lunedì 14 aprile 2014



PASQUA  ALCHEMICA

L’Alchimia e il Cristianesimo si propongono come vie per raggiungere l’integrazione con la Natura e con Dio attraverso la sublimazione della materia e la corporificazione dello spirito.
È innegabile che a perpetuare il Cristianesimo sia il sacerdote che, davanti alla pietra sacra del suo altare, con il santo sacrificio della Messa, rende a Dio lo stesso culto supremo che l’alchimista pratica con costante attenzione presso il suo athanor.
L’Analogia delle due discipline si manifesta proprio attraverso la transustansazione: il sacerdote converte il pane nel corpo ed il vino nel sangue di Cristo, mentre l’alchimista trasmuterà il vile metallo nel più prezioso tra essi, simbolo d’immortalità. Così la materia e l’operatore agiscono insieme l’uno sull’altra e l’uno mediante l’altra.
Proprio quest’abbinamento tra Scrittura e alchimia ci induce ad evidenziare il rapporto che intercorre fra le due discipline. Entrambe perseguono la stessa ricerca di quella grazia divina che è indispensabilmente necessaria alla salvezza dell’uomo ed essenzialmente gratuita; tutti e due si dedicano, sebbene su materiali diversi, all’elaborazione segreta dell’agente fisico e tangibile di rinnovamento spirituale.
Sul tema della Pasqua, nel giorno della sua vigilia, il sacerdote ci ricorda l’elemento essenziale per la rinascita, il “fuoco nuovo” non senza indicare chiaramente la sua origine, invitandoci alla preghiera: Dio, che per mezzo di tuo Figlio, cioè della pietra angolare, hai riunito il fuoco del tuo chiarore per i fedeli; santifica questo fuoco nuovo, estratto dalla pietra, perché sia utile ai nostri bisogni.
Passiamo ora a descrivere il parallelismo tra le tre principali fasi dell’Opera alchemica e gli stadi della morte e resurrezione di Cristo.
Nella prima fase di “preparazione” il Figlio dell'uomo è tormentato fino a versare il suo sangue e innalzato sulla croce, muore (Opera al Nero -nigredo).  Viene così riposto nel sepolcro ove nella profondità della Terra (V.I.T.R.I.O.L.) risusciterà, ed il colore bianco succederà al nero (Opera al Bianco – albedo). Uscendo dalle tenebre e dalla tomba prenderà forma prima celeste e poi umana fino a che nella Pentecoste lo Spirito Santo, sotto forma di fuoco, scenderà ad impregnar il corpo intero e a rivificarlo (Opera al Rosso – rubedo).

Salirà al Cielo e da là a giudicare i vivi e i morti. Sulla croce di Cristo era scritto I.N.R.I., per gli alchimisti cristiani: Igne Natura Renovatur Integra (La natura è rigenerata integra per mezzo del fuoco). La Pasqua di resurrezione astrologicamente cade nell'equinozio di primavera, sotto l'Ariete, segno di fuoco.

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