PASQUA ALCHEMICA
L’Alchimia e il Cristianesimo si propongono come vie per raggiungere
l’integrazione con la Natura e con Dio attraverso la sublimazione della materia
e la corporificazione dello spirito.
È innegabile che a perpetuare il Cristianesimo sia il sacerdote che,
davanti alla pietra sacra del suo altare, con il santo sacrificio della Messa,
rende a Dio lo stesso culto supremo che l’alchimista pratica con costante
attenzione presso il suo athanor.
L’Analogia delle due discipline si manifesta proprio attraverso la
transustansazione: il sacerdote converte il pane nel corpo ed il vino nel
sangue di Cristo, mentre l’alchimista trasmuterà il vile metallo nel più
prezioso tra essi, simbolo d’immortalità. Così la materia e l’operatore
agiscono insieme l’uno sull’altra e l’uno mediante l’altra.
Proprio quest’abbinamento tra Scrittura e alchimia ci induce ad evidenziare
il rapporto che intercorre fra le due discipline. Entrambe perseguono la stessa
ricerca di quella grazia divina che è indispensabilmente necessaria alla
salvezza dell’uomo ed essenzialmente gratuita; tutti e due si dedicano, sebbene
su materiali diversi, all’elaborazione segreta dell’agente fisico e tangibile
di rinnovamento spirituale.
Sul tema della Pasqua, nel giorno della sua vigilia, il sacerdote ci
ricorda l’elemento essenziale per la rinascita, il “fuoco nuovo” non senza indicare chiaramente la sua origine,
invitandoci alla preghiera: Dio,
che per mezzo di tuo Figlio, cioè della pietra angolare, hai riunito il fuoco
del tuo chiarore per i fedeli; santifica questo fuoco nuovo, estratto dalla
pietra, perché sia utile ai nostri bisogni.
Passiamo ora a descrivere il parallelismo tra le tre principali fasi
dell’Opera alchemica e gli stadi della morte e resurrezione di Cristo.
Nella prima fase di “preparazione” il Figlio dell'uomo è tormentato fino a
versare il suo sangue e innalzato sulla croce, muore (Opera al Nero
-nigredo). Viene così riposto nel sepolcro ove nella profondità della
Terra (V.I.T.R.I.O.L.) risusciterà, ed il colore bianco succederà al nero
(Opera al Bianco – albedo). Uscendo dalle tenebre e dalla tomba prenderà forma
prima celeste e poi umana fino a che nella Pentecoste lo Spirito Santo, sotto
forma di fuoco, scenderà ad impregnar il corpo intero e a rivificarlo (Opera al
Rosso – rubedo).
Salirà al Cielo e da là a giudicare i vivi e i morti. Sulla croce di Cristo
era scritto I.N.R.I., per gli alchimisti cristiani: Igne Natura Renovatur
Integra (La natura è rigenerata integra per mezzo del fuoco). La Pasqua di
resurrezione astrologicamente cade nell'equinozio di primavera, sotto l'Ariete,
segno di fuoco.
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