venerdì 17 aprile 2015


Tantissimi amici ed amiche che frequento hanno il “Pollice Verde” e coltivano con capacità ed affetto le loro piantine, chi sul balcone di casa e chi nel proprio giardino, se lo ha .

Conosco persone che le chiamano anche per nome, le loro piante .
Tanti curano le piante , io non so farlo ma mi occupo molto delle radici, le “mie” radici .

Come posso mi vado a rivedere le foto , ingiallite dal tempo,  di quei nonni, bisnonni , trisnonni etc. che non ho mai conosciuto ma che, a sentire la scienza, mi e ci portiamo dentro .
Di molti sopravvive solo il nome, di tanti neanche quello, perché la memoria delle famiglie, in genere, non archivia che 2, massimo 3 generazioni .

Ed è un peccato, un vero peccato perché se si è vivi nella memoria non si è mai definitivamente morti nell’Universo .
O almeno io lo spero .

Così, appena mi è possibile, ai miei nipotini parlo di loro, di quelli che non ci sono più e che loro hanno conosciuto (qualcuno) o che non conosceranno mai ( i più) .
Se ho foto le esibisco come preziosi reperti della nostra famiglia , e gli indico i nomi, i volti, le loro storie se le so e , se non le so, me le invento dando a questi cari “Nonni sconosciuti” un profilo che resti  comunque impresso; dare forma e spessore alle mie radici che poi saranno le radici dei miei nipoti è un gioco , ma non poi tanto, perché …...

…. Perché se hai vive le radici della tua famiglia ,  poi non nascono solo i rami e le foglie per vivere l’ oggi , ma spuntano anche le ali ai nostri “semi del ricordo”  per volare oltre le mura del tempo e dell’oblio .

Se hai vive le radici .

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