Parte 15 - E andiamo avanti ... "Quando i Numeri condannano il Sud"
Oggi cominciamo presto perchè è venerdi 17 - dell'Anno 2017 e non abbiamo molto tempo da dedicare alle scemate dell'Espresso in quanto è il mondo ad essere pieno di scemate da affrontare .
Sotto esame metteremo questo intero periodo dell'articolo ( scellerato) scritto sull' Espresso contro la Massoneria .
Afferma il giornalista :
Statistiche e interpretazioni
Tutti i Gran Maestri negano in modo risoluto che esistano logge segrete e che sia ancora
in voga l’iniziazione all’orecchio (o “sulla spada”) nota soltanto al Venerabile che
guida la loggia. Sono anche concordi nel riferire la grande crescita di iscrizioni
all’aumento delle vocazioni esoteriche, in una fase di crisi dei valori.
Qualunque sia il motivo, i dati raccontano una storia di successo. Nel 1992, in piena
tempesta Cordova, quando il gran maestro cosentino Ettore Loizzo denunciava all’allora
numero uno del Goi Giuliano Di Bernardo che 28 logge calabresi su 32 erano in mano
alla ’ndrangheta, i fratelli in Calabria erano circa 800 su circa 9 mila affiliati in Italia.
Dopo il boom di iscrizioni a livello nazionale durante i 15 anni di granmaestranza
di Gustavo Raffi (21 mila in 802 logge), l’attuale Gran Maestro Stefano Bisi ha dichiarato
che su 23 mila iscritti al Goi in 805 logge (dati al 31 dicembre 2015) ce ne sono 2634
in Calabria e 2208 in Sicilia. Il 21 per cento degli affiliati è nelle due regioni più a sud
dell’Italia. Le logge calabresi sono passate dalle 32 dei tempi di Loizzo alle attuali 80.
La stessa proporzione (21 per cento) vale per la Gran loggia regolare d’Italia, obbedienza
fondata da Di Bernardo e retta da Fabio Venzi con 2400 iscritti in Italia.
La Gran Loggia degli Alam di Antonio Binni, seconda obbedienza in Italia con 8114 iscritti,
ha la proporzione più bassa con complessivi 1357 fratelli calabro-siculi (16,7 per cento).
In compenso 104 logge degli Alam su 510 totali sono in Calabria o in Sicilia (20,3 per cento).
La piccola Serenissima Gran Loggia di Massimo Criscuoli Tortora (197 membri) ha la
percentuale più alta con circa 60 fratelli affiliati alle tre logge calabresi (30 per cento)
oltre agli iscritti alla loggia di Messina-Catania.
Per ovvi motivi non si hanno cifre sulle obbedienze irregolari o spurie che sovrastano
in numero le circa dieci obbedienze regolari. Le massonerie fai da te sono 124 secondo
Criscuoli Tortora e 192 secondo Binni, di cui 97 nella sola Arezzo, patria di Gelli.
La sproporzione è evidente, considerato che i residenti di Calabria e Sicilia sono
7 milioni, cioè l’11 per cento della popolazione nazionale. Inoltre, non è dato sapere
quanti calabresi e siciliani siano affiliati a logge che non sono in Calabria o in Sicilia,
per non parlare delle logge estere facenti capo a obbedienze italiane in vari paesi:
Malta, Libano, Romania, Ucraina e in Canada a Toronto, città strategica nello scacchiere
internazionale del crimine italo-americano.
Diciamolo
subito ad eliminare ogni dubbio : Quanto afferma
il giornalista sotto il
profilo dei numeri riportati
è corretto e da questo Blog verificato .
I numeri sono quelli ed i numeri sono esatti .
Ma quello su cui vale la pena soffermarci è il
principio sotteso
alla fredda enunciazione dei numeri :
"Le parole sono
parole, i numeri sono fatti" da cui derivano i corollari :
"Ora Le parole sono parole , i fatti
restano fatti"
e
" Le parole sono parole. Questi numeri sono
fatti"
Messe le cose così, netta sembrerebbe la
distinzione
tra parole e fatti e sembrerebbe cosa certa che il giornalista
dia
maggior peso ai fatti sulle parole.
Ma noi sappiamo che fatti che sembravano
incontrovertibili,
grazie al sapiente uso delle parole poste al servizio della
logica, hanno assunto significati del tutto diversi da quel che
sembravano
.
Grazie alle parole, innocenti sono stati assolti malgrado
i fatti
(apparentemente ) li condannassero.
Per
colpa di parole di una sentenza che si basava su fatti o prove
di fatti di
apparente colpevolezza, innocenti sono stati condannati .
Quindi Parole e Fatti assumono pari dignità .
La “Parola” è uno strumento delicato , e
quando la si usa va posta
molta attenzione anche nelle scelte linguistiche e di
conseguenza
il loro senso, inteso come comunicazione, è un fatto
anche
profondamente etico .
La stessa etica parrebbe non essere pertinente
al “Fatto”,
o forse si, qualora si sia in presenza di un “Fatto” riportato da
altre
fonti e di cui non si sia stati testimoni oculari ?
Possiamo considerare
“Fatti” parole di pentiti che parlano di infiltrazioni ndranghetiste
all’interno della Massoneria o solo di “Ipotesi” da supportare con i fatti (
prove) ?
Quando apprendiamo di Fatti non possiamo , almeno
così
riteniamo , scinderli dalla credibilità della persona che ce li riporta ,
ma purtroppo la credibilità che attribuiamo a una persona
non è “oggettiva” ma
“soggettiva”: dipende da come la nostra
mente è fatta in termini di ricordi,
emozioni, esperienze, capacità logiche, ecc.
Purtroppo al giorno d’oggi tutto ci appare
“Soggettivo”
e questa “Soggettività” pare ancor più palese nella seconda
frase
“Le parole sono parole.
Questi numeri sono fatti” .
Non siamo
molto convinti che
questa frase, pur bella nella sua musicalità,
assuma
valore incontrovertibile .
Le Parole sono Parole , e vanno accolte,
condivise o confutate ;
I Fatti
restano quel che sono e che ci vengono riferiti da altri fino a diversa
ricostruzione e/o conferma .
I Numeri sono quel che sono, Numeri che
possiamo certamente non modificare ma , questo si, leggere anche in maniera
differente secondo il nostro soggettivo punto di vista .
E’ del tutto corretto legare il rapporto popolazione
della Calabria /Logge
Massoniche sposando la tesi
dell’On. Bindi, che lo riferisce all’alta
concentrazione
di fenomeni criminali in quella terra ?
Può essere vero o forse
lo è, ma forse anche no, perché
quel numero non è di per se “quel fatto”,
perché lo
stesso numero statistico può essere anche letto come
l’elevato indice
del bisogno di cittadini calabresi onesti
di cercare in altre realtà del
proprio territorio quei principi
di Libertà ed Uguaglianza che proprio le
Organizzazioni
Criminali soffocano in quella martoriata terra .
Perché
escludere che sia la sete di Giustizia a determinare
“quei” numeri ??
Perché
condannare sempre il “Sud” ad essere “quel Sud”
ove nessuno ha il diritto di
essere Onesto ??
Non
sarebbe ora di dire
“BASTAAAAAAA !!!”
???

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