venerdì 17 aprile 2015


Pensavo che .....

Le mie radici , oserei dire anche "le nostre radici", non sono fatte solo di persone , eventi e luoghi ma anche di  ricordi odorosi di saporite ricette legate alla nostra infanzia , prima, ed alla nostra gioventù, poi.
Che se poi vai a vedere bene entrambe sono strettamente connesse , con l'una che precede e prepara l'arrivo dell'altra .

Le ricette dell'infanzia sono spesso legate alle Nonne, quelle della gioventù prerogativa delle Mamme .
Ho avuto la fortuna di aver conosciuto tutti e quattro i nonni e ben tre bisnonni ma , sotto il profilo "culinario" la madre di mia madre, Nonna Delia o Jeia , come amavamo chiamarla, era di un'altro pianeta .
Proveniva da una semplice famiglia di Palestrina, grossa cittadina non lontana da Roma, e portava nella sua cucina tutta la cultura del risparmio nelle spese quotidiane di chi aveva una famiglia numerosa da crescere .

Erano i tempi che la pasta si comprava dal Droghiere incartata in grossi fogli di carta giallo - paglierino, i Pomodori si facevano in giardino, in bottiglia ad agosto , messi a bollire in grossi pentoloni di alluminio .
Il Concentrato di Pomodoro era di uso abituale, sia nei sughi che nelle minestre, così come il guanciale, il lardo e l'olio che, non ci giurerei ma ne sono quasi sicuro, non era precisamente Extra Vergine di Oliva .
Ma Il sugo, quel sugo che bolliva lentamente dalle prime ore del mattino, era un miracolo di economia e gusto .
Dentro c'era di tutto e lo ricordo bene. come fossi ancora là, davanti a quella pentola che "sobbolliva" facendo appena piccole increspature sulla superficie.
Primi ad entrare nella casseruola  gli odori, sedano, carote e cipolle ma mai a dadini , sempre a grossi pezzettoni rustici , uniti a dosi generose di olio e , spesso, un grosso e saporito, pezzo di gambuccio di prosciutto ( il gambuccio costava un quarto del prosciutto dei signori) .
Quando l'odore del soffritto invadeva la cucina subito il sale, il pepe ed il peperoncino  perché , diceva nonna, ognuno fa il suo mestiere, il Pepe l'aroma e il Peperoncino il Piccante  .
Poi veniva il momento della Carne e lì c'era il vero miracolo alchemico , altro che Nostradamus  ; nella pentola entrava di tutto e di più, tre involtini, gli scarti delle fettine panate, due salsicce, le Zampe ed il collo del pollo, le interiora del pollo tritate con un po' di macinato, qualche bel pezzo di spezzatino, ma anche dell'abbacchio se c'era.

Tutto si fondeva e rosolava a fuoco vivo in un agglomerato democratico di sapori e profumi .

A quel punto un bel bicchiere di vino bianco a sfumare (mai di più perché, diceva Nonno; " Er vino se beve e nun se magna")   e poi il concentrato di pomodoro che adesso so che è quello ma che allora chiamavamo "La Conserva" .

Giù a rimestare ed insaporire , insaporire e rimestare.

Ed arrivava il momento del Pomodoro che ,  sia che uscisse dalle bottiglie di vetro casalinghe o che scivolasse dai barattoli di latta, era sempre tanto, un mare rosso che sommergeva e affogava la carne .
E poi il tempo a cuocere lentamente il tutto, perché a quel punto, dovevi solo aspettare ed avere pazienza anche se una speranza ce l'avevi sempre.... che nonna ti facesse intingere un pezzo di pane nel sugo per sentire  "Come stà de sale ???" . 

Il sugo bolliva dalle 9 del mattino sino all'una ; lo stomaco idem .

Come Dio voleva arrivava il momento di buttare giù la pasta ed allora erano tre Kili di Rigatoni , mai di meno, talvolta di più .    
Eravamo tanti noi a tavola ma erano pur sempre tanti anche tre Kili di pasta .... pasta ben "incaciata" con parmigiano e pecorino e "insugata" che manco a Palazzo Reale lo avrebbero fatto !! 

E poi il ricordo di questa insalatiera enorme, fumante, piena di pasta, sugo e formaggio, con le nuvole di vapore che mi sembrava offuscassero il cielo .
I piatti di porcellana bianca pesavano un'accidente ma erano capienti sul serio, mica come quelli di oggi che con un etto di pasta sono ricolmi.
Ricordo che ogni "forchettata" infilzava dai 3 ai 5 rigatoni pieni di sugo, e di forchettate ne davamo parecchie prima di cominciare ad intravedere il fondo del piatto .

L'infanzia era quella, la Gioventù vicina. il Colesterolo lontano nel tempo .

Non esattamente come adesso .






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