcio Perché Qui Rosichi ? Rosico Questi Pochi Resti"
Il Belli, al riguardo, aveva una sua personale idea :
Quell'esse, pe, cu, erre , inarberate
sur portone de guasi ogni palazzo ,
quelle sò quattro lettere der c..zo,
che nun vonno di gnente, compitate.
M'aricordo però che da regazzo,
quanno leggevo a forza de frustate,
me le trovavo sempre appiccicate
dentr'in dell'abbeccè tutte in un mazzo .
Un giorno arfine, me ne venne l'estro
de dimannamme un po' la spiegazione
a Don Furgenzio ch'era er mi maestro.
Ecco che m'arispose Don Furgenzio :
"Ste lettre vonno dì, sor somarone,
Soli Preti Qui Regneno: e fa silenzio"
CdG
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