sabato 11 febbraio 2017





     Ma per i 5 Stelle esistono "Patate Sacre" e "Patate di Serie B"   ??????


Lo premetto : Detesto i doppi sensi, le offese gratuite e sessiste, la denigrazione, le becere offese alla dignità umana e alla dignità della donna in particolare . Sono iroso, permaloso e, così almeno dicono in famiglia, anche alquanto stronzo 

Ma non sopporto neanche l'ipocrisia .

 Virginia Raggi è una brava e volenterosa ragazza che, almeno fino ad ora, non ha mostrato di saper ricoprire con adeguatezza l'importante ruolo a cui è stata eletta da un'ampia maggioranza di cittadini romani .

Che sia inadeguata non è solo mia opinione ma, e ciò è sommamente grave, è anche opinione qualificata di taluni esponenti del suo stesso movimento e suoi più stretti collaboratori .

 Detto questo, però dobbiamo anche onestamente ammettere che c’è una suscettibilità nevrotica, quasi isterica, nel giudicare i termini che si usano quando nei discorsi ci finisce lei, Virginia Raggi, la neosindaca di Roma che tutta l’Italia osserva con curiosità, come la “cucciola” che si affaccia al mondo nuovo e ostile della politica.

 E giù a difenderla, tutti, da quei cattivi sessisti che osano giocare con aggettivi disinvolti… E dire che lei, la fragile Virginia, viene da quello stesso movimento il cui leader incitava i militanti con un post rabbioso:

                   “Che fareste in macchina con la Boldrini?”.

 Lo ricordo bene ; era il 2014.

Sono passati due anni , perché  il galateo pseudofemminista dei 5Stelle insorge solo ora ???

 A dire il vero , il panorama politico italiano, versante maschile, ha offerto ben di peggio: nel 1993 Umberto Bossi appellava così il ministro Margherita Boniver:”Cara Boniver, bonazza nostra… noi siamo sempre armati di manico”.

        Fu un po’ come se facesse irruzione il modello Trump nel linguaggio politico. La Lega custodisce gelosamente quella tradizione: Matteo Salvini ha evocato la “sculettante Boschi” e Roberto Calderoli diede dell’orango a Cecile Kyenge.

         Ma le più bistrattate, a ben vedere, furono la lady berlusconiane, a cominciare da Mara Carfagna, presa di mira da un palco pubblico da Sabina Guzzanti. Anche le donne, va detto, in qualche occasione si sono lasciate andare: la stessa Carfagna apostrofò come “vajassa” Alessandra Mussolini, oggetto a sua volta di un’aggressione a colpi di microfono da parte del ministro Katia Bellillo (Rifondazione) durante una puntata di Porta a Porta.

 Né si levarono lamenti e cori di critiche quando Giorgia Meloni in un fumetto veniva definita “la ministronza”.

Come dimenticare che lo stesso Beppe Grillo diede della "Vecchia Puttana" alla Senatrice Rita - Levi Montacini ??

 Relegate le battutacce di Berlusconi nella categoria del paternalismo (“Stefania non fare la bambina”, ebbe a dire rivolto alla Prestigiacomo) o dell’esibizionismo casereccio da osteria (“lei quante volte viene?”, a una dipendente di Green Power), sul caso Raggi siamo soltanto pervenuti al salto di qualità, ma verso il basso .

           Va evitato, sembrerebbe, persino il riferimento all’identità sessuale della sindaca, che sia esso ironico, o volgare, o allusivo o malevolo. Perché già anche solo l’accenno conterrebbe un’accusa di inferiorità, una volontà discriminatoria.

                Guai anche a dire che Virginia è bella, che ha fascino, che è elegante.  Tutto sessismo d’accatto, deciso da una cupoletta di parafemministe che si accaniscono a stilare un vocabolario imposto depurato dai termini “maschilisti”.

 Gia, ma perché?

 Perché Virginia, rispetto a tutte le altre, è doppiamente da proteggere, Virginia è la proiezione di ciò che le altre non sono state capaci di fare, sempre lì a cianciare di quote, sempre lì a imitare lo stile maschile in politica – spietata competitività – per non restare tagliate fuori, dalle liste o dai listini.

Va bene così .

Nella storia della Raggi c'è di tutto e di più .

Ci sono le Le lacrime di “C’è Posta per te”, i bambini di Antonella Clerici in “Ti lascio una canzone”, financo al buon Paolo Bonolis in “Chi ha incastrato Peter Pan”. Al pubblico piace, ai radical-chic di sinistra fa storcere la bocca e balenare qualche inconfessabile “cattivo”  pensiero.

E quindi va bene così.

Roma campo di battaglia.

                                                ..... Oppure, Campo di "Patate" ??????





Diogenepitagora

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